San Marino. “Killer” dei cani a Fiorentino: il sospettato era sorvegliato da tempo, durante il “blitz” interforze perquisita la sua abitazione

L’altro ieri, martedì 14 aprile, una task-force interforze ha messo fine a un incubo durato oltre quindici anni: il sospetto “killer dei cani” di Fiorentino è stato individuato grazie a mesi di appostamenti e all’analisi puntuale delle registrazioni video.

Sorveglianza mirata e identificazione

Gli investigatori della Centrale Operativa Interforze hanno innanzitutto raccolto decine di segnalazioni sulla comparsa di bocconi avvelenati nella zona residenziale di Fiorentino. L’esame delle immagini di telecamere private e pubbliche, unito al lavoro sotto copertura degli agenti in borghese, ha permesso di inquadrare con precisione un veicolo sospetto presente ripetutamente nei luoghi dei ritrovamenti.

Blitz e perquisizione domiciliare

Coordinati dalla Polizia Civile e dalla Gendarmeria, gli operatori hanno dunque fatto irruzione nell’abitazione dell’ottantenne subito dopo aver confermato la corrispondenza tra targa e spostamenti. Durante la perquisizione sono stati trovati utensili da giardino usati per occultare le esche velenose, nonché alcuni contenitori riconducibili ai composti tossici utilizzati. Tutto il materiale è stato sequestrato per le analisi di laboratorio.

Una scia di casi che dura da 15 anni

Il fenomeno degli avvelenamenti nella stessa area si protrae fin dall’inizio del decenio scorso, con ondate successive di casi che avevano già fatto scattare indagini rimaste però senza un colpevole certo. In particolare, il territorio di Fiorentino ha registrato in questi anni diversi episodi gravi, con decine di cani ricoverati o deceduti per ingestione di esche contaminate.

Prossime tappe

Le analisi tossicologiche sui bocconi recuperati saranno decisive per attribuire con certezza la responsabilità al sospettato e per ricostruire modalità e tempistica degli avvelenamenti. L’istruttoria proseguirà ora con l’ascolto di testimoni e la verifica di eventuali complici. La comunità attende ora che la lunga serie di atti crudeli abbia finalmente un epilogo giudiziario.

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