La Centrale Democratica dei Lavoratori Sammarinesi (CDLS) interviene sul dibattito legato alle recenti affermazioni attribuite a padre Ariel riguardo a un grave fatto di cronaca, ribadendo l’importanza di affrontare il tema con senso di responsabilità e senza cadere in generalizzazioni.
“Di fronte a episodi così dolorosi, è necessario mantenere grande attenzione alle parole, affinché possano essere di conforto e di stimolo a una riflessione condivisa”, sottolinea la CDLS. L’organizzazione giudica “francamente incomprensibile” attribuire in via generale la responsabilità ai genitori delle vittime, osservando che una simile posizione evidenzia “l’assenza di carità umana di fronte a una così immensa tragedia”.
La nota prosegue ricordando che la famiglia rappresenta “un punto di riferimento essenziale per i giovani, ma non può da sola sostenere il peso di sfide sociali tanto ampie”. Per questo, secondo la CDLS, è indispensabile che l’intera comunità – “scuola, istituzioni, mondo del lavoro, associazioni e comunità religiose” – lavori insieme per garantire ascolto, strumenti educativi e modelli positivi ai ragazzi.
Contrastare la violenza di genere, aggiunge la Confederazione, richiede “collaborazione, corresponsabilità e un impegno corale volto alla prevenzione e alla tutela delle persone, specialmente quelle più fragili”. Ogni pregiudizio, compresi quelli “sui genitori della vittima o sulla nazionalità dell’aggressore”, rischia di distogliere l’attenzione dalla complessità del fenomeno, ostacolando l’individuazione delle sue radici profonde.
Nel documento, la CDLS esprime anche “riconoscimento e rispetto per il coraggio con cui la famiglia Cecchettin ha saputo trasformare un dolore immenso in un impegno pubblico di sensibilizzazione”, definendo tale esempio “meritevole di sostegno e vicinanza”.
“La costruzione di una società più giusta e sicura – conclude la CDLS – è una responsabilità condivisa, che richiede rispetto reciproco, solidarietà e la capacità di trasformare anche il dolore in occasione di crescita collettiva”.