Il legale della famiglia del 64enne sammarinese rimasto vittima di infarto a seguito di una operazione chirurgica – avvocato Rossano Fabbri – preferisce al momento non rilasciare alcuna dichiarazione. Sotto la lente sarebbe finito il cosiddetto consenso informato che il paziente sottoscrive prima della operazione, nonché la classificazione di rischio anestesiologico legata alla operazione stessa.
Emergono nuovi elementi circa il decesso di un paziente in ospedale del quale abbiamo dato conto brevemente nella giornata di ieri. Il primo maggio alle ore 6.30 di mattina l’uomo, un sammarinese 64enne di Gualdicciolo, ha avuto un infarto a seguito della corretta esecuzione dell’operazione chirurgica alla quale era stato sottoposto, ovvero una prostatecnomia radicale per neoplasia.
Il 30 di aprile alle 9 di mattina circa è entrato in sala operatoria, e ne è uscito circa a mezzogiorno: l’operazione sarebbe perfettamenteriuscita.
Le complicazioni sono avvenute nella camera del risveglio dove il sammarinese avrebbe avuto in due momenti diversi due arresti cardiaci e il decesso sarebbe avvenuto a seguito del secondo, quando si trovava in coma farmacologico.
La famiglia ha inteso fare un esposto nel quale ha chiesto un accertamento su una morte ritenuta anomala al di là di eventuali responsabilità che verranno accertate. Fatto sta che il magistrato di turno, il dottor Morsiani, con tempestività e in maniera puntuale e diligente, ha disposto l’autopsia della salma che è stata eseguita sabato 4 maggio.
Una volta eseguiti tutti gli incombenti di legge è stato dato il nulla osta per i funerali che si sono celebrati giovedì 9 maggio a Gualdicciolo.
Vi sono tuttora accertamenti in corso ma già dai primi riscontri emergerebbe come il soggetto fosse affetto da condizioni patologiche.
Sotto la lente sarebbe dunque finito il cosiddetto consenso informato che il paziente sottoscrive prima della operazione, nonché la classificazione di rischio anestesiologico legata alla operazione stessa.
Il legale della famiglia, avv. Rossano Fabbri, contattato dalla nostra redazione per un commento ha preferito per il momento non rilasciare alcuna dichiarazione. Ad ogni modo è pendente un procedimento penale presso il tribunale unico sammarinese, al momento – a quanto ci risulta – aperto a carico di ignoti.
La RepubblicaSM