San Marino, approvato il nuovo Contratto Collettivo per le aziende industriali: via agli aumenti e focus su welfare e IA

Esito positivo per il referendum sul rinnovo del Contratto Collettivo Unico Generale di Lavoro per le aziende industriali, siglato il 24 luglio 2024. Le assemblee sindacali, svolte nelle singole aziende e nelle principali zone produttive del Paese, hanno registrato una larghissima maggioranza di consensi da parte dei lavoratori.

L’accordo interessa oltre 10.000 dipendenti ed è considerato strategico per il settore industriale, che rappresenta il motore dell’economia sammarinese in termini di occupazione e PIL.

Aumenti già erogati da gennaio 2024

L’Associazione Nazionale Industria San Marino (ANIS) sottolinea un aspetto rilevante: «Convinti di aver trovato un’intesa equilibrata, abbiamo proceduto all’erogazione degli aumenti retributivi già da gennaio 2024, senza attendere l’esito della consultazione referendaria».

Il nuovo contratto avrà validità per il quinquennio 2024-2028 e punta a garantire relazioni industriali stabili e prive di conflittualità. Tra i punti qualificanti, la conferma del meccanismo che tutela il potere d’acquisto delle retribuzioni, in cambio dell’utilizzo automatico della flessibilità oraria. Quest’ultima è ritenuta essenziale per rispondere con tempestività alle esigenze del mercato e contenere il ricorso alla cassa integrazione.

Prossimi obiettivi: welfare, sicurezza e transizione digitale

Nelle prossime settimane riprenderà il confronto tra le parti sugli impegni assunti in materia di welfare contrattuale, con la creazione di una piattaforma condivisa per tutti i lavoratori attraverso il Fondo Servizi Sociali.

Tra le priorità anche iniziative di sensibilizzazione nelle aziende per prevenire e contrastare violenze, molestie e discriminazioni sul lavoro, in linea con il Piano Nazionale Pluriennale per l’eliminazione di tali fenomeni.

Infine, sarà avviato un tavolo di confronto sulla Transizione Digitale e sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, per valutare l’impatto delle nuove tecnologie sull’occupazione e sulla struttura produttiva del Paese.