San Marino. Centro del lusso, opposizione in bilico. Su, C10, Rete e l’indipendente Pedini Amati attendono lunedì per decidere. Lazzari contrario.

polo del lusso, terrenoSui frustoli: “I nostri appunti vengano ascoltati”.

Come spiegato ieri, il segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni ha ricevuto mercoledì sera a Palazzo Begni esponenti di Su, C10, Rete e gli indipendenti Luca Lazzari e Federico Pedini Amati per illustrare loro il decreto “fruscoli”, i dettagli sul progetto di legge sul finanziamento dei 30 milioni di euro per le infrastrutture e il polo del lusso.

Per il coordinatore di Sinistra unita Vanessa D’Ambrosio il decreto sui frustoli va posticipato in quanto prima è necessario “fare il famoso nuovo Piano regolatore, perché quello che oggi è terreno agricolo può diventare qualcos’altro. La Mularoni – commenta la giovane politica – ha detto che queste cose non sono vincolanti ma la parole chiave è programmazione. Stiamo andando avanti con un piano scaduto”. Sul polo del lusso la D’Ambrosio non si esprime aspettando l’incontro di lunedì con gli imprenditori. Sul confronto in sé resta scettica. “Quando ci si confronta è sempre positivo – aggiunge – ma l’interlocutore deve recepire gli appunti. Qui il decreto è già pronto per cui bisogna vedere se il segretario andrà a modificare le bozze già preparate”. (…)

Andrea Zafferani di Civico 10 evidenzia come l’atteggiamento del governo sia stato “più conciliante che in Consiglio. Ora però bisogna vedere se la disponibilità verrà tradotta in fatti. Io me lo auguro”. Secondo il consigliere se ciò non dovesse accadere il governo “darà ragione al pensiero malizioso secondo cui ci hanno incontrato su questi progetti per mascherare la fase di avvicinamento con Ps e Upr”. Tra gli argomenti su cui la Mularoni si è detta disponibile a modificare il decreto c’è la perequazione. In pratica se un frustolo che oggi è terreno agricolo dovesse diventare edificabile con il futuro Prg vedrebbe il suo valore moltiplicare. La proposta avanzata dall’opposizione è di prevedere in quel caso un incremento della somma che chi compra dovrà versare allo Stato. Sul polo del lusso Zafferani non si sbilancia. “All’interno di C10 abbiamo diverse sensibilità – spiega – e non abbiamo per ora un giudizio definitivo anche perché aspettiamo l’incontro di lunedì per capire bene il progetto e quale sarà l’impatto sull’economia sammarinese. I punti sensibili – continua – sono due: la valutazione di impatto ambientale e il discorso sugli incentivi ad hoc messi nero su bianco nella delibera. Su questi ultimi staremo molto attenti perché speriamo che l’investimento non sia foraggiato dallo Stato. Comunque sia il lavoro sia il verde sono due cose da salvaguardare”.

L’indipendente Federico Pedini Amati definisce quello di mercoledì un “incontro interlocutorio”. “Sul lusso – spiega – ci è stato praticamente annunciato soltanto l’incontro”. Sul progetto che dovrebbe sorgere a Rovereta “nessuno ha preclusioni in questa fase” anche se “è prematuro dare un giudizio”. Sul decreto dei frustoli invece il consigliere di Liberamente sottolinea come “i tempi siano troppo stretti. Si vorrebbero chiudere le pratiche entro il 31 maggio – spiega – Forse sarebbe meglio una proroga”. Il politico apprezza l’apertura al confronto ma evidenzia come la convocazione sia avvenuta con il decreto già pronto. “Avevano già deciso praticamente tutto – punzecchia – Se i nostri pareri non verranno accolti si rivelerà un incontro inutile.”

L’altro consigliere indipendente Luca Lazzari ha meno dubbi: “Il decreto sui frustoli è stato varato
il 31 marzo – spiega – per cui questo è stato incontro di cortesia”. L’ex di Sinistra unita ha le idee chiare anche sul centro del lusso: “Sono contrario. Lo sviluppo in un paese piccolo come il nostro dovrebbe essere partecipato. Occorrerebbe una politica estera – continua – che individua i limiti nei quali è possibile è possibile avere azione di manovra. Altrimenti rischi che ogni iniziativa ti si ritorca contro. Invece il governo porta avanti un tipo di sviluppo occasionale che manca di una visione complessiva. Si è in balia degli eventi. Durante l’incontro la Mularoni ha usato spesso il verbo sperare ma in politica non bisogna sperare, bisogna agire” – conclude Lazzari.

Davide Giardi, La Tribuna

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