San Marino. CARO FRANCO, TI CAPISCO, MA NON MESCOLARE LA POLITICA CON L’AMORE PER TUA MOGLIE … di un lettore rammaricato del martedì

La tutela dei minori è un tema di vitale importanza in ogni società, e San Marino non fa eccezione.

Recentemente, alcune voci hanno sollevato preoccupazioni sulla presunta perdita di professionalità nel settore della tutela minorile nel Paese. Tuttavia, è fondamentale esaminare attentamente queste affermazioni e comprendere se riflettono una realtà oggettiva o se sono basate su percezioni di parte.

In un recente articolo a firma dell’Ex Segretario di Stato per la Sanità Franco Santi emerge sin da subito un paradosso tipico di chi fa politica ma che sostiene che la politica deve stare fuori da tutto, appellandosi affinché ciò possa realizzarsi, alla memoria di Emma Rossi, che incarna la storia politica del nostro Paese, davanti alla quale ci leviamo -giustamente- tutti il cappello.

Paradossale.

Quindi siamo alle solite.

L’intera crociata pre-elettorale o addirittura famigliare, per la tutela minori, sembra essere la solita favola dei buoni contro i cattivi e del bene contro il male.

Guardando più nel dettaglio l’intera faccenda, è facile comprendere quanto probabilmente il problema descritto da Santi sia descritto in maniera sovradimensionata, con una narrazione pre-apocalittica tanto per intenderci, e che ci siano forse molto più interessi di bottega da parte di chi lancia strali contro le persone che un vero interesse “generale”.

Caro Franco, io ti capisco, ma da semplice cittadino l’idea che ho della tutela minori è quella che avevo quando le cose per la tua famiglia andavano diversamente.

Per cui: per noi comuni mortali, che cosa è cambiato da allora? Noi che quotidianamente abbiamo a che fare con questo servizio, del quale ne conosciamo i pregi e i difetti, non abbiamo percepito i venti disfattistici che ci vuoi paventare, scomodando persino l’anima di chi non c’è più.

Quindi, siccome non viviamo sulla luna e le cose le conosciamo anche noi semplici cittadini-utenti, il nostro timore è che questa grande bagarre nata sotto l’albero di Natale sulla “tutela-minori” non sia altro che l’eco delle lamentele di chi, lavorando all’interno di questo servizio, cerca la sponda politica per combattere una sua battaglia professionale/personale.

Cos’è una questione di piani-ferie? Di permessi dati o non dati? Di rapporti personali tra colleghi che diventano oggetto di interpellanze parlamentari e di telenovela? Niente di più avvilente.

Per cui mi chiedo: Pensiamo che sia questo il servizio che la politica debba dare alla gente? Io non credo.

Pensiamo che sia questa l’immagine che un servizio Pubblico debba dare alle famiglie, ovvero l’immagine di privilegiati con ottimi stipendi che passano le giornate a litigare e che fanno intasare i giornali e i dibattiti parlamentari dai loro amici (coniugi) politici per i loro problemi personali?

La guerra alle persone per una manciata di voti è il servizio più sbagliato che si possa fare, perché oltre a colpire qualche singola persona, fa passare “in cavalleria” gli eventuali problemi seri, facendo parlare più della persona che si intende mettere alla berlina che del problema che si intende affrontare.

I voti fanno gola in sto periodo dell’anno, questo è chiaro, però poi non dimentichiamoci delle figuracce che si fanno quando sul campo ci si dimostra inadeguati, impreparati, inefficienti e non si viene più rieletti.

Questo -sia chiaro- vale per tutti.

un rammaricato lettore del martedì