Sembra che il Consiglio abbia intenzione di mettere mano alle riforme istituzionali avendo nominato una apposita commissione. Non voglio però illudermi, avendo vissuto l’esperienza del 1969, quando venne nominata dal Consiglio la commissione di esperti presieduta dal prof. Guido Astuti, che fu un penoso tentativo politico di bloccare qualsiasi idea di riforma. Infatti, la relazione finale raccomandò vivamente di mantenere il sistema vigente fondato sugli Statuti e sul diritto comune!
La delusione fu enorme. Non solo per me e tanti altri compagni, ma anche per il gruppo di cittadini che si organizzò nel Movimento Libertà Statutarie dando vita ad una campagna politica per le riforme che sfociò nella Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese di cui alla legge 8 luglio 1974 n.59.

Ritengo che le riforme istituzionali siano indispensabili per realizzare lo stato di diritto e per stare con dignità e prestigio sulla scena internazionale. Penso che, con adeguati provvedimenti costituzionali, San Marino possa diventare uno stato modello in grado di mandare un messaggio morale di libertà e democrazia all’intero mondo.
Mi sono messo ad approfondire la materia da pochi mesi studiando sull’importante testo “Storia delle Istituzioni della Repubblica di San Marino ” redatto da Alvaro Selva con la collaborazione di Verter Casali e Eleonora Rossini, con la prefazione di Augusto Barbera. Infatti, per affrontare il delicato argomento, penso sia indispensabile partire dalla conoscenza delle decisioni politiche fondamentali che hanno segnato il percorso riformatore fino ad oggi compiuto verso un moderno ordinamento costituzionale: l’Arengo del 25 marzo 1906; la Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei principi fondamentali dell’ordinamento sammarinese dell’ 8 luglio 1974; le leggi del 19 settembre 2000 e del 26 febbraio del 2002; la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo alla quale la nostra Repubblica ha aderito il 9 marzo 1989.
Parlo di un testo importante sul quale si può studiare in quanto Alvaro Selva, con grande perizia e buon senso, ha coniugato l’ordinamento costituzionale con la storia della Repubblica e pertanto ha reso più agevole, più interessante e più utile l’opera divulgativa.
Chiarisco subito che condivido pienamente l’osservazione del noto costituzionalista prof. Augusto Barbera il quale afferma: “La Repubblica non ha uno specifico testo costituzionale che possa formalmente definirsi la “Costituzione di San Marino” ma certamente ha un sempre più solido ordinamento costituzionale.” Ritengo pertanto che sia necessario continuare con determinazione e lungimiranza il processo costituente fino al suo completamento per entrare nella modernità, realizzando lo stato di diritto.
Emilio Della Balda