Nel giro di una settimana saranno realizzati i box. Altri ancora verranno posizionati nei punti considerati piu? pericolosi della Repubblica.
Rappresentano un ottimo deterrente per ridurre la velocita?.
Le richieste di sicurezza che arrivano ormai da piu? parti a seguito degli ultimi drammatici fatti di cronaca, hanno portato ad una seria riflessione sulla circolazione stradale a San Marino. Gli stessi puntuali numeri forniti dalla polizia civile sull’operativita? dell’anno trascorso, mettono in luce uno spaccato non proprio idilliaco: velocita? e alcol rappresentano un mix letteralmente mortale.
L’analisi dunque ha fatto si? che venisse finalmente presa la decisione di posizionare postazioni autovelox fisse lungo la superstrada. Al momento i misuratori di velocita? a disposizione della polizia civile sono due. Entro una settimana – forse qualche giorno di piu? – si dovrebbero realizzare i “box”, sulla falsa riga di quelli che siamo abituati a vedere in Italia, e fioccheranno cosi? le prime sanzioni verso chi verra? pizzicato a superare i limiti di velocita?.
I primi due box verranno posizionati sulla cosiddetta piana di Mino, nel frattempo altri “box” verranno posizionati in tutti i punti critici della Repubblica e fungeranno da deterrente: gli utenti della strada non sanno dove a rotazione verranno effettivamente montati i due autovelox, dunque la mera presenza delle postazioni fisse fara? si? che a prescindere dalla presenza o meno dei misuratori di velocita? al loro interno, si pro- ceda con cautela.
E’ possibile che i “box” a regime possano essere una decina, forse anche di piu?, mentre gli autovelox effettivamente impiegati resteranno due, anche perche? il loro costo e? molto ingente. Come detto i “box”, ben visibili dalla strada, rappresentano un ottimo deterrente per limitare la velocita? e sono l’ultimo espediente per le amministrazioni comunali italiane per conciliare bilanci (sono gli autovelox a costare, non certo il “box”), fare cassa con le multe e aumentare la sicurezza stradale. Sul Titano questi punti di rilevazione fissi sono stati individuati in seguito ad una attenta attivita? di monitoraggio del traffico da parte degli organi preposti, dove sono emersi eccessi di velocita? ben oltre il limite consentito.
In Italia il sistema si basa sull’installazione a margine della strada di una colonnina, visibile agli automobilisti, precedentemente segnalata con l’indicazione del limite di velocita? consentita su quella strada e della presenza del controllo elettronico.
Queste colonnine possono ospitare all’interno la strumentazione effettiva di rilevazione: fungeranno percio? sia da dissuasore che all’occorrenza da cabine di rilevazione degli illeciti.
Lo scopo chiaramente e? quello di portare gli automobilisti a ridurre la velocita? e di conseguenza ridurre gli incidenti. Per quanto riguarda l’autovelox all’interno del box o colonnina che dir si voglia, si tratta di un dispositivo di controllo che rileva l’infrazione (superamento del limite di velocita? consentito o imposto), comprendendo nella categoria sia le apparecchiature “mobili”, presidiate durante il funzionamento da un agente, sia gli strumenti che, automaticamente, senza la presenza dell’operatore di polizia, registrano l’infrazione e trasmettono i dati a distanza, e che consentono l’accertamento in tempi successivi sulla base delle immagini raccolte.
David Oddone, La Tribuna