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  • San Marino. Capitolo 15: L’illegittima liquidazione di Asset Bank, fra pesanti responsabilità politiche e danni incalcolabili al sistema. Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?

    Capitolo 15: L’illegittima liquidazione di Asset Bank, fra pesanti responsabilità politiche e danni incalcolabili al sistema. Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?

    Le “puntate” precedenti della “serie” Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?:

    Capitolo 1: Antonella Mularoni e la “cacciata” di Caringi durante l’ispezione a Banca Partner

    Capitolo 2: Antonella Mularoni al fianco di Gatti (che oggi si vergogna di quelle azioni) nell’esercitare “ingerenze e pressioni” su Bcsm 

    Capitolo 3: le azioni del governo a guida Alleanza Popolare (2008-2012) apparentemente decisive per la nascita di Banca CIS e per aver avviato la devastazione del sistema bancario sammarinese.

    Capitolo 4: le misteriose dimissioni del Commissario Rita Vannucci che permisero al Giudice Alberto Buriani di diventare il magistrato più potente del Titano.

    Capitolo 5: col “Mazzini” il Tribunale “spazza via” una generazione politica aprendo la strada a nuovi “potenti” che nominano Grais alla Presidenza Bcsm

    Capitolo 6: San Marino. Capitolo 6: primavera 2015, una registrazione “nascosta” costringe il Generale Gentili a lasciare il comando della Gendarmeria.

    Capitolo 7: Un’indagine del Commissario Buriani su Dg e Responabile Vigilanza “decapita” Bcsm durante un’ispezione in Banca CIS.

    Capitolo 8: Primo atto della scalata nelle Istituzioni, la politica nomina Wafik Grais Presidente e spinge il “gruppo criminoso” alla guida di Bcsm.

    Capitolo 9: Con la nomina di Savorelli alla Direzione generale, Bcsm finisce sotto il pieno e diretto controllo del “gruppo criminoso”.

    Capitolo 10: Il primo atto del duo Grais-Savorelli fu la sospensione del progetto di istituzione della Centrale Rischi connessa a Banca d’Italia. 

    Capitolo 11: Capitolo 11: politica “cieca” mentre Grais, Savorelli e parte del Tribunale epurano la Vigilanza di Bcsm da ispettori “troppo” integerrimi.

    Capitolo 12: già nel 2017 Pdcs e Rete fornirono alla maggioranza di RF, SSD e C10 tutto il necessario per fermare la “Cricca”.

    Capitolo 13: RF, C10 e SSD fanno “orecchie da mercante” alle denunce del Pdcs spianando la strada al “gruppo criminoso”.

    Capitolo 14: San Marino. Capitolo 14: I Titoli Demeter e il ruolo decisivo di AdessoSm per favorire l’operazione che ha portato otto milioni in tasca a Confuorti.

    Se sul fronte dello “stupro” del Diritto il 2014 -con l’indagine e i controversi arresti cautelari del “Caso Mazzini”- sembra essere il più nero della storia moderna sammarinese, la primavera del 2017, pochi mesi dopo l’insediamento del governo AdessoSm -composto e sostenuto in Consiglio Grande e Generale da Repubblica Futura, Civico 10 e SSD (quest’ultimi due poi riuniti in Libera)- sì è rivelata come l’avvio del -chiamiamolo- “assalto alla diligenza” da parte del “gruppo criminoso” oggi rinviato a giudizio con l’ipotesi accusatoria ricostruita dal Commissario della Legge Elisa Beccari.

    In quei mesi, infatti, con due -per ora presunti- sodali della stessa associazione a delinquere alla Presidenza e alla Direzione Generale di Banca Centrale (Wafik Grais e Lorenzo Savorelli) si trasferiscono oltre 44 milioni di euro di fondi previdenziali nelle casse di Bcsm e si realizza la cessione da parte di Banca Cis alla stessa Bcsm dei Titoli Demeter (Capitolo 14 – leggi qui) che frutta una entrata di 8,2 milioni di euro alla cosiddetta galassia che ruota attorno al finanziere lucano FrancescoConfuorti.

    Ma, soprattutto, negli stessi giorni del trasferimento dei fondi previdenziali in Banca Centrale, precisamente il 3 marzo del 2017, l’organismo di governance e vigilanza bancaria dispone l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria per Asset Banca spa (leggi qui), con il conseguente scioglimento degli organi di amministrazione e di controllo, nominando, altresì, gli avvocati Giuseppe De Marco e Giuseppe Pedrizzi quali commissari straordinari. Componenti del Comitato di Sorveglianza vengono invece nominati Giuseppe De Marco, Paolo Mazzanti e Marcello Condemi.

    Passano appena tre mesi e il 12 giugno dello stesso anno Banca Centrale dispone la liquidazione coatta amministrativa dell’importante istituto di credito sammarinese. “In data 12 giugno u.s. -recita una lapidaria nota ufficiale- Banca Centrale, in esecuzione della delibera del Coordinamento di Vigilanza in pari data, su proposta del Commissario Straordinario e del Comitato di Sorveglianza, ha disposto la revoca dell’autorizzazione all’esercizio di attività riservate e la liquidazione coatta amministrativa di Asset Banca S.p.A. in amministrazione straordinaria, provvedendo a nominare i commissari liquidatori e i membri del Comitato di Sorveglianza”. Il provvedimento di liquidazione coatta fui firmato dal Direttore Generale Savorelli.

    E’ la “morte” di Asset Banca… “Come si fa -ricorderà in seguito Matteo Zeppa (Rete) in Consiglio- a non parlare di un assassinio di Stato?”.

    Per narrare dettagliatamente ogni fatto, ogni situazione che ha portato a quello che oggi conosciamo come “omicidio d’impresa”, non basterebbe un libro. Sorvoliamo, quindi, su diversi aspetti controversi… Ma non possiamo sorvolare su quanto -secondo precisi atti giudiziari relativi nelle recenti udienze dei diversi processi in corso- accadde immediatamente dopo l’emanazione del provvedimento di liquidazione.

    In quei giorni, infatti, con Asset Banca “defunta” ma ancora “calda”, in Banca Centrale si evidenzia una certa preoccupazione per l’esiguo “peso”, la scarsa incisività delle motivazioni addotte a supporto della liquidazione coatta. Non lasciano dubbio in merito una serie di messaggi successivamente estratti dagli inquirenti dal telefonino, un iPhone 6s, in uso a Filippo Siotto, all’epoca membro del Coordinamento di Vigilanza di Bcsm, oggi rinviato a giudizio quale presunto sodale del “gruppo criminoso” perchè -si legge nell’atto- “in qualità di collaboratore ed esecutore dell’associazione a delinquere per quanto riguarda le attività di competenza di BCSM necessarie al sodalizio, alle dipendenze di Confuorti da cui è stato reclutato e nell’interesse dello stesso Confuorti, di Grandoni, di Guidi e di Banca CIS, asserviva i poteri pubblici derivanti dal ruolo di membro del Coovig di BCSM, pedissequo esecutore delle disposizioni di Confuorti…”.

    Sono le ore 10:36 del primo luglio 2017 quando lo stesso Siotto scrive al Dg Savorelli: “…La sua relazione (riferendosi a quella già prodotta da tal Tedesco; ndr), consegnata ai giudici, manca di incisività perchè non individua chiaramente gli illeciti. Anche Cecch (verosimilmente si tratta dell’avvocato Cecchetti Silvia, all’epoca Vice Presidente di Bcsm, è la precisazione dell’Ispettore Paolo Morri nell’atto poi affidato al Commissario Morsiani; la stessa, oggi, è Presidente del Psd e Presidente della Commissione Finanze; ndr) mi ha detto se nelle prox settimane sono individuati chiaramente gli illeciti e in particolare riciclaggio, saremo salvi sotto ogni punto di vista (anche di fronte all’opinione pubblica)”.

    Okay –fu la risposta di Savorelli, sempre come scritta nel rapporto-Morri- manda subito un whatsapp con questo suggerimento (senza citare la Cecchetti) a F”. E “F”, è oggi accertato e confermato in atti emersi nel corso delle udienze del “Caso Titoli”, sarebbe Francesco Confuorti.

    Messaggi, questi, che ad una lettura logica, lasciano intendere che i vertici di Bcsm fossero consapevoli, già al momento della drastica decisione di liquidare Asset Banca, che quel provvedimento non fosse solidamente motivato… E, allora, perchè è stato emanato? Chi voleva e a chi faceva comodo quel drastico provvedimento che ha gettato discredito internazionale sull’intero sistema bancario sammarinese e, quindi, determinato un crollo dell’appeal del Titano verso potenziali investitori?

    Inoltre, al tempo stesso, come il Comitato per il Credito e il Risparmio (CCR), organismo misto tecnico-politico di supervisione sulle decisioni e azioni di Banca Centrale, ha potuto permettere ciò?

    In quei mesi la componente politica del CCR era rappresentata dai Segretari di Stato Simone Celli e Guerrino Zanotti per SSD e da Nicolas Renzi e Andrea Zafferani per Repubblica Futura, Marco Podeschi per C10. Questi, sempre secondo gli atti processuali -nessuno di loro è indagato o imputato- avrebbero giustificato ciò con la scelta di tutelare l’autonomia di Banca Centrale… Ma allora a cosa serviva, così, lo stesso CCR?

    C’è, poi, a definire il ruolo del governo AdessoSm in questa vicenda, la delibera n.1 del 31 maggio 2017 del Congresso di Stato sul trasferimento degli attivi di Asset in Cassa in cui si legge: “Vista la comunicazione del Dg Savorelli, il Congresso di Stato manifesta un orientamento favorevole”. 

    Ma torniamo ai fatti, all’illegittima liquidazione di Asset Banca, riconosciuta tale da due sentenze, primo e secondo grado di giudizio, del Tribunale Amministrativo sammarinese. E proprio da queste emerge un fatto inquietante… All’indomani della deliberazione di amministrazione straordinaria del 3 marzo 2017, gli azionisti di Asset Banca -si semplifica per chiarezza- presentarono in Tribunale un ricorso verso lo stesso provvedimento assunto da Bcsm, che dopo l’udienza tenuta il 13 giugno 2017 e l’ordinanza depositata il giorno successivo, “sospese” il regime di amministrazione straordinaria. In questa, si legge nella sentenza di secondo grado, i ricorrenti “avevano ottenuto una pronuncia cautelare favorevole con la quale era stato sospeso il provvedimento di amministrazione straordinaria”, essendo stati rilevati “profili di fumus boni iuris (apparenza di un buon diritto) e di periculum”.

    In pratica, in questa ordinanza del Tribunale, “si invitava Bcsm a rivedere le determinazioni assunte dal Coordinamento di Vigilanza”… Ma quell’ordinanza amministrativa si rivelò inutile. “A quella data -scrive il giudice di secondo grado- non risultava, agli atti del giudizio, ancora concluso il procedimento volto all’adozione della liquidazione coatta amministrativa da emanarsi dal Direttore Generale”, ma “si è poi appreso che mentre l’udienza era in corso (…) il Dg, Lorenzo Savorelli, anziché attendere doverosamente la decisione, provvedeva a ‘confermare’ il provvedimento assunto solo un giorno prima (il 12 giugno) per mondarlo da errori presenti”. In pratica, nonostante fosse pendente un giudizio sulla legittimità del primo provvedimento (l’amministrazione controllata), il Dg di Bcsm ha confermato la liquidazione coatta, un passo dal quale non è più possibile tornare indietro e che ha determinato, per il “sistema San Marino”, per il suo sviluppo, per i suoi investimenti, per le sue casse pubbliche dei danni economici che appaiono -relativamente a quelli derivanti dal danno di immagine e di solidità del sistema- incalcolabili…

    Significativo, in materia di eventuali responsabilità politiche, il dibattito tenuto in Consiglio Grande e Generale nel gennaio del 2019 (leggi qui), quando le due sentenze sulla liquidazione di Asset erano state emanate e rese note. In quell’occasione l’intera opposizione parlamentare al governo AdessoSm sostenuto da Repubblica Futura, SSD e Civico 10, presentò un ordine del giorno finalizzato ad “interrompere il progetto sul sistema bancario e finanziario sammarinese” disponendo “l’immediata sostituzione degli attuali Segretari di Stato che componevano, nel periodo in oggetto, il Comitato per il Credito e il Risparmio”, nonché “di conferire mandato al congresso di Stato di revocare qualsiasi forma di manleva o ratifica dell’operato concessa con riferimento all’operazione Asset Banca” e “di rilasciare incarico ai componenti organi dello Stato affinché intraprendano con urgenza le opportune azioni in sede civile per ottenere il risarcimento del danno, e in particolare nei confronti degli allora membri del Ccr e degli organi di Vigilanza di Banca centrale, nonché nei confronti di chiunque abbia con il proprio voto o azione arrecato danni alla collettività con riferimento alla vicenda Asset Banca”. Il tutto compiendo “gli eventuali atti interruttivi della prescrizione”.

    L’ordine del giorno venne bocciato con 30 voti provenienti dai banchi di RF, C10 e SSD.

    Cosa si sta tutelando? -si chiese e chiese all’Aula Matteo Zeppa (Rete)-. La tenuta del sistema economico o qualcuno che dall’affaire Asset ha guadagnano? Sono evidenti le responsabilità politiche di Celli e del Ccr, inutile derubricare ogni volta o spostare il tiro parlando di Banca centrale. Le scelte politiche le avete fatte voi… C’è una responsabilità politica per far entrare a San Marino qualcos’altro, ma le conseguenze non le pagheranno Celli o il Ccr, ma la cittadinanza sammarinese. C’era un piano criminale che prevedeva di chiudere una banca, la sentenza parla di procedure talmente sbagliate e inopportune da avvallare questa tesi”.

    Il sistema bancario sammarinese sta passando uno dei momenti più travagliati della storia -sono state le parole di Gian Carlo Venturni (Pdcs)-. Governo e maggioranza non possono più trincerarsi dietro le responsabilità del passato, ma dovrebbero guardare alle proprie. Di fronte a due sentenze del giudice Pasini sul ricorso accolto su Asset, si può fare chiarezza sulle responsabilità di chi ha guidato tale percorso e ne ha garantito il sostegno, Poi ci sono le manleve (tutele da eventuali procedimenti penali o civili per le loro azioni; ndr) agli amministratori approvate dal congresso: tutto ciò conferma una responsabilità politica del governo di AdessoSm.”

    Anche sulla illegittima liquidazione di Asset Banca, quindi, ci sono “tonnellate” di elementi che possono riportare alla domanda che è il filo conduttore di questa serie di approfondimenti, legati uno con l’altro in un filo logico e temporale: Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?

    Enrico Lazzari