Sarebbe il controllo politico del Comitato Esecutivo il pomo della discordia che contribuisce, oggi, a gettare la Sanità sammarinese ancora più nel caos… Se la pandemia -come nel resto del mondo- ha messo a dura prova il sistema sanitario del Titano, ad inasprire ancora di più la situazione ci ha pensato la politica, con in prima linea il Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta, quota Rete nell’attuale Governo.
Tutto parte con le dimissioni dell’ex Direttore generale, Alessandra Bruschi, ufficialmente motivate -in una “velenosa” comunicazione inviata al Congresso di Stato (inspiegabilmente immediatamente finita sul tavolo degli organi di informazione)- da durissime accuse rivolte al Comitato esecutivo. Accuse, si ricordi, tutte da dimostrare e che hanno acceso la miccia che ha portato ad una vera deflagrazione politica, culminata con le “buffe” e inusuali dimissioni “non irrevocabili” presentate dal Segretario Ciavatta alla Reggenza.
E proprio lo stesso Segretario di Stato di Rete sembra, oggi, colui che -mentre parte della maggioranza veste i panni dei “pompieri”- getta benzina sul fuoco.
L’ultima “fiammata” l’ha generata ieri, violando -come spiegato eloquentemente da Marco Severini su queste stesse pagine elettroniche (“https://giornalesm.com/san-marino-domanda-ma-se-lodg-di-censura-nei-confronti-di-ceccarini-non-esiste-ciavatta-ha-commesso-il-reato-di-diffamazione-e-forse-svelato-una-informazione-coperta-dal-segreto”)- il segreto della riunione del 30 novembre della IV Commissione attraverso la diffusione della notizia -non confermata, anzi, nei “corridoi del Palazzo” sonoramente smentita- di una censura che la stessa Commissione avrebbe affibbiato al Direttore delle Cure Primarie e Salute Territoriale nell’odg conclusivo.
Il sospetto -ovviamente nulla più di un sospetto privo di elementi oggettivi a supporto- è che alla base di tutto ci sia il fallimento del Segretario di Stato alla Sanità in un piano di controllo diretto, attraverso un DG e un Comitato Esecutivo politicamente amici, una sorta di “occupazione” politica dell’amministrazione della Sanità pubblica. Un piano definitivamente naufragato con la fuga dell’ex Dg Bruschi, nominata da questo esecutivo, e la nomina di Bevere.
Infatti, è sempre più pressante, negli ambienti politici, la “voce” che alla base delle singolari dimissioni natalizie e “non irrevocabili” del Segretario ci fosse anche -e soprattutto- la sostituzione dell’intero Comitato Esecutivo, oltre che la nomina di un Dg a lui “gradito”.
In pratica, la revoca delle dimissioni, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe stata legata a questa condizione. Una condizione non esaudita in nessun aspetto. Da qui il perdurare dello scontro che arriva a sfiorare, come ieri, se non ci fosse in ballo la dignità professionale e personale di chi viene chiamato in causa, il limite del grottesco e contribuisce a rendere giorno dopo giorno più caotica la gestione della Sanità pubblica.
E’ di poche ora fa, infatti, la notizia delle dimissioni inoltrate qualche settimana fa da uno dei due medici in forza alla Casa di Riposo La Fiorita, il dott. Gregory Lo Bianco, e dell’impossibilità, ad oggi, di individuare un sostituto disponibile ad assumere l’incarico, con il disagio che ovviamente sta ricadendo sul servizio di assistenza prestato alla categoria di sammarinesi più bisognosa, gli anziani appunto. Del resto, non essendoci disponibilità in San Marino, appare pressochè impossibile -alla luce del trattamento economico offerto e della doppia imposizione fiscale- individuare professionalità simili oltre confine…
Dunque, si sarebbe consumata in queste ultime settimane la sconfitta politica totale del Segretario Ciavatta. Certo, è vero che si è nominato un nuovo direttore Generale nonostante parte della maggioranza -in un’ottica anche di grande risparmio economico- avrebbe voluto confermare alla Direzione generale il Dg ad interim, Sergio Rabini, ma è altrettanto vero che Francesco Bevere ha ben poco, politicamente, in comune con Rete e non sarebbe per nulla gradito al Segretario alla Sanità. Del resto, se scorriamo il suo curriculum appare evidente che il nuovo Direttore Generale -arrivato sul Titano con una costosa “corte” di consulenti- è collocabile in un’area politica centrista, diciamo, forzando un po’ per essere comprensibili anche ai più, erede della vecchia Democrazia Cristiana italiana… Inoltre, appare inverosimile che Bevere, appena arrivato e “solo” alla guida, possa privarsi dell’esperienza e della professionalità di due figure come Rabini e Forcellini. Non a caso il nuovo DG sembra aver già fatto sue le analisi e le “cure” già proposte dai due dirigenti del Comitato esecutivo Iss.
Dunque, se queste indiscrezioni venissero confermate, il Segretario Ciavatta, già esposto a più o meno simpatici “meme” per le ormai celebri dimissioni “non irrevocabili”, potrebbe divenire oggetto di attenzione di altri “simpatici” del web, magari in un parallelismo con la celebre dichiarazione di Matteo Renzi, il quale annunciò il ritoro dalla politica se avesse perso, come poi ha perso, il famoso referendum…
Al di là di previsioni più o meno azzardate, comunque, Ciavatta appare oggi l’elemento più destabilizzante nella gestione della Sanità pubblica… Senza di lui, probabilmente, ritornerebbe la quiete e si potrebbe tornare a pensare concretamente a come superare tutte le criticità -ben evidenziate e corredate di proposte chiare per superarle nelle esposizioni Rabini-Forcellini redatte il 25 ottobre 2021 e presentate nella sessione segreta della IV Commissione- della sanità pubblica sammarinese…
Che aspetta, quindi, il Segretario alla sanità a prendere atto della situazione e della sua sconfitta, così da presentare al più presto le sue dimissioni, magari, questa volta, “irrevocabili” senza il “non” davanti?…
Enrico Lazzari