San Marino. “Ci siamo….arrivano le elezioni….”…di Augusto Michelotti

Alcuni giorni fa, alla luce delle dimissioni dei consiglieri per aprire la crisi e per la fine di questa legislatura agonizzante da tempo (direi dalla fuoriuscita di RETE dal governo), qualcuno, non ricordo chi, mi disse:”Alè, ci siamo, adesso bisogna stare con tutti e quattro gli occhi ben aperti; quattro perché due non bastano per vedere cosa combineranno certi birichini al governo quando si va in campagna elettorale”. 

Casualmente, mi è capitata tra le mani, una delibera del Congresso di Stato (delibera n° 48 del 12 marzo 2024) presentata dal sig. Stefano Canti (Territorio e Ambiente) e dal sig. Teodoro Lonfernini (Lavoro e rapporti con l’A.A.S.S.) per un Indirizzo Interpretativo dell’art. 59 del “Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie” che ha bisogno di tutto tranne che di essere interpretato in quanto non è ambiguo nella sua emanazione infatti, e invito i lettori a interpretare cosa vuol dire questo articolo di legge al comma 7 che recita così:”…Tali manufatti (si intendono accessori  ad uso agricolo, i famosi capanni agricoli che tanto hanno contribuito a devastare il territorio perché avevano l’incredibile tendenza a trasformarsi in qualcosa di più solido come case e villette sparse in zona agricola ovvero in aperta campagna) non possono essere allacciati alle reti degli impianti di urbanizzazione primaria per quanto riguarda le forniture di servizi pubblici (Energia Elettrica, Gas e Acqua. ndr). 

Il legislatore, nell’introdurre questa norma, ha voluto impedire il vezzo dei proprietari dei capanni agricoli di trasformare una struttura precaria in legno, praticamente senza fondazioni, in ambienti in mattoni, tegole e cemento armato che poi con il tempo si allargavano fino a diventare le famose seconde case dove andare a fare le grigliate con gli amici nei giorni di festa; in questo caso e a questo scopo, l’allacciamento alle utenze pubbliche, soprattutto luce e acqua, diventa determinante per un corretto uso delle casette sparse (basti pensare solo all’uso di freezer e frigorifero). Tutto abusivo naturalmente e fuori da ogni regola e legge. Ora una domanda sorge spontanea, è possibile fare finta di interpretare un articolo di legge che chiaramente nega la possibilità di fare allacciamenti alle reti pubbliche e soprattutto non solo modificare ma stravolgere un articolo di legge che dice una cosa precisa e non interpretabile e di cui invece vengono cambiate le originarie intenzioni e soprattutto farlo con una semplice delibera del Congresso di Stato, invece di andare in Consiglio GG come dovrebbe essere quando si vogliono cambiare le leggi? Così è facile e soprattutto ci si rende simpatici a tutti quei possessori di capanni agricoli che non vedono l’ora di avere tutti gli allacciamenti possibili utili alla trasformazione. Furbesca la trovata dello scambio di energia sul posto, solo che per poterla fare, bisognerebbe mettere i pannelli solari su un qualcosa di più stabile che non una struttura in legno assolutamente precaria con fondazioni che non possono superare i 25 cm di profondità considerando che le leggi (citate anche in delibera) prevedono di poter mettere i pannelli solo sulle pensiline, sulle tettoie e non sui capanni agricoli. Si cominciano a fare i primi regalini cercando di far passare alla chetichella delibere come questa appena descritta che andrebbe ritirata subito perché contestabile in quanto spacciata come indirizzo interpretativo mentre in realtà ha cambiato l’articolo nella sua naturale estensione per nulla ambigua bensì chiarissima e pertanto non si può farlo con una semplice delibera. Ci siamo, chissà quale sarà la prossima mossa? Concederanno l’allacciamento dell’acqua? Così si potranno annaffiare direttamente gli orti prelevando l’acqua dall’acquedotto pubblico soprattutto nei periodi siccitosi così frequenti in questi ultimi anni dei cambiamenti climatici. Speriamo che prevalga il buon senso e non si combinino guai poi difficilmente recuperabili anche se mi rendo conto che il ritorno in voti alle prossime elezioni potrebbe essere decisivo, sempre che il corpo elettorale non capisca cos’è il bene e cosa il male per il Paese, per tutti, e non solo per i soliti noti.

Augusto Michelotti