Gentile Enrico Lazzari,
Desidero complimentarmi per l’articolo pubblicato oggi su Giornale.SM riguardante le testimonianze emerse durante l’udienza di ieri sul “Caso Titoli” e la deposizione di Catia Tomasetti, Presidente di Banca Centrale di San Marino.
Il tuo articolo offre una visione chiara e dettagliata su ciò che è accaduto nel sistema bancario sammarinese durante il periodo 2016-2019. La testimonianza della Tomasetti ha fatto luce su vicende intricate e spesso oscure, offrendo un quadro completo delle dinamiche interne e delle pressioni subite dalla governance finanziaria.
Hai descritto con precisione le complesse vicende legate alla gestione dei titoli Demeter e le azioni discutibili della vecchia governance di Bcsm.
La narrazione ha reso evidente quanto fossero intense e sfacciate le pressioni politiche e interne subite dalla Tomasetti fin dal suo arrivo a San Marino. La sua testimonianza in aula ha svelato un quadro di ingerenze e pressioni che hanno cercato di influenzare le decisioni cruciali per il futuro della nostra banca centrale e, di conseguenza, del nostro sistema finanziario.
L’articolo mette in luce non solo gli aspetti tecnici delle operazioni finanziarie in questione, ma anche le implicazioni politiche e le difficoltà affrontate dalla Tomasetti nel cercare di riportare trasparenza e legalità.
La capacità di raccontare questi eventi con precisione e chiarezza ha permesso a noi lettori di comprendere appieno la gravità delle situazioni descritte e l’importanza delle decisioni prese.
In particolare, ho trovato significativa la parte in cui descrivi le pressioni esercitate dai componenti del governo di Adesso.SM e vecchi dirigenti di Bcsm per evitare che la Tomasetti sollevasse questioni scomode. La descrizione degli attacchi subiti durante le riunioni del CCR e le difficoltà affrontate nel mantenere l’integrità delle decisioni della banca centrale sono state particolarmente incisive e rivelatrici.
Sinceramente non capisco, e questa è una mia riflessione, il perché della decisione del Giudice Vico Valentini di riservarsi sull’ammissione di nuovi fascicoli entro la prossima udienza, fissata per il 10 giugno, il giorno dopo le elezioni politiche. Non voglio certo criticare la scelta del giudice che, dal punto di vista del diritto, avrà sicuramente tutte le sue buone ragioni, ma credo che, come me, molti cittadini si pongano delle domande.
Perché queste informazioni non sono state rese immediatamente accessibili?
Perché i sammarinesi non possono sapere sin da subito cosa contiene il materiale prodotto?
Se il contenuto di questi fascicoli fosse davvero devastante, perché i cittadini devono aspettare fino a dopo le elezioni per conoscerne i dettagli?
Questo ritardo solleva molti dubbi.
Cordiali saluti,
Un lettore.