Ieri sera all’interno della prestigiosa sala conferenze della sede centrale di Asset Banca, è stato inaugurato il ciclo di incontri di cultura economica dal titolo “Pensare non nuoce”.
Ad aprire la rassegna il libro “La soluzione per l’Euro” che, in un certo senso, ambisce a scardinare le nostre coordinate mentali. Gli autori del libro, Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi gettano nuova luce sulla sala macchine del mondo finanziario invitando i vari attori dell’economia a non restare alla finestra, a prendersi ciascuno le proprie responsabilità.
I due economisti si pongono qui un obiettivo ambizioso, quello di smentire la vulgata che l’austerity rappresenti la soluzione ai problemi del Paese. E’ vero l’esatto opposto: per tornare a crescere si dovrà dare una sferzata alla domanda, soprattutto riducendo il carico fiscale sul lavoro, a beneficio sia degli individui che delle aziende.
Ma come farlo rimanendo nell’euro? Esiste una seconda strada che non implica l’uscita dall’euro ma soltanto la capacità di autodeterminarsi da parte di uno Stato sovrano dotato di autonomia fiscale. Gli autori del libro hanno avuto l’audacia di pensare alla strategia dei certificati di credito fiscale, ovvero a titoli di Stato aventi natura monetaria e non di debito. Questa la mossa del cavallo proposta dal libro che inaugura una visione nuova, foriera di innescare la scintilla della ripresa.
Al nutrito dibattito ha preso parte anche Biagio Bossone, ex Presidente di Banca Centrale di San Marino ed esperto di finanza globale che del libro ha curato l’introduzione, che torna dopo tanto tempo sul Monte. E’ stata l’occasione per porgli qualche domanda sulla attualità.
Professore, partiamo dal libro che si può fregiare della sua introduzione. Crede che i certificati di credito fiscale possano essere utilizzati anche a San Marino? Quali i vantaggi?
“Circa i Ccf, sostengo che rappresentino una misura che San Marino dovrebbe prendere in seria considerazione per poter rilanciare l’economia in una fase in cui lo Stato, le famiglie e le imprese hanno scarsa capacità o propensione alla spesa. Si tratterebbe peraltro di un segnale forte da par- te della Repubblica di volere recuperare sovranità per investire su se stessa e per generare e diffondere aspettative positive nella comunità”.
Qual è la percezione che avete oggi da fuori di San Marino? Siamo ancora visti come un “buco nero”?
L’Italia dovrebbe guardare a se stessa prima di dare giudizi e parlare di ‘buchi neri’ rispetto ad altri Paesi”.
Quali potranno essere gli effetti sul sistema bancario sammarinese del nuovo “scudo fiscale” italiano, la cosiddetta “voluntary disclosure” che presto potrebbe vedere la luce?
“Ammetto di non conoscere appieno la questione. In generale, tuttavia, le scelte di maggiore trasparenza un Paese le deve volere per se stesso e non per soddisfare le richieste di un altro. Maggiore trasparenza può portare maggiori opportunità di business, a patto che si investa in competenze e competitività”.
David Oddone, La Tribuna
vallo proposta dal libro