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  • San Marino. Capitolo 27: Gennaio 2019, un “sisma” tremendo “incrina” Banca CIS con l’arresto cautelare del suo Dg Daniele Guidi e la disposizione dell’amministrazione straordinaria. Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo? … di Enrico Lazzari

    Capitolo 27: Gennaio 2019, un “sisma” tremendo “incrina” Banca CIS con l’arresto cautelare del suo Dg Daniele Guidi e la disposizione dell’amministrazione straordinaria. Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?

    Le “puntate” precedenti della “serie” Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?:

    Capitolo 1: Antonella Mularoni e la “cacciata” di Caringi durante l’ispezione a Banca Partner

    Capitolo 2: Antonella Mularoni al fianco di Gatti (che oggi si vergogna di quelle azioni) nell’esercitare “ingerenze e pressioni” su Bcsm 

    Capitolo 3: le azioni del governo a guida Alleanza Popolare (2008-2012) apparentemente decisive per la nascita di Banca CIS e per aver avviato la devastazione del sistema bancario sammarinese.

    Capitolo 4: le misteriose dimissioni del Commissario Rita Vannucci che permisero al Giudice Alberto Buriani di diventare il magistrato più potente del Titano.

    Capitolo 5: col “Mazzini” il Tribunale “spazza via” una generazione politica aprendo la strada a nuovi “potenti” che nominano Grais alla Presidenza Bcsm

    Capitolo 6: San Marino. Capitolo 6: primavera 2015, una registrazione “nascosta” costringe il Generale Gentili a lasciare il comando della Gendarmeria.

    Capitolo 7: Un’indagine del Commissario Buriani su Dg e Responabile Vigilanza “decapita” Bcsm durante un’ispezione in Banca CIS.

    Capitolo 8: Primo atto della scalata nelle Istituzioni, la politica nomina Wafik Grais Presidente e spinge il “gruppo criminoso” alla guida di Bcsm.

    Capitolo 9: Con la nomina di Savorelli alla Direzione generale, Bcsm finisce sotto il pieno e diretto controllo del “gruppo criminoso”.

    Capitolo 10: Il primo atto del duo Grais-Savorelli fu la sospensione del progetto di istituzione della Centrale Rischi connessa a Banca d’Italia. 

    Capitolo 11: Capitolo 11: politica “cieca” mentre Grais, Savorelli e parte del Tribunale epurano la Vigilanza di Bcsm da ispettori “troppo” integerrimi.

    Capitolo 12: già nel 2017 Pdcs e Rete fornirono alla maggioranza di RF, SSD e C10 tutto il necessario per fermare la “Cricca”.

    Capitolo 13: RF, C10 e SSD fanno “orecchie da mercante” alle denunce del Pdcs spianando la strada al “gruppo criminoso”.

    Capitolo 14: I Titoli Demeter e il ruolo decisivo di AdessoSm per favorire l’operazione che ha portato otto milioni in tasca a Confuorti.

    Capitolo 15: L’illegittima liquidazione di Asset Bank, fra pesanti responsabilità politiche e danni incalcolabili al sistema

    Capitolo 16: Motivazioni deboli e frenetico tentativo di rafforzarle post-mortem: il ruolo politico di AdessoSm, di un consulente e dei “nipotini” di AP.

    Capitolo 17: Primavera 2017, il “gruppo criminoso” ha bisogno di una Cassa di Risparmio in forte crisi, AdessoSm “silura” il vecchio Cda e piazza un nuovo gruppo dirigente.

    Capitolo 18: Luglio 2017, nonostante una manifestazione popolare sul Pianello, AdessoSm “appioppa” a Carisp i passivi di Asset Banca. 

    Capitolo 19: estate 2017, come un fulmine a ciel sereno “spunta” fuori un bilancio 2016 di Carisp da -534 milioni di euro che AdessoSm definisce “operazione verità”.

    Capitolo 20: l’assalto a Carisp “sveglia” il Pdcs, poi l’intera opposizione generando divisioni anche in AdessoSm e ciò fa fallire il piano della “Cricca”.

    Capitolo 21. Parte 1: Prima della “fusione” con Banca Cis il “gruppo criminoso” ha bisogno di iniettare liquidità in Carisp cedendo gli npl Delta. 

    Capitolo 21 Parte 2: NPL Delta, una “svendita” gestita malissimo dal governo AdessoSm che però ha salvato Carisp dalla “fusione” con Banca CIS.

    Capitolo 22: “Caro Francesco” Confuorti… dal Governo AdessoSm si chiede via email al finanziere lucano di modellare le “macro direttrici” del nuovo sistema bancario

    Capitolo 23: La tragicomica vicenda Ali Turki e Banca CIS dopo il “terremoto” delle dimissioni di Grais, Savorelli e Cda “montepaschiano” di Carisp.

    Capitolo 24: 10 maggio 2018, la svolta! Catia Tomasetti nuovo Presidente di Bcsm mentre il Pdcs “svela” le “ordinanze-Morsiani” e i “magheggi” della “Cricca”.

    Capitolo 25: 15 ottobre 2018, lo scontro sulle “Ordinanze Morsiani” porta alle dimissioni di Simone Celli che denuncia un “complotto” politico-giudiziario.

    Capitolo 26: Ottobre 2018, il “gruppo criminoso” perde il “controllo” di Bcsm: “cacciato” il direttore Moretti e dimessi Mazzeo, Siotto e Granata.

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    Con Banca Centrale “liberata” dall’occupazione del “gruppo criminoso” (o presunto tale, in attesa di relative sentenze penali), presieduta dal 18 maggio 2018 da Catia Tomasetti e diretta dal Dg facente funzione Giuseppe Ucci, supportati da un nuovo Coordinamento di Vigilanza composto, oltre che da Ucci, da Giuseppe Buoncompagni, Marco Giulianelli, Milena Guidi e Fabio Mazza, si chiude anche il “tempestoso” secondo anno del governo AdessoSm, caratterizzato dalla scalata ai massimi organismi dirigenziali di Bcsm da parte della cosiddetta “Cricca”, ovvero da quel “sodalizio” costruito attorno a Banca CIS e ai suoi interessi privati, le cui azioni -secondo quanto deducibile dai successivi bilanci dello Stato e dalle sentenze amministrative e penali fino ad ora emesse- sarebero costate centinaia di milioni pubblici, probabilmente oltre 800 milioni di euro, più o meno due terzi dell’intero debito pubblico della Repubblica di San Marino.

    Con Bcsm totalmente rinnovata nel duo gruppo dirigente e nel suo Coordinamento di Vigilanza, si chiude, quindi, il 2018 e inizia il nuovo anno. Mai, come in quel caso, appare pertinente il famoso detto popolare “Anno nuovo, Vita nuova”… Soprattutto per il sistema bancario sammarinese che, per la prima volta dalla fine degli anni Duemila, vede la Vigilanza riuscire a terminare -senza subire i soliti “terremoti” che in precedenza ne avevano compromesso gli esiti- il lavoro di analisi sulla situazione economico-finanziaria di Banca CIS.

    Ma procediamo per gradi… E’ il 16 gennaio quando sul Titano inizia a “rimbalzare” pressantemente una voce: Daniele Guidi, Direttore Generale di Banca CIS, è stato sottoposto al regime di arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta incentrata su ipotesi di reato di natura finanziaria condotta dal Commissario della Legge Simon Luca Morsiani. Notizia che il giorno successivo trova l’autorevole conferma direttamente da Banca Cis, in una nota emanata per rassicurare i correntisti sulla piena operatività degli sportelli. “Banca CIS -vi si legge- in relazione al provvedimento giudiziario che ha interessato il dott. Daniele Guidi, Amministratore Delegato e Direttore Generale della Banca, comunica di aver prontamente convocato il Consiglio di Amministrazione per la giornata di domani 17 gennaio 2019, al fine di assumere tutte le decisioni conseguenti ed inerenti l’esercizio delle proprie funzioni. Conferma che la Banca è pienamente operativa sotto la supervisione della Banca Centrale della Repubblica di San Marino e che ogni ruolo aziendale è adeguatamente coperto. Banca CIS comunica che la vicenda non ha alcun impatto sulla capacità operativa della Banca, né sulla sua liquidità e solidità finanziaria”.

    Il giorno successivo, il 17 gennaio, tranquillizzare i correntisti tocca al Comitato di Stabilità Finanziaria, il quale “conferma che l’operatività dell’istituto di credito sta proseguendo in costante contatto con la Banca Centrale” e che  si sta adoperando con il “massimo impegno e supporto per la corretta attività dell’istituto di credito in coerenza con le proprie finalità di tutela del risparmio e della stabilità finanziaria dell’intero sistema”.

    Secondo indiscrezioni -sosteneva lo stesso 17 gennaio la San Marino Rtv, la Tv di Stato sammarinese- ci sarebbero stato dei sequestri, disposti anche nei confronti di Marino Grandoni. Smentite seccamente, invece, le voci circa eventuali provvedimenti restrittivi nei suoi confronti”, voci che erano circolate fin dal giorno precedente… 

    L’arresto di Guidi, quindi, scatena un sisma di dimensioni bibliche sul sistema bancario sammarinese, attirando l’attenzione del Paese sulla gestione di Banca CIS. Ma, soprattutto, per tanti, viene visto come la conferma della fondatezza delle “denunce” e degli esposti che, fin dalla primavera 2017, Pdcs e Rete producevano restando sempre inascoltati dalla maggioranza composta da Repubblica Futura, Civico 10 e SSD e dal governo AdessoSm.

    Il Paese, per certi versi, si sveglia. E a “riassopirlo” non riesce neppure la revoca delle misure cautelari disposta, il 28 gennaio 2019, 12 giorni dopo l’arresto, dal Giudice delle Appellazioni Penali David Brunelli, chiamato a decidere su una istanza prodotta dalla difesa di Guidi, composta dagli Avvocati Massimo Dinoia e Fabio Federico. “Il Giudice dell’impugnazione ha accolto in pieno il reclamo presentato dalla difesa e ha, quindi, riconosciuto la totale e originaria insussistenza di indizi e di esigenze cautelari”, scriveva il sito italiano “Top Legal”.

    Il Giudice delle Appellazioni Brunelli -era la altrettanto ‘netta’ lettura di RomagnaUno- ha revocato la misura, demolendo pezzo su pezzo il provvedimento di Morsiani. E’ crollato tutto il teorema di Morsiani, che probabilmente questa volta ha esagerato richiedendo una misura sproporzionata senza avere in mano nulla che la giustificasse, come viene sottolineato dal Giudice delle Appellazioni. Forse era questo il motivo perché nessuno sapeva perché fosse stato arrestato Guidi…

    Oggi, 31 gennaio 2024, invece -mi si permetta di ricordarlo- con Guidi condannato sia in primo che secondo grado, imputato in ulteriori provvedimenti, nessuno sa dove, lo stesso Guidi, possa essere

    Giustizia è fatta -fu invece la nota dei legali di difesa-. Ci sia consentito usare una terminologia non forense, ma quella più efficace della lingua di tutti i giorni: il dott. Guidi è strainnocente. La sua totale estraneità ai fatti, la assoluta evanescenza delle accuse che gli erano state rivolte e ovviamente anche l’inesistenza di qualsiasi esigenza cautelare erano eclatanti e come tali sono state riconosciute e dichiarate dal Giudice delle Appellazioni”. 

    E’, questo 28 gennaio, il “giorno nero” per il Commissario Morsiani... Un giorno in cui sembra vacillare -di riflesso- tutto il contenuto delle sue tre “ordinanze”. Ma così non fu, tanto che le stesse andarono, poi, ad istruire il famoso processo “Caso Titoli”, dove la sentenza di primo grado, l’unica fino ad ora emessa, conferma l’ipotesi accusatoria e condanna ampia parte degli imputati, fra cui Daniele Guidi a quattro anni di prigionia.

    Prima della revoca dei domiciliari all’ex Direttore Generale del CIS, però, il 21 gennaio 2019, Banca CIS finisce in amministrazione straordinaria. L’ufficialità arriva direttamente da una nota di Banca Centrale: “Si comunica che il Coordinamento della Vigilanza della Banca Centrale della Repubblica di San Marino, ai sensi dell’art. 78 della Legge n. 165/2005 e successive modifiche, ha disposto in data odierna l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria della Banca CIS – Credito Industriale Sammarinese S.p.A., con il conseguente scioglimento degli organi di amministrazione e di controllo. Con il predetto provvedimento sono state disposte altresì le seguenti nomine: Commissario Straordinario Prof. Avv. Sido Bonfatti; Componenti del Comitato di Sorveglianza Avv. Antonella Anna Maria Bonelli, Dott. John Mazza, Rag. Massimo Tamagnini”.

    La speranza è che l’istituto di credito sammarinese precedentemente diretto da Daniele Guidi, possa essere risanato in 12 o massimo 18 mesi. La scelta di Bonfatti nel ruolo di Commissario Straordinario va, infatti, in tal senso: Avvocato, docente universitario, esperto in operazioni di risanamento, vanta una lunga e prestigiosa serie di collaborazioni in istituti di credito italiani…

    Enrico Lazzari