San Marino, caccia riaperta tra nuove regole e caso “braccata”. Il SdS Ciacci: l’Istanza d’Arengo sui cinghiali sarà recepita a breve

Ieri all’alba i fucili sono tornati a risuonare sul Titano: è ripartita la stagione venatoria sulla selvaggina migratoria. Il calendario scorre già davanti ai cacciatori: dal 21 settembre si aprirà anche alla selvaggina stanziale con uso dei cani; la chiusura generale è fissata a febbraio 2026. Per il cinghiale, braccata consentita dal 25 ottobre al 24 gennaio nelle giornate di mercoledì e sabato; la selezione è prevista dal 15 marzo al 15 agosto.

Il Segretario di Stato Matteo Ciacci (Libera)

La ripartenza arriva nel solco del Decreto Delegato emanato dal governo il 14 luglio, cioè quattro giorni prima dell’approvazione dell’Istanza d’Arengo che chiedeva di vietare proprio la braccata. Da qui la polemica sull’accoglimento dell’Istanza e su come tradurla nelle norme. Il Segretario di Stato al Territorio, Matteo Ciacci, in dichiarzioni rilasciate alla Tv di Stato, ha ribadito che l’Istanza sarà recepita e ha indicato nel 9 del mese la convocazione dell’Osservatorio della Fauna selvatica e degli habitat, l’organismo chiamato a coordinare le politiche venatorie.

Il Decreto dettaglia specie cacciabili e introduce alcuni cambiamenti: in via sperimentale resta chiusa la caccia alla starna; viene fissato un tetto massimo di capi abbattibili per ogni giornata; per gli appostamenti temporanei l’installazione non potrà avvenire prima di 12 ore dall’inizio della caccia e l’occupazione dovrà avvenire entro la mezz’ora successiva all’orario di avvio. Resta l’obbligo, per ogni cacciatore, di annotare quotidianamente i capi prelevati specie per specie.

Il testo dovrà passare dalla ratifica del Consiglio Grande e Generale entro metà ottobre. Nel frattempo il calendario è già operativo e il confronto politico resta acceso attorno al nodo “braccata”, tra regole in vigore e impegni ad allineare la normativa all’Istanza approvata.