San Marino. Comma Comunicazioni 12.03.2024. L’intervento del cons. Roberto Ciavatta

Consigliere Roberto Ciavatta

Sono convinto che nel momento in cui il segretario Belluzzi ha detto che c’è chi è uscito dalla maggioranza appositamente per tentare di bloccare l’iter di rinnovamento necessario, non intendesse il Movimento Rete. Se non intendeva il Movimento Rete, immagino intendesse il consigliere Iro Belluzzi, col quale Andrea Belluzzi si è appena alleato.

Iro Belluzzi è parte di Libera, che tra l’altro chiede oggi quando sarà il momento in cui il governo decadrà. Libera chiede ai suoi due segretari di Stato di ritirare la delegazione e il governo sarà caduto. Ne ha la potenzialità oggi.

Io, al di là di questo cappello iniziale, credo che vada fatto un ragionamento profondo e molto approfondito su quello che è successo in quegli anni, negli anni del governo di adesso SM. C’era nel 2019 un’emergenza di sovranità che avrebbe legittimato, e ha successivamente legittimato, ogni tentativo anche di alleanze che rimangono innaturali. 

La condanna oggi arrivata di un giudice, qualcuno lo ha già detto, è un qualcosa che forse non ha precedenti, ma attenzione a San Marino c’è un aggravante. Quel giudice era pressoché l’unico inquirente in quella fase storica, il che significa che l’oppositore politico denunciato si trovava di fronte a quell’inquirente lì. 

A me è successo, prendendo una denuncia, che quel giudice aggiungesse dei capi di imputazione di sana pianta che poi, in fase di appello, lo stesso giudice scrive nella sentenza:Ma com’è possibile che l’inquirente abbia inserito queste cose?” Non posso a San Marino, se l’inquirente è questo tipo di inquirente, chiedere di andare in un altro tribunale, perché a San Marino c’è solo quel tribunale lì.

Ora, cos’è successo in quegli anni? Credo che sia chiaro, oramai chiaro anche alla luce degli atti processuali. Confuorti, tramite Celli, si è impossessato del governo di questo paese, del CCR di questo paese, quindi di conseguenza anche della banca centrale di San Marino. Questo controllo serviva a Confuorti per evitare di rientrare di più di 30 milioni di euro di debiti che aveva con banca CIS.

E come fa a evitare di farlo? Paga queste somme attraverso i soldi della banca centrale, governata da Grais e Savorelli, dai suoi uomini, Grais, Savorelli, Siotto, ecc. Ovviamente, oltre a questo, evita che Cassa di Risparmio, attraverso il suo presidente o amministratore, non mi ricordo, Zanotti all’epoca, richiedesse a banca CIS di rientrare del debito scaduto. Perché banca CIS doveva andare salvata, perché il debito di Confuorti era all’interno di banca CIS.

Questo è il motivo per cui un anno prima una banca viene fatta fallire e si tenta di fare in modo che la liquidità finisca in banca CIS. Il debito pubblico, di cui qua si parla frequentemente e ne parla frequentemente l’opposizione, è conseguenza per una grandissima percentuale, ben superiore al 50%, di quello che ci è costato il disastro CIS. E il disastro CIS, nella migliore delle ipotesi, è capitato mentre nessuno di coloro che era in governo in maggioranza se ne è accorto.

Che non è una buona cosa in politica, insomma, non accorgersi di quello che accade. 

Buriani in questo contesto si occupava di dare copertura alla cricca, Confuorti, Grandoni, Guidi, in modo che non venissero inquisiti. Tutte le segnalazioni, le denunce, fatte anche dal sottoscritto, dal mio gruppo e non solo, finivano in archiviazione, senza nemmeno passare per il processo.

Tutte finivano, e allo stesso modo, per inquisire gli oppositori, per inquisire chi non stava al disegno e al piano.

Vi ricordate il sequestro del computer e del cellulare di Guidi? Ve lo ricordate? In 24 o 48 ore, non mi ricordo, a una persona inquisita fu restituito cellulare, computer, anche il computer aziendale. Il computer aziendale gli abbiamo restituito.

Sono molto felice che il segretario Berti abbia annunciato che metterà a disposizione quelle mail, perché io le voglio vedere. Perché io ricordo molto bene quando mi presentavo con i colleghi dall’allora SSD e chiedevamo, dicevamo, guardate questa è la documentazione che abbiamo, c’è un problema, c’è questo Conforti. E tutti ci rispondevano, ma cos’è? Ma chi è Conforti? Ma dov’è Conforti? E allora io forse posso anche crederci.

Intanto certamente Grai si è arrivato qua, mi dicono, almeno io non c’ero all’epoca nel congresso, però qualche congressista mi ha raccontato che Grai si è arrivato tramite una  intercessione dell’attuale consigliere Morganti, il quale arriva in una riunione trafelato quando già si era votato per un altro e dice no, attenzione, … Morganti lei mi verrà così e avrà motivo e ragione di rispondermi. Io come ho detto non c’ero. Le posso dire però che questa cosa mi è stata raccontata dai Iro Belluzzi, che era in quel congresso di Stato insieme a lei.

Lei arriva trafelato e dice no, no, attenzione, non faccio il nome, ma questo politico del PD dell’Emilia Romagna dice che questo Grai sarà utilissimo al nostro scopo. Bisogna che rifacciamo la votazione e si rifà la votazione e Grai viene nominato. Allora io posso anche credere che in Libera ci sia stato chi era in buona fede, posso anche crederci, non c’è dubbio.

Però qui una considerazione va fatta, Libera, come ha detto qualcuno prima, è composta dall’allora S.S.D. e l’allora Civico 10. Forse, se c’è qualcuno che ha staccato la spina, anzi, certamente c’è qualcuno che ha staccato la spina ed era di Civico 10, non era di S.S.D., che non ha mai fatto i conti con quel passato. Anzi, io ricordo che Morganti, fino a qualche mese fa, sosteneva l’importanza e la bontà della nomina di Grais. 

Chi ha staccato la spina per porre un freno a questa cosa? Chi ha staccato la spina all’epoca, i consiglieri più direttamente coinvolti erano Matteo Ciacci e Luca Boschi, hanno staccato la spina di fronte a una promessa della Democrazia Cristiana di poterli raccogliere dopo le elezioni in maggioranza.  

Non è che qualcuno ha staccato la spina per prendere le distanze da un sistema, no!

Si è aspettato quella promessa, altrimenti si sarebbe lasciato prosciugare ulteriormente il paese. Ha fatto bene chi ha fatto una promessa pur di porre fine a questo scempio e a questa emergenza. Oggi c’è chi ha una memoria cortissima, perché siamo di nuovo in fase preelettorale e tutti i partiti si sperticano nel fare le alleanze dove si mette dentro tutto, i partiti Arlechino che poi si smontano il giorno dopo le elezioni, e le alleanze trasversali più improbabili che prevedono anche l’alleanza da parte della democrazia cristiana con Libera o con quel mondo lì, cioè con quel mondo che non ha mai e non avrà mai fatto i conti con questa situazione.

Pur di continuare a non volere tra le scatole chi pone un freno alla loro innata volontà di continuare a fare clientelismo attraverso la difesa strenua delle proprie scelte e delle proprie persone al comando. Ecco, questa è una situazione veramente molto difficile alla quale dare una soluzione. Io faccio gli auguri a questo paese.

Consigliere Roberto Ciavatta (Rete)

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