San Marino. Caso targhe estere: “Discriminati in casa nostra”. Problemi anche per le aziende

La legge appena entrata in vigore nella vicina Italia con il decreto cosiddetto sicurezza che vieta ai residenti di circolare a bordo di automobili con targa estera sta avendo immancabili riverberi anche sui cittadini sammarinesi scatenando un vero e proprio inferno. “E’ vietato – è scritto nell’articolato – a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, circolare con un veicolo immatricolato all’estero”. Le conseguenze poi non saranno affatto piacevoli visto che la sanzione ammonta a 702 euro e che prevede il sequestro immediato del mezzo. A far notare la gravità del provvedimento per San Marino è stato il consigliere di Md Federico Pedini Amati che ne ha puntualmente dato conto all’aula parlando martedì in comma comunicazioni. “Non c’è oggi il segretario Renzi, il che mi dispiace perché è a lui che mi rivolgo nel mio intervento. Vorrei infatti una risposta, sapere se ci si è attivati immediatamente per stabilire che la normativa appena entrata in vigore in Italia non abbia effetti su San Marino. Serve appunto a questo la politica estera ed è questa la funzione che deve avere un politico. Altrimenti significa che da ora in poi siamo discriminati in casa nostra. Penso a un cittadino sammarinese con residenza in Italia e auto con targa sammarinese. Esso verrà fermato e multato sulla base del nuovo codice della strada. Porto poi un altro semplice esempio: quello di una madre residente a San Marino e di una figlia sammarinese ma residente in Italia. Allo stato la madre non è più nemmeno libera di prestare la propria auto alla figlia perché se fermata il rischio è appunto quello di incorrere in una sanzione davvero molto salata e nel sequestro del mezzo. E’ un provvedimento quello italiano studiato per colpire chi ad esempio tenti di aggirare determinati adempimenti portando mezzi dalla Romania o altri paesi. Non è però possibile che ad andarci di mezzo sia San Marino”. Rassicurazioni su questo punto non ne sono arrivate, l’auspicio è che presto si possa addivenire ad un accordo senza il quale in effetti non poca libertà viene meno, così come va dato il giusto peso al rapporto che non può che intendersi fraterno con la vicina Italia. Nel frattempo anche chi per lavoro e dunque per conto della propria ditta guida mezzi con targa sammarinese sta trovando non pochi problemi a passare i controlli in Italia. Così come formulato l’articolato per i mezzi delle aziende non lascia dubbi sulla posizione di San Marino. “Nell’ipotesi di veicolo concesso in leasing o in locazione senza conducente da parte di un’impresa costituita in un altro Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo che non ha stabilito in Italia una sede secondaria o altra sede effettiva, nonché nell’ipotesi di veicolo concesso in comodato a un soggetto residente in Italia e legato da un rapporto di lavoro o di collaborazione con un’impresa costituita in un altro Stato membro dell’Unione europea o aderente allo Spazio economico europeo che non ha stabilito in Italia una sede secondaria od altra sede effettiva, nel rispetto delle disposizioni contenute nel codice doganale comunitario, a bordo del veicolo deve essere custodito un documento, sottoscritto dall’intestatario e recante data certa, dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo. In mancanza di tale documento, la disponibilità del veicolo si considera in capo al conducente”. E’ evidente che la risoluzione di un tale problema non può essere rimandata a un eventuale accordo con l’Ue perché essa deve necessariamente rientrare nel dialogo oggi insussistente con la vicina Italia.

Repubblica Sm