Nel terzo trimestre del 2024, i dati pubblicati dall’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica della Repubblica di San Marino rivelano tendenze importanti in vari settori, dalle dinamiche della popolazione e composizione familiare, all’evoluzione delle imprese e del turismo, fino alla situazione occupazionale e delle misure di sostegno economico. Analizziamo questi aspetti uno a uno per comprendere meglio come la realtà socioeconomica del Paese stia cambiando.
San Marino registra, al 30 settembre 2024, una popolazione residente di 33.987 unità, con un aumento di 91 persone rispetto all’anno precedente. Sebbene possa sembrare un dato positivo, il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) resta negativo: sono nati solo 100 bambini nei primi nove mesi dell’anno, mentre i decessi sono stati 191. Si tratta di un fenomeno preoccupante che riflette un calo delle nascite costante da anni e che sembra difficilmente invertibile. Di fatto, il leggero incremento della popolazione totale è stato possibile grazie all’immigrazione, principalmente da parte di cittadini italiani, che rappresentano ora il 15,8% della popolazione. Gli immigrati provenienti dall’Italia costituiscono una quota consistente del flusso migratorio, con 205 individui su 314 complessivi nei primi nove mesi dell’anno.
Inoltre, la struttura familiare a San Marino continua a evolversi verso nuclei sempre più piccoli. Le famiglie composte da un solo membro sono in costante aumento, mentre diminuiscono quelle con più di tre persone. La dimensione media delle famiglie scende quindi a 2,26 persone per nucleo, un valore che riflette cambiamenti nello stile di vita e nei bisogni abitativi della popolazione.
Anche il tessuto imprenditoriale di San Marino mostra segni di trasformazione. Il numero totale di imprese attive al 30 settembre 2024 è di 5.231, in lieve aumento rispetto all’anno scorso (+1%). Alcuni settori, come quello delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+9,2%) e delle attività immobiliari (+4,5%), sono in espansione, dimostrando una diversificazione dell’economia locale. In alcuni settori tradizionali come l’agricoltura e la pesca segnano il passo, con una riduzione del 12% delle imprese in questi ambiti. Questa contrazione potrebbe riflettere sia una minore attrattiva del settore primario rispetto ad attività a più alto valore aggiunto, sia le sfide operative legate ai costi e alla sostenibilità ambientale.
La forma giuridica più comune per le imprese rimane quella societaria, rappresentando il 57,6% del totale. Il 93,3% delle aziende è costituito da microimprese con meno di dieci dipendenti, una struttura che, se da un lato facilita la flessibilità e la gestione snella, dall’altro può limitare la capacità di innovazione e crescita a livello internazionale.
Il turismo, da sempre una componente cruciale per l’economia sammarinese, ha vissuto un incremento del 2,3% negli arrivi rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1.673.856 visitatori nei primi nove mesi del 2024. Il turismo di sosta ha visto una crescita importante: i pernottamenti sono aumentati del 12,6%, con una media di 1,8 notti per soggiorno. Questa tendenza segnala che i turisti stanno scegliendo San Marino non solo come tappa giornaliera ma come meta per soggiorni più prolungati. La maggior parte dei visitatori proviene dall’Europa, soprattutto dall’Italia (51,4%), seguita dalla Germania e dai Paesi Bassi. Anche i turisti americani, rappresentati principalmente dagli Stati Uniti, costituiscono una fetta del turismo extra-europeo crescente.
La flotta di veicoli registrati a San Marino si è ridotta leggermente rispetto all’anno precedente, con 53.221 veicoli al 30 settembre 2024. Però il numero di nuove immatricolazioni per veicoli elettrici e ibridi è in aumento, segno di una crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale. Da gennaio a settembre, sono state immatricolate 555 auto elettriche o ibride, che rappresentano una quota corposa dei nuovi veicoli circolanti.
Il mercato del lavoro di San Marino mostra segnali positivi, con un aumento complessivo dell’occupazione del 2% rispetto all’anno precedente, e un incremento del numero di frontalieri, ora pari al 33,4% della forza lavoro dipendente. I settori con maggiori assunzioni includono i servizi di supporto alle imprese, l’informazione e la comunicazione, e i servizi professionali e scientifici, che si confermano settori dinamici e in crescita. I settori manifatturieri e agricoli mostrano invece un calo di dipendenti, suggerendo una ristrutturazione o una perdita di competitività in questi ambiti.
Il tasso di disoccupazione è cresciuto leggermente, con 778 disoccupati totali. Di questi, una parte preponderante è composta da persone con diplomi di maturità o titoli universitari, segnalando un disallineamento tra le competenze della forza lavoro e le richieste del mercato. La presenza di personale qualificato ma disoccupato potrebbe suggerire una necessità di revisione delle politiche formative per allinearle meglio alle esigenze del mercato locale.
Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nei primi sei mesi del 2024 è stato superiore rispetto al 2023, con una crescita del 19,7% nelle somme erogate. Questo dato indica che alcune aziende stanno ancora affrontando difficoltà temporanee, in particolare nel rispondere alle fluttuazioni del mercato. Il sostegno economico è stato richiesto da 223 imprese, una cifra in calo rispetto all’anno scorso, ma l’importo complessivo è aumentato, segno di una maggiore entità delle difficoltà economiche per le aziende richiedenti.