San Marino, Comites con Democrazia Sovrana Popolare. Confronto pubblico su italiani all’estero ed Europa: “Insieme verso il futuro” e focus sui frontalieri

Si è svolta mercoledì mattina, presso la sede del Comites San Marino in Via Maestri Comacini n. 5, la conferenza pubblica dal titolo “Italiani all’estero ed Europa. Insieme verso il futuro”, organizzata da Democrazia Sovrana Popolare e Comites San Marino. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e l’intervento di diversi relatori, che hanno approfondito tematiche di rilevanza geopolitica, fiscale e sociale, legate alla condizione degli italiani all’estero.

Tra gli intervenuti, in collegamento video, Marco Rizzo, Coordinatore Nazionale di Democrazia Sovrana Popolare, il quale ha aperto i lavori con una riflessione sull’attuale contesto internazionale: “Gli Stati che rappresentano le maggiori potenze economiche europee – ha affermato Rizzo – cercano oggi di assicurarsi enormi approvvigionamenti energetici per sostenere l’intelligenza artificiale, i data center e le infrastrutture, arrogandosi il diritto di decidere chi può accedere alle risorse naturali”. Per Rizzo, la soluzione a queste dinamiche passa da un sistema multipolare, capace di garantire uno sviluppo economico e sociale inclusivo, in cui “i benefici della crescita siano equamente distribuiti, senza lasciare indietro i gruppi vulnerabili o marginalizzati”.

Un messaggio ribadito anche da Alberto Fontanesi, Coordinatore Regionale Emilia-Romagna del partito, che ha rilanciato l’importanza dell’equità economica come elemento fondamentale del progetto europeo. A seguire, Alessandro Ceriani, Vicecoordinatore Provinciale di Rimini, ha messo in luce “la questione dello sfruttamento del lavoro, strettamente legata al sistema fiscale, che colpisce prima il reddito e poi i consumi, riducendo sempre più i margini entro i quali è possibile realizzare le proprie aspettative di vita”.

Sul tema del lavoro transfrontaliero, è intervenuta Arianna Mingozzi, Coordinatore Provinciale di Rimini, che ha sottolineato come “vivere a ridosso di un confine, come accade tra Italia e San Marino, offra opportunità di mobilità lavorativa in entrambe le direzioni”. A supporto della sua tesi, Mingozzi ha citato i dati aggiornati al 31 marzo 2025: “La Repubblica di San Marino conta circa 18.000 occupati, di cui 8.421 lavoratori frontalieri italiani, pari al 37% del totale dei lavoratori dipendenti”. Tuttavia, ha fatto notare come non esista “una stima pubblica del numero di sammarinesi che lavorano in Italia pur risiedendo a San Marino”. La gestione di questi rapporti è resa complessa dalla natura extra-UE di San Marino, che obbliga a ricorrere a “Convenzioni bilaterali” spesso oggetto di “interpretazioni diverse da parte delle amministrazioni finanziarie dei due Paesi, con ricadute negative su lavoratori e pensionati”.

Alessandro Amadei, Presidente del Comites San Marino, ha posto invece l’accento sul ruolo dei Consolati, soprattutto “in un’epoca segnata da instabilità economica e conflitti, in cui le richieste di assistenza aumentano ogni giorno”. Amadei ha ricordato “l’enorme mole di lavoro che le Ambasciate italiane svolgono quotidianamente: dall’attività diplomatica alla promozione della lingua e della cultura italiana, fino alla gestione dei servizi consolari, delle pratiche di cittadinanza, Stato civile, AIRE, carte d’identità, passaporti, visti e codici fiscali”. Una mole di attività troppo spesso sottovalutata, a fronte dei continui tagli di bilancio che colpiscono gli organismi di rappresentanza all’estero.

Infine, Marina Rossi, Membro dell’Esecutivo del Comites San Marino, ha voluto evidenziare “l’importanza dell’attività di volontariato svolta con passione e dedizione dal Comitato a favore dei connazionali residenti nella Repubblica”.