• Screenshot
  • San Marino. Beccari (Dc): “Rischio restaurazione? Si guardi Adesso.sm…” (Articolo completo da Repubblica Sm)

    La frenesia della campagna elettorale che sta per aprirsi rischia di far perdere di vista i problemi, e soprattutto le soluzioni, di rilevante importanza per il futuro del Paese. Per risolvere i nodi che sono sul tavolo è cruciale che la politica ricominci a rispondere direttamente ai cittadini e va ribadito che torni a sentirsi responsabile per essi. Ne abbiamo parlato con il presidente della Dc Luca Beccari.

    Cominciamo dagli apparentamenti. La Dc ha scelto tutti tranne RF, perché?
    “Si tratta di una scelta che parte da lontano. Noi abbiamo avuto una lunga esperienza di governo con Ap (sebbene oggi RF si componga anche di altre forze) e questa esperienza, in particolar modo quella degli ultimi anni della legislatura 2012-2016, unitamente alle scelte operate da questo esecutivo (a nostro avviso sostanzialmente a guida AP/RF), hanno dimostrato che siamo distanti tanto nel metodo che nella visione nonostante potremmo avere facilmente alcune affinità almeno a livello ideologico. Del resto gli ultimi tre anni di legislatura sono stati caratterizzati da un livello altissimo di conflittualità del quale riteniamo che RF abbia le maggiori responsabilità. Non è un caso che la legislatura sia finita anzitempo grazie all’azione di coloro che dall’interno della maggioranza hanno compreso che era necessario un nuovo corso e che questo processo sia stato osteggiato fino all’ultimo.”

    Libera ha preso realmente le distanze da ciò che di grave è successo in questi tre anni di legislatura?
    “Alcune forze che compongono Libera sono quelle che hanno avuto un ruolo rispetto alla fine anticipata della legislatura. C’è stata una presa di coscienza che così non si poteva andare avanti, che occorreva riaprire una fase di dialogo e questo bisogna riconoscerlo. Nonostante ciò è tutto da verificare se i partiti o le persone abbiano veramente preso le distanze da quello che è stato l’operato dell’esecutivo uscente. La campagna elettorale ci permetterà di misurare questa distanza.”

    Nonostante Libera non abbia escluso RF da potenziale alleato, pare alcune condizioni le abbia dettate.
    “Pare di sì. Se la legislatura è finita anzitempo significa che una frattura significativa si è creata all’interno della maggioranza uscente tuttavia trovo singolare che Libera consideri RF comunque come un’opzione di apparentamento. Al di là di queste dinamiche, che ci riguardano relativamente, spero sia chiaro ai cittadini che il progetto Adesso.sm ha fallito sul piano dei contenuti e delle alleanze e questo è un fatto. Adesso si apre una nuova fase, nella quale tutti siamo consapevoli che serve una nuova maggioranza, altamente rappresentativa e numericamente forte per affrontare le sfide che ci attendono. Questo non significa che la soluzione è “un governo di tutti” e che chi ha sbagliato possa riciclarsi sotto il vestito della tanto invocata unità nazionale.”

    Sui social tengono banco dibattiti su “restaurazioni” e “ammucchiate”
    “La logica è la stessa utilizzata durante il referendum. Si cerca di arrivare alla pancia della gente con slogan demagogici ma ormai questa tattica funziona poco. Non può passare il concetto che se un accordo lo faccio io è un ballottino e se lo fai tu è un’intesa oppure che un’alleanza è tale per qualcuno o un’ammucchiata per altri. Oggi il rischio di restaurazione più grande è quello di ridare linfa all’azione di chi usando Adesso.sm ha perseguito interessi personali a discapito del bene comune.”

    Parliamo di giustizia e del Consiglio che precederà l’inizio della campagna elettorale.
    “E’ di estrema attualità la presa d’atto della graduatoria dei Giudici d’Appello che in tempi ordinari non susciterebbe alcun dibattito. Viviamo invece in un contesto di grande turbolenza e la conflittualità o la divisione fra Giudici genera un clima di incertezza. Se a ciò si aggiungono anche i dubbi sollevati dagli esposti sulla regolarità o la correttezza delle procedure di selezione dei magistrati, liquidare la presa d’atto come una semplice formalità o come dicono alcuni come un atto dovuto risulta difficile. Questa è una situazione che potrebbe dirimere il Consiglio Giudiziario Plenario che tuttavia in questa fase non può riunirsi per via dell’ordinaria amministrazione. Attendere la fine delle consultazioni elettorali e la ripresa in funzione di tutti gli organismi mi pare una soluzione più che altro di buon senso. Vedremo cosa deciderà il prossimo Ufficio di Presidenza.”

    Lei ha parlato di un caso giustizia, c’è anche un caso banche e Bcsm?
    “Come noto sono un dipendente di BCSM e quindi coerentemente con l’approccio che ho sempre tenuto non entro nel merito di singole vicende e questioni. Mi limito soltanto ad una riflessione a titolo personale. Il sistema Finanziario Sammarinese è gravato da problematiche che richiedono soluzioni non più rinviabili sulle quale si registrano da tempo diversità di vedute fra le varie forze politiche. Fatto salvo il ruolo fondamentale che la Banca Centrale deve poter avere nelle strategie di consolidamento e rilancio del sistema finanziario, la politica ha la responsabilità e l’onere di mettere in campo le misure necessarie alla risoluzione delle criticità trovando delle sintesi efficaci. Talvolta gli attacchi contro Bcsm mi sembrano più un rifiuto della ‘cura’ che una forma di sfiducia verso il medico”.

    La vicenda Asset è scomparsa dai radar della politica?
    “Se si riferisce al fatto che non è citata sulla bozza del bilancio, credo che sia perché esiste già una delega che rimanda ad un provvedimento per la definizione delle modalità di rimborso degli ex correntisti Asset titolari di obbligazioni subordinate. Senza dubbio è ora di dar corso a tale delega ”.

    Ampliando il raggio, come giudica la corsa a parlare di ambiente?
    “Effettivamente si tratta di un tema prioritario molto presente nel programma della Dc. Una questione da affrontare con una visione ampia che prenda in considerazione i macroproblemi anche se poi sono le singole vicende che attirano maggiormente l’attenzione. Stanno tutti parlando della situazione del capannone ex Beccari (con i quali per correttezza specifico non ho parentela). Questa sembra essere la tipica situazione senza via d’uscita mentre invece basterebbe avere un po’di buon senso. Si dice che intervenire è difficile perché siamo di fronte ad un sequestro ma il sequestro è una cosa e la salute pubblica è un’altra. In presenza di una casa sotto sequestro ma pericolante non si aspettano i feriti prima di intervenire. Qui siamo di fronte ad un problema ambientale e lo Stato non può dire che non si può intervenire o che l’intervento è troppo oneroso. Questa è una piccola parte di un più grande problema legato ai rifiuti. A volte ci preoccupiamo solo dei costi dell’approvvigionamento energetico dimenticando però di avere un problema anche in uscita legato allo smaltimento dei rifiuti che pesa sempre di più sul bilancio. Vi sono poi scelte che vanno rianalizzate. Il porta a porta, se può funzionare benissimo per alcune aree, su altre ha avuto effetti molto negativi, via Gino Giacomini in Città ne è l’esempio e non credo che lunghe file di bidoni nelle vie più trafficate e popolate siano un bene per la salute dei cittadini.”

    Veniamo alla Sanità, quali sono le priorità?
    “La ringrazio per la domanda, è un tema a me molto caro, occorrerebbe scriverci un libro. Mi limito a dirle, per non dilungarmi troppo nelle risposte, che è un settore che ha bisogno di interventi affinché torni a generare fiducia ed esser percepito come un’eccellenza, così come accadeva un tempo. Credo che molti cittadini oggi ritengano la Sanità meno affidabile rispetto al passato e ciò paradossalmente non dipende da casistiche particolari di malasanità ma dal fatto che i servizi si assottigliano, i medici vanno via, e soprattutto manca una vision coerente con i tempi che viviamo”.
    Olga Mattioli (Repubblica Sm)