San Marino. Comma Comunicazioni. Dibattito su Tutela Minori, interventi del cons. Civerchia e del Sds Ugolini

Consigliere Francesca Civerchia

Vorrei fare un po’ di chiarezza, seppur rimanendo in un ambito assolutamente generale, perché ho sentito dire delle cose che non sono precise, quindi ci tengo che tutta l’Aula Consigliare, che ci ascolta da casa, abbia tutte le informazioni per poter fare da sé un quadro della situazione senza essere forviato o strumentalizzato.

L’articolo 33, votato peraltro all’unanimità all’interno di questa sede, sanciva la tanto attesa scissione tra la parte giuridica e la parte terapeutica, riabilitativa-educativa e pedagogica degli interventi rivolti alla tutela dei minori.

Perché era tanto attesa? Perché purtroppo gli operatori stessi lamentavano il fatto che prendere in carico la persona, monitorandola, controllandola e tutelando il minore, verificando quelle che sono le competenze della genitorialità andava ovviamente in controcircuito a quella che è una presa in carico della famiglia che chiede aiuto, cioè non può essere che lo stesso servizio controlli e prenda in carico perché diventa complicato, questo penso che sia chiaro a tutti.

Ora, i protocolli che sono stati pubblicati frutto di un lavoro con il tribunale, con le forze dell’ordine, con le persone più che titolate che lavorano oggi alla Tutela dei minori, perché sono più che titolate: sono psicoterapeute, sono persone che hanno lavorato anche alla tutela dei minori di Rimini, persone che hanno dei master, persone che hanno dell’esperienza specifica, dei corsi svolti riconosciuti, anni di servizio alle spalle – Abbiamo anche un operatore nei servizi che lavora dal 1992, quindi più riferimento storico di quello non credo ci possa essere. Sono certa che per quante parole belle io abbia sentito ci sia invece il tentativo miserabile di voler mercificare, strumentalizzare un tema così delicato come i bimbi che si trovano maltrattati o abusati.

Non si fa. Io penso che sia di un atteggiamento così ignobile buttare alla gogna pubblica e mediatica queste cose, ma vi spiego perché. 

Perché quando si va a squalificare o a fare delle illazioni sulle competenze degli operatori che oggi lavorano dentro la tutela dei minori, e ripeto sono più che titolati perché ovviamente vengono assunti dall’ISCON dei titoli di studio, i loro PDR vengono ricoperti perché hanno dei titoli di studio specifici, non sono addetti di segreteria, ma hanno delle lauree specifiche per poter svolgere quel lavoro.

Invece no, si strumentalizza, si dicono cose che non si rispondono alla verità. 

E cosa succede quando accade questo? Che danno fa la politica? Forse non se ne rende nemmeno conto perché alcune delle persone che hanno parlato non hanno la più palida idea di cosa sia la tutela dei minori, forse non ha mai lavorato, non si è mai impegnata nel settore dei minori.

Succede che le famiglie perdono la fiducia in questi servizi ed è sicuramente questo il danno che la politica fa, perché si lavora con tanta fatica negli interessi dei minori per una cosa sola, tutelare un minore indifeso che da solo non si può difendere.

Quello che diceva il consigliere Grazia Zafferani è la verità, è lo spaccato della verità di quello che è accaduto negli anni passati e la politica è intervenuta solo affinché tante cose sbagliate non accadessero piùaffinché ci siano dei protocolli che vadano a codificare le attività per ridurre al minimo l’errore umano che può esserci naturalmente e codificare le operazioni cercando di fare in modo che gli operatori possano assumersi le responsabilità e andare a fare le denunce nel luogo più opportuno senza mischiare la denuncia civile da quella penale, avere bene in mente qual è la norma.

Questo è quello che deve fare la politica, non interferire e avere un atteggiamento miserabile, strumentalizzando e mercificando.

Il consigliere Zafferani ha detto molto chiaramente e molto bene che in passato ci sono stati commessi degli errori di una gravità inaudita, ma questo lo sappiamo perché il consigliere Zafferani fece un’interpellanza ad hoc su alcuni aspetti su cui c’erano elementi opachi.

Io oggi non entro nel merito perché non lo voglio fare, ma vi chiedo per favore, nel rispetto di chi ci lavora, di tutte le istituzioni coinvolte che si stanno impegnando ogni giorno, tribunale, forze dell’ordine, servizi sociali, famiglie che chiedono aiuto, di ridurre al minimo questa mercificazione, questo scempio, davvero questo scempio, che si fa prodromico alla signora X o alla signora Y solo perché la moglie di Caio o la moglie di Sempronio aveva degli interessi. 

Smarchiamoci per favore, abbiamo un minimo di senso, di responsabilità e cerchiamo di, come diceva prima il consigliere Conti, di riportare il ruolo della politica a quello che è la politica, dare delle linee di indirizzo e non ingerire ogni volta a seconda dell’interesse personale del politico X o Y. Grazie.  

INTERVENTO SEGRETARIO DI STATO MASSIMO ANDREA UGOLINI.

Sì, grazie, eccellenza, solo qualche risposta molto veloce, visto che il segretario e il consigliere Conti hanno detto che la politica non deve entrare nel merito delle scelte tecniche, peccato che con il suo intervento è quello che appena ha fatto.

L’articolo 33 della legge sulla famiglia ha avuto un confronto molto serrato con tutte le forze politiche presenti all’interno di quest’Aula. Ci siamo confrontati sulle proposte che aveva fatto Libera, per esempio sui congedi parentali, su tutte le questioni. Per RF è venuta la Farinelli nel confronto a Palazzo Begni quando abbiamo portato la legge alla famiglia prima di venire in quest’Aula.

L’articolo 33 ha avuto un confronto e è stato, da questo punto di vista, in accordo con tutte le forze politiche portato a compimento. Dopodiché le scelte di carattere tecnico le lasciamo ai tecnici. C’è un comitato esecutivo, c’è un direttore di dipartimento, c’è un direttore di UOC e c’era anche un direttore della UES della Minori che era dimensionario.

Il comitato esecutivo ha fatto delle scelte per andare in quella direzione, dopodiché noi rimaniamo fermi a quelle che sono le scelte di carattere tecnico.

I protocolli, visto che sono stati citati, sono protocolli che in più di una circostanza sono stati sollevati anche dagli organismi internazionali, come il grevio. Verranno fatti altri protocolli fra il civile e il penale, proprio per andare nella direzione del dare sempre maggiore tutela alle donne, ai minori e a tutti quelli che sono vittime di violenza.

Da questo punto di vista ribadisco la necessità di lasciare le parti di carattere tecnico a chi è deputato. Grazie mille

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