riceviamo e pubblichiamo
Molti sarebbero gli interventi necessari per la città di San Marino per ridarle lo splendore perduto e farla uscire dal degrado strisciante in cui si trova da anni, che, pur sotto gli occhi di tutti, nessuno, neanche da parte di chi se ne dovrebbe interessare, ha materialmente alzato un dito per arginarne il fenomeno.
Di questi interventi, ce ne sono alcuni che hanno una priorità, come per il Nido del Falco, lo Stand della Murata, l’ex Hotel Excelsior, il Panoramic e la Quercia Antica, da eseguirsi eventualmente dopo aver stipulato un accordo o convenzione per quelli che sono di proprietà privata.

Il Nido del Falco, una struttura per la ristorazione una volta fra le più ammirate, una terrazza naturale dalla quale è possibile ammirare un panorama unico, è una location di cui San Marino dovrebbe essere orgogliosa e cercare di valorizzarla e renderla di nuovo produttiva, e non lasciarla in abbandono e in totale degrado.
Un notissimo imprenditore del comparto alberghiero internazionale sarebbe stato interessato alla sua ristrutturazione, ma alla fine ha preferito rinunciare e dirottare l’investimento altrove, naturalmente fuori dai nostri confini, dove avrebbe avuto una maggior accoglienza, a differenza delle perplessità e della diffidenza che c’è da parte di qualcuno verso investitori che non siano sammarinesi.
Situazione analoga si è verificata con l’ex Stand di Tiro a Volo della Murata, per la quale vi è stato un forte interessamento da parte di una importante azienda turistica, che avrebbe riconvertito la fatiscente struttura, ormai cadente ed inutilizzabile, in un albergo stellato per turismo di lusso, di cui, oltre che a beneficiarne tutto il comparto alberghiero sammarinese, avrebbe riqualificato e valorizzato l’intera zona.
Ma anche verso questo investitore vi è stata diffidenza e molte perplessità da parte di una frangia della popolazione, che, piuttosto che un albergo con piscina, preferisce utilizzare ciò che è rimasto di sano della struttura come centro sociale, dove organizzare le festicciole paesane rallegrate da cenette con porchetta e piadina.
E che dire dell’ex Hotel Excelsior, chiuso ed inutilizzato da più di un trentennio, che potrebbe diventare una casa di riposo per anziani, per quelli in particolare che non vogliono essere allontanati dai loro cari e dal loro Castello.
Altri alberghi inattivi e chiusi da tempo, come la Quercia Antica e il Panoramic, potrebbero essere trasformati in studentati, di cui la nostra Università avrebbe bisogno e ne fa richiesta.
Di soluzioni ed opportunità ce ne sarebbero per far uscire la Capitale della Repubblica dalle paludi dell’immobilismo che l’ha portata negli ultimi anni a questo lento ma continuo degrado.
(Paolo Forcellini – Lo Stradone)