San Marino. Canti (Dc): “Perché spendere soldi nei progetti per poi lasciarli in un cassetto?” (articolo completo da Repubblica Sm)

Chi muove delle critiche non è ben visto ma è destinato a esser ricoperto di fango. Prudenza vorrebbe ci si fermasse alla superficie, ai lustrini, alle parole di elogio. Come quelle di cui sentiamo ancora la eco che hanno accompagnato la presentazione del nuovo piano regolatore firmato dall’archistar Stefano Boeri. Vietato chiedersi che fine farà quel piano e se non si sia trattato soltanto di una pura operazione di marketing. Per il momento infatti è stato mostrato da lontano, senza che se ne potessero intravedere i dettagli che sono quelli che contano e che sono destinati a cambiare la vita di un Paese e di chi lo abita. Forte la denuncia dell’ex consigliere del Pdcs Stefano Canti. “Nonostante ci sia stata la presentazione pubblica del Prg – ha rivelato Canti al nostro giornale – nonostante la popolazione sia curiosa di capire nel dettaglio che cosa sia previsto e quali siano le proposte innovative, nonostante le richieste ormai quotidiane del sottoscritto di poter avere copia del documento, ad oggi il segretario Michelotti non riceve nessuno, non rilascia copie nemmeno a chi come me è membro della Commissione Politiche Territoriali e ha il diritto/dovere di accedere a quel materiale. E questo a dispetto delle sollecitazioni ormai quotidiane anche via email e dopo aver scritto agli Eccellentissimi Capitani Reggenti, al governo intero, agli uffici pubblici. Per questo motivo lancio il mio appello pubblicamente, ringraziando il giornale che mi dà voce. Se nemmeno questo dovesse servire farò iniziative di protesta anche eclatanti”. Canti non è l’unico ad esprimere preoccupazione per un modo di agire che continua a non tener in alcuna considerazione il confronto e la tanto invocata condivisione. Così per oggi sembra sia stato convocato un incontro urgente per parlare del cantiere che si sta per aprire in via della Fratta/Campo Bruno Reffi. Da un lato il muro avrebbe bisogno di essere messo in sicurezza, dall’altro dare il via ai lavori in questo momento significherebbe compromettere l’evento più atteso dell’anno: Il Natale delle Meraviglie sul cui fondale spunterebbe seppur chiuso, un bel cantiere. Ma c’è di più. “L’apertura di questo cantiere – ha detto Canti mettendo a nudo il problema – è in contrasto con il progetto di centro benessere firmato dall’architetto Bodega che prevede l’abbattimento del muro che ora si vorrebbe restaurare. Mi chiedo come sia possibile che la stessa segreteria dia un incarico per la progettazione di un’area spendendo soldi pubblici (in questo caso 120mila euro) per poi contraddire se stessa decidendo di aprire proprio in quell’area un cantiere che non tiene assolutamente conto del progetto stesso. Perché spendere soldi per progetti che inevitabilmente finiscono in un cassetto? Perché dare incarichi per progettare aree sulle quali poi invece si portano avanti scelte completamente diverse”? Tutte domande per le quali si attende una doverosa risposta che a questo punto è facile prevedere non arrivi dalla serata annunciata ufficialmente dalla segreteria al Territorio che il 14 novembre presenterà alla cittadinanza un progetto che evidentemente ha già in animo di disattendere. E i sammarinesi hanno ormai fatto il callo all’infinità di contraddizioni che continuano a venire avanti. Se da un lato infatti l’architetto Boeri in una puntata di ‘Close up’ in onda su Rtv, densa di peso specifico, incalzato a parlare di prg dal direttore di Rtv Carlo Romeo ha parlato di una sfida del verde, dall’altro abbiamo visto come a San Marino ad averla vinta sia stato l’ideatore della nuova versione di via Paolo III che ne ha sterminato gli alberi ottuagenari. Che vi sia il suo zampino anche in via della Fratta? C’è solo da augurarsi che possa ascoltare con attenzione quanto affermato in maniera anche molto suggestiva dall’architetto Boeri. Affinché il suo lavoro non resti scritto solo sulla carta. “Ci sono moltissime zone di grandissimo interesse a San Marino – ha detto Boeri – è un microcosmo della biodiversità anche agricola. Un’altra cosa che fa il piano è per la prima volta riconoscere le differenze delle caratteristiche dell’agricoltura. C’è un’agricoltura estensiva in pianura, c’è un’agricoltura di maggior qualità intensiva per esempio i frutteti delle zone più alte da valorizzare perché rari, c’è l’ agricoltura di frangia vicina alle zone urbane fatta di tanti piccoli appezzamenti. E poi c’è soprattutto la sfida del verde, occorre creare un grande corridoio boschivo che unisca, a iniziare dalla super strada, i diversi castelli in qualche modo avvolgendoli partendo anche dalle zone verdi che si trovano in città. Le zone verdi, occorre non dimenticarlo, quando sono collegate moltiplicano i loro effetti positivi sul clima, sul calore, sulla biodiversità, di qui la necessità di collegare i sistemi boschivi”. San Marino secondo l’archistar può continuare a crescere e costruire, può farlo all’interno del centro urbano dove vi sono magari zone abbandonate ma non dovrà più farlo occupando zone verdi e permeabili pena la distruzione di un paesaggio unico al mondo “già purtroppo fortemente compromesso”.

Repubblica Sm