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Le “puntate” precedenti della “serie” Repubblica Futura “contro” GiornaleSM per nascondere sotto il tappeto un passato politicamente scomodo?:
– Capitolo 1: Antonella Mularoni e la “cacciata” di Caringi durante l’ispezione a Banca Partner
– Capitolo 26: Ottobre 2018, il “gruppo criminoso” perde il “controllo” di Bcsm: “cacciato” il direttore Moretti e dimessi Mazzeo, Siotto e Granata.
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Con Banca CIS sottoposta a regime di amministrazione straordinaria e guidata dal Commissario Sido Bonfatti, con i correntisti che si sono visti bloccare tutti i loro conti accesi presso lo stesso istituto di credito sammarinese, la nova gestione di Banca Centrale guidata da Catia Tomasetti e supportata da un Coordinamento di Vigilanza appena rinnovato riesce ad analizzare con estrema attenzione e completezza la situazione della Banca diretta, fino al 16 gennaio, giorno del suo “arresto” -poi, il 28 gennaio, smentito nella sua fondatezza dal Giudice delle Appellazioni David Brunelli, che dispose la revoca della misura cautelare voluta pochi giorni prima dal Commissario Inquirente Simon Luca Morsiani-, da Daniele Guidi.
Fin da subito -nonostante la tempesta che si abbatte sul Commissario Morsiani in seguito alla sentenza di revoca dei domiciliari a Guidi e le dichiarazioni del pool di difesa- ci si rende conto che l’ottimismo iniziale su una relativamente risoluzione delle problematiche intrinseche a Banca Cis era quanto mai fuori luogo. Tanto che le gravi criticità accertate inducono Bcsm, con decisione assunta il 21 luglio 2019, a disporne la “risoluzione”. Ma procediamo per gradi…
Già il 30 novembre 2018, con decisione assunta all’unanimità, il gruppo dirigente di Bcsm produsse un esposto alla Magistratura, in cui denunciava di aver rilevato, grazie ad una relazione di ‘Internal Audit, situazioni degne di accertamenti penali: “I sottoscritti membri del Consiglio Direttivo unitamente ai membri del Collegio Sindacale della Banca Centrale della Repubblica di San Marino avendo ricevuto nell’ambito delle rispettive funzioni, una relazione da parte del servizio di Internal Audit della banca quale emergono fatti e omissioni che a giudizio degli scriventi potrebbero avere rilevanza penale, intendono con la presente sottoporre all’attenzione del Giudice inquirente tale documentazione…”.
Il 6 marzo 2019 -mentre si paventa la possibilità che il Gruppo lussemburghese Stratos possa acquisire le quote di Banca CIS- le vicende bancarie tornano ad essere protagoniste del dibattito consigliare, sia sul delicato momento attraversato da Cassa di Risparmio -portata sull’orlo del default dalla controversa svalutazione da mezzo miliardo di euro dei crediti effettuata durante la gestione del cosiddetto Cda Montepaschiano-, sia sulla recente amministrazione straordinaria disposta nei confronti di Banca Cis. La tensione fra maggioranza e opposizione è sempre alta… “Dopo Celli (il riferimento è al cambio di titolarità della Segreteria di Stato alle Finanze, dove Eva Guidi, SSD, succedette al dimissionario Simone Celli; ndr) speravo le cose cambiassero -accusa Alessandro Mancini (PS)- ma l’arroganza è sempre quella”.
In quel momento la situazione di Banca CIS è è di attesa, come spiegato dal nuovo Segretario di Stato alle Finanze: “...Su Banca Cis, al momento sappiamo che si sta rilevando una situazione interna e che il commissario sta cercando di ammorbidire il blocco dei pagamenti per dare maggiore elasticità a imprese e risparmiatori. Il commissario ha incontrato più volte il Consiglio di previdenza per discutere la situazione dei fondi pensioni e ha incontrato le associazioni dei consumatori”.
Quanto, giorno dopo giorno, emerge su Banca CIS e quanto emerso nelle celebri “ordinanze Morsiani” -svelate nei loro eclatanti contenuti all’intera San Marino da GiornaleSm alcuni mesi prima- non va solo ad aumentare esponenzialmente i rapporti fra maggioranza e opposizione, ma va sempre più a minare la solidità, la coesione della maggioranza che sostiene il governo AdessoSm, soprattutto va a creare una netta divisione fra Civico 10 e gli altri due partiti, Repubblica Futura e SSD, o, meglio, ampia parte di esso.
Come se ciò non bastasse balza sempre più prepotentemente alla ribalta delle cronache la “vicenda Stratos”, ovvero il tentativo da parte del gruppo lussemburghese di acquisire Banca CIS che, secondo le opposizioni, non sarebbe altro che l’estremo tentativo, per i soci della stessa banca sammarinese in amministrazione straordinaria, di evitare le “azioni di responsabilità” che li porterebbero a dover rifondere il danno procurato dalla “loro” banca.
L’operazione, però, non si concluderà per la ritrovata integerrimità di valutazione di Banca Centrale, nonostante un tentativo di concussione -riconosciuto tale negli anni successivi da una sentenza di primo grado, pur non definitiva- portato ai danni della Presidente Catia Tomasetti dal Commissario della Legge Alberto Buriani in complicità con l’ex Segretario di Stato alle Finanze Simone Celli e finalizzato a “rimuovere” gli ostacoli che Bcsm opponeva al via libera per la cessione a Stratos delle quote Banca CIS… Ma questa vicenda la approfondiremo nel prossimo capitolo…
Si arriva, così, con il governo ormai alle sue battute finali e una crisi evidente seppure celata dalla maggioranza, alla seduta straordinaria e “chiave” del 14 giugno 2019 del Consiglio Grande e Generale, incentrata su ben tre progetti di legge, due dei quali finalizzati ad istituire una Commissione di Inchiesta in seguito alle vicende emerse relativamente alla gestione e al sistema bancario nel suo complesso: uno presentato dalle opposizioni e un altro presentato dalla maggioranza, poi trasformati in un unico Pdl che, approvato all’unanimità, istituisce una “Commissione consiliare d’inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative che hanno coinvolto la società Credito Industriale Sammarinese-Banca Cis e sulle crisi bancarie”.
Mirato ad introdurre nell’ordinamento sammarinese “strumenti di risoluzione delle crisi bancarie a tutela della stabilità del sistema finanziario” è, invece, il terzo progetto di legge, definito dal Governo in collaborazione con Banca Centrale e finalizzato ad introdurre strumenti innovativi ed efficaci per gestire situazioni patologiche di dissesto bancario alternativi alla liquidazione coatta amministrativa, volti a preservare il valore dell’attività bancaria e a elevare il grado di protezione dei depositanti. Anche questo viene approvato all’unanimità e affianca, al regime di amministrazione straordinaria e alla liquidazione coatta amministrativa, lo strumento della “risoluzione bancaria”, che verrà poi, qualche settimana dopo, utilizzata per intervenire su Banca CIS.
Infatti, il 21 luglio 2019, Banca Centrale dispone l’avvio della “risoluzione” nei confronti di Banca CIS, “che assumerà la denominazione di Banca Nazionale Sammarinese spa”. E’ la fine, ormai anche “certificata”, di Banca CIS e del presunto “gruppo criminoso” che si era costituito attorno allo stesso Istituto di Credito sammarinese nato dalla fusione di Banca Partner con Credito Industriale Sammarinese del 2 luglio 2012. O, meglio, l’inizio di una profonda “agonia” che, vista la successiva opera della Magistratura, aiutata da una serie esposti inoltrati da Bcsm, si rivelerà irreversibile….
Enrico Lazzari