San Marino. Asset Bank, verso risarcimento milionario! Pagheranno i cittadini gli errori della vecchia governance Bcsm e la “distrazione” del governo AdessoSm? … di Enrico Lazzari

…E io pago!”, diceva il celebre Totò… Una frase che, ancora una volta, potranno presto dire tutti i sammarinesi? La vicenda è quella, ormai nota, della liquidazione di Asset Bank, suscitata da una precisa azione di Banca Centrale che ha procurato un ingente danno agli azionisti, agli ex vertici, ai dipendenti e all’immagine del sistema San Marino, essendo poi stata riconosciuta illegittima da una sentenza giudiziaria che -essendo il danno procurato ormai irrimediabile (all’arrivo della sentenza Asset era ormai impossibile da resuscitare)- ha aperto il campo ad un risarcimento che si preannuncia pluri-milionario

Fu un semplice errore quello di Bcsm? O ci fu -come sta già cercando di appurare la giustizia penale- il perseguimento di un interesse privato alla base della decisione di almeno parte della governance Bcsm dell’epoca? Saranno “i giudici (procedimento 673/2020) a stabilire se effettivamente i provvedimenti di commissariamento prima e di liquidazione poi, attuati dai vecchi vertici della Banca centrale nei confronti di Asset Bank, fossero finalizzati a favorire la banca principale concorrente di Asset cioè il Credito industriale sammarinese”, scriveva Il Sole24Ore nello scorso mese di aprile.

Rinviati a giudizio in questo delicato procedimento figurano, oltre a Francesco Confuorti, alcuni ispettori e membri della governance di Banca Centrale, fra cui l’allora Direttore Generale Lorenzo Savorelli. Secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero ispirato l’azione ad interessi privati e non al reale mandato intrinseco nel loro ruolo. 

In attesa delle conclusione dei relativi processi, però, una conclusione in merito, i “danneggiati” di Asset, sembrano già averla tratta. “Le cariche e le funzioni ricoperte nella Banca Centrale -si legge infatti in un comunicato stampa diffuso da chi oggi rappresenta Asset- sono state dolosamente utilizzate, con cinismo e mancanza assoluta di scrupoli anche verso le persone (dipendenti, dirigenti, investitori), per distruggere una realtà sana e produttiva nel contesto di un “programma criminoso” finalizzato a sottrarre Asset Banca “dall’amministrazione degli organi nominati dall’assemblea e dal controllo dell’assemblea dei soci”, come si legge negli atti del procedimento penale in corso a carico di alcuni ex funzionari della Banca Centrale”. (leggi qui il comunicato completo)

Ma non voglio scendere, ora, nel merito di questo procedimento giudiziario tuttora in corso. Intendo affrontare questa vicenda per rendere evidente a tutti quanto il ruolo di Banca Centrale sia delicato, importante e, se controverso, vada poi a rappresentare un costo che, direttamente o indirettamente, va a gravare sulle tasche di ogni sammarinese. La vicenda Asset, in tal senso, è quanto mai eloquente.

Premesso ciò, torniamo, all’attualità, cioè alla presa di posizione dei rappresentanti Asset e alla loro chiara accusa: cariche e funzioni in Bcsm sarebbero state “dolosamente utilizzate” per determinare la chiusura di Asset Bank. E alle conseguenze che queste decisioni, queste azioni possono determinare in assenza di una governance imparziale, seria, professionale, preparata e saggia di Banca Centrale… Come peraltro l’attuale, al contrario delle immediatamente precedenti, appare essere.

Banca Centrale, oggi, sembra aver recuperato la necessaria autorevolezza, ma -nonostante ciò- la governance odierna si ritrova costantemente nel mirino di Repubblica Futura, di quel partito che -Ap o Rf che fosse- era saldamente al governo del Paese ai tempi in cui Bcsm assunse su Asset la controversa decisione che oggi è al centro di una presumibilmente plurimilionaria richiesta di risarcimento danni da parte di chi si ritiene danneggiato dalla stessa.

Perchè evidenzio ciò?, vi chiederete… Ho espresso a più riprese le mie perplessità sulle frequenti campagne che Rf muove all’indirizzo dell’attuale governance di Banca Centrale, sotto la cui gestione si sono definitivamente archiviati quei sospetti e quelle ombre che vedono diversi vecchi vertici o funzionari indagati o rinviati a giudizio per le azioni condotte nel loro mandato in Bcsm. Perdipiù, con l’arrivo di Catia Tomasetti alla presidenza, si è avviato un concreto risanamento del sistema bancario che oggi ha recuperato la necessaria solidità e autorevolezza, così da poter puntare al recupero di una importante liquidità che possa sostenere lo sviluppo economico della Repubblica. Eppure, la stessa Tomasetti è costantemente nel “mirino” dei “nipotini” di Alleanza Popolare… Come se -vien malignamente da pensare, a torto voglio presumere- qualcuno in RF possa avere “nostalgia” di governance precedenti, ormai -fortunatamente- superate e archiviate.

La vicenda Asset, dunque, dimostra una volta di più e se ce ne fosse ancora bisogno, che quando istituzioni chiave come Bcsm assumono decisioni non sagge, il danno ricade direttamente o indirettamente sia sui cittadini che sulla solidità dell’intero sistema economico.

Ora, se è vero che la pretesa, dei rappresentanti attuali di Asset, di quantificare e definire un risarcimento in una sorta di “trattativa privata” con l’attuale governance di Bcsm appare perlomeno inusuale, è altrettanto vero che un danno, perlomeno morale, lo abbiano subito. Probabilmente -e razionalmente- toccherà al tribunale civile districare definitivamente la vicenda e scrivere la parola fine su uno dei momenti più bui dello scorso decennio sammarinese.

Ma, come detto, un danno c’è stato, senza dubbio… Chi pagherà, quando e se riconosciuti e quantificati, questi ingenti danni, secondo voi? Il dirigente che ha sbagliato? Il Governo e la maggioranza che -se nelle loro prerogative e poteri- non sono stati in grado di impedirlo? O il costo ricadrà, in un modo o in un altro, come “sempre”, sulle casse pubbliche e quindi sulle tasche dei cittadini?

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari
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