San Marino. Augusto Casali (Ps): “Sì a Libera: servirà maggioranza solida e omogenea” (l’intervista di David Oddone)

Augusto Casali non ha bisogno di presentazioni. Politico di lungo corso e dal grande acume. Per molti resta ancora oggi un importante punto di riferimento.

Casali, nel panorama politico attuale qual è il suo ruolo?

“A dire il vero mi ero ritirato a vita privata, ma poi sono stato richiamato in servizio attivo da parte del compagno ed amico Antonio Lazzaro Volpinari, il quale aveva da poco assunto la Presidenza del Partito Socialista di San Marino. Ho trovato il mio ‘vecchio’ Partito praticamente ridotto ai minimi termini, utilizzato più per interessi personali che ideali e non potevo sottrarmi all’appello del Presidente.

Praticamente da subito ho capito che addirittura il Partito era frenato e volutamente reso invisibile perché qualcuno di insospettabile accarezzava addirittura l’idea di chiudere il Partito Socialista a San Marino per portare il suo simbolo e i suoi 130 anni di storia in dote ad un bizzarro progetto costitutivo di una nuova forza politica senza identità: una specie di frullato misto. Ho contribuito a non permetterglielo, a salvare l’esistenza del P.S. e della sua gloriosa storia e sono molto contento di averlo fatto. Ora sono un membro della Segreteria, questo attualmente è il mio ruolo, naturalmente con la brutta abitudine di dire quello che penso, anche le cose scomode”.

 

La così detta “Aggregazione Socialista” è morta?

“Assolutamente no. Solo che il suo cammino, iniziato circa un anno fa, si è rivelato troppo tentennante e si è perso, a mio avviso, tempo prezioso e devo dire, visto che ho partecipato a tutti gli incontri, non certo per responsabilità del Partito Socialista e dei suoi rappresentanti. Il progetto mantiene ancora oggi la sua valenza politica ed elettorale, gli incontri sono ripresi dopo la pausa estiva e nei prossimi giorni ce ne saranno altri che potrebbero essere conclusivi. Nel frattempo però sono successe molte cose, come, ad esempio, la nascita di una nuova maggioranza di cui prendere atto e tenere conto: le carte in tavola sono significativamente cambiate rispetto a mesi addietro. A questo punto, con le elezioni che bussano alla porta, io credo che sia necessario ampliare il fronte Socialista-Riformista aprendo a possibili collaborazioni con il Partito di Libera, al fine di creare un punto di riferimento per i sammarinesi elettoralmente forte e affidabile”.

 

Una grande e chiara apertura. Ma perché guardare proprio a Libera?

“Con Libera ci siamo incontrati naturalmente sui problemi del Paese: lo stato della Sanità, la politica delle utenze, il caro vita. Tutti aspetti che pesano sulla vita quotidiana delle famiglie sammarinesi e in tal senso abbiamo anche partecipato insieme ad iniziative pubbliche. E poi perché Libera è certamente un Partito di sinistra riformista e mi chiedo con chi si dovrebbe interfacciare una forza autenticamente socialista?

Oltretutto, mi pare che il Paese si trovi di fronte a problematiche enormi e non credo che potrà sopportare un altro giro di governo a vuoto. Occorrerà dare vita, dopo le prossime elezioni ad una maggioranza solida ma anche omogenea, che sappia finalmente fornire qualche risposta concreta alle reali e motivate esigenze dei sammarinesi, mi sembra evidente. Altrimenti fare politica non avrebbe davvero più senso”.

 

Quale sarà il ruolo della DC? Con i Socialisti perennemente divisi resterà sempre il principale punto di riferimento?

“Volenti o nolenti, oggi come ieri, la Dc rimane comunque un punto di riferimento per tutti, alleati e avversari. Il Partito Socialista ha governato il Paese per molti anni con la Dc e direi che in quei periodi i sammarinesi avevano davvero molti meno problemi di oggi. Erano due partiti che si legittimavano reciprocamente, si rispettavano senza subalternità ed era per questo che affrontavano i problemi reali e spesso li risolvevano. Oggi occorre ricreare quello schema, i governi arlecchino abbiamo visto che non funzionano. Noi, come ho già detto sopra, cerchiamo di creare un punto di riferimento elettoralmente importante che possa essere all’altezza del difficile compito e dell’eventuale alleato”.

 

Nessuno ha la sfera di cristallo ovviamente. Ma proviamo ad anticipare cosa succederà da qui ai prossimi mesi.

“Penso che da qui ai prossimi mesi a livello di governo non succederà proprio nulla, l’immobilismo pare essere la caratteristica della nuova maggioranza, accontentatasi di spartirsi qualche posticino temporaneo. Non so cosa succederà in futuro, ma so cosa occorrerebbe. Si dovrebbe partire dalle cose da fare a favore del Paese a breve, medio e lungo termine, riscoprendo la politica, rilanciando il ruolo del Consiglio Grande e Generale relegato oggi a compiti notarili, impiantando una dinamica politica estera posta al servizio dell’economia sammarinese. Contestualmente è necessario smetterla di pensare agli interessi particolari per tornare ad occuparsi degli interessi generali della nostra Comunità. Per il futuro non serviranno altri Esecutivi di carta pesta, ma bensì di uomini pronti a rimboccarsi le maniche e sacrificarsi per garantire nuovamente alla Repubblica di San Marino un avvenire accettabile”.

David Oddone

(La Serenissima)