San Marino. “Critiche legittime ma il progetto ci serve”. Il Capitano di Castello di Serravalle Vittorio Brigliadori si schiera a favore del polo del lusso.

brigliadoriEccomi di nuovo con l’arrivo del 2016, nella necessita? di riaffrontare un tema particolarmente delicato quale quello del: “Polo del lusso” o se si preferisce “Polo della moda” .

Notizie preoccupanti e spesso distorte nel loro significato, stanno riaffiorando dal limbo nel quale avevamo deciso di riporle, generando nuove e sempre piu? urgenti riflessioni su questo argomento ora piu? che mai attuale e che rischia di produrre un effetto a catena cosi? dirompente, da alterare forse irreversibilmente il quadro generale che gli ultimi accadimenti stanno facendo maturare.

Le forti pressioni che il vicino Comune di Rimini sta esercitando sugli investitori e sui soggetti che gravitano attorno a questa operazione, inizia a scalfire la certezza che il progetto fortemente voluto dal Governo e da gran parte delle istituzioni Sammarinesi, possa giungere a compimento.

Serve una presa di posizione forte e responsabile che ridia impulso e vigore a questa iniziativa riaffermandone la dignita? e lo spessore.

Le mie considerazioni non intendono addentrarsi in filippiche o apologie di natura politica o propagandistica, ma vogliono evidenziare la necessita? di un ragionamento oggettivo scevro da dietrologie o facili entusiasmi e rivolto ad una analisi concreta e pragmatica di cio? che tale progetto rappresenta per il nostro Paese, ma soprattutto per il nostro futuro.

Istintivamente sarei portato, sull’onda dell’emotivita? e delle facili strumentalizzazioni alle quali spesso nostro malgrado siamo soggetti, a dubitare della necessità e del valore di questa iniziativa in quanto presenta aspetti contraddittori e contrapposti che rappresentano i tanti problemi irrisolti che gravano sulle spalle della cittadinanza: si pensi alla contrazione dell’economia, la difficolta? occupazionale, le scarse risorse per fronteggiare la crisi, e non ultima la preoccupazione di trovarsi di fronte all’ennesimo atto di prevaricazione ed imposizione da parte della politica nei confronti della cittadinanza.

Legittime sono pertanto le critiche giunte dalla associazioni e da parte dei cittadini sulla necessita? di intraprendere tale percorso, ma doverosa mi sembra una piu? accurata valutazione sullo scenario che andra? a delinearsi.

Ritengo personalmente che la chiave di lettura su cui basare le nostre considerazioni sia completamente diversa e le domande alle quali dare risposta, differenti da quelle poc’anzi citate.

Questo progetto nonostante le difficolta? organizzative, i rischi finanziari e la scarsa condivisione che ha saputo generare a causa del tardivo confronto con la popolazione e la carenza di chiarezza nella sua fase preliminare, rappresenta comunque nel breve un importante investimento per creare possibilita? di sviluppo e di occupazione, ma principalmente per la possibilita? che offre di riaffermare una autonomia e una legittimita? ad operare che piu? volte soggetti politici a noi estranei, hanno cercato di avocarsi.

Per generare innovazione e sviluppo bisogna avere il coraggio di investire in idee, in progetti, ma anche in infrastrutture, per mostrare un’immagine di se che superi i nostri confini territoriali e si apra ad una dimensione nuova votata all’internazionalizzazione, nel rispetto della nostra autonomia e della volonta? di rigenerarsi come cittadini e come Paese,

Non lasciamo che altri decidano del nostro futuro, sia spinte interne che esterne e limitrofe, evitiamo che la cecita? o l’arrivismo di alcuni distorca la nostra capacita? di analisi e di critica, guardiamo in positivo a cio? che riaffermando la nostra unicita?, siamo in grado di generare ed allora scopriremo che facciamo ancora parte di uno Stato che deve sapere condividere e quindi fortemente rivendicare comportamenti e scelte per la crescita reale e disinteressata nel Nostro Paese, dove tutti concorriamo per il bene piu? prezioso, la nostra amata Repubblica.

Assumendo un atteggiamento disfattista e disincantato o peggio affidandoci ai soliti personalismi rischieremo presto di dover dipendere da volonta? estranee e che non ci appartengono e mirano a ridurci a semplice apostrofo di un mondo nel quale sinceramente non voglio abitare.

Vittorio Brigliadori, Capitano di Castello di Serravalle

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