San Marino. Casa dell’acqua. Come spendere inutilmente oltre 40.000 euro.

La faraonica Casa dell’Acqua è un investimento che un privato non avrebbe mai fatto, soprattutto se così oneroso. La folle cifra di 40.000 euro è quanto lo Stato, in questo caso l’Azienda ha speso per realizzare quella cosa inutile che è, appunto, la casa dell’acqua di Acquaviva.

Talmente inutile e costosa che il fatto che oggi si spacci la notizia di aver risparmiato ben 1.000 chili di plastica (Pet) l’anno (da vedere poi come sono venuti fuori questi risultati! ) non fa chiudere gli occhi sul fatto che, invece, di pensare a dare delle agevolazioni (alle famiglie) per l’acquisto di impianti di osmosi inversa domestici (che costano all’incirca 900-1.000 euro caduno) si è pensato di fare questa cattedrale nel deserto dal pessimo gusto estetico, peraltro costosissima.

L’acquisto di impianti domestici avrebbe anche dato un buon impulso anche all’iniziativa privata (ci sono diverse ditte e idraulici sammarinesi che vendono questi impianti) e sarebbe stato un migliore affare anche per la salute, (l’acqua non è filtrata come nell’impianto di Acquaviva ma è osmotizzata, quindi di qualità notevolmente superiore). Inoltre con un incentivo di (per esempio) 500 euro ad impianto ne avrebbero usufruito ben 80 famiglie (riferendosi al costo di 40.000 euro avuto con la casa dell’acqua) ed in tutto il territorio nazionale, non solo ad Acquaviva. Il risparmio all’anno, in termini di minor uso plastica, sarebbe stato di almeno 20 volte maggiore. Almeno.

Ecco questi sono i risultati quando si fanno le cose d’impeto, seguendo una moda e senza verificare l’effettiva necessità. Tanto chi paga è sempre lo Stato. Ma come al solito qui la colpa è della politica, ed in questo caso del Consiglio, che non approfondendo questa materia ha approvato questa folle istanza d’arengo non capendo l’errore che stava facendo.

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