San Marino. Compensi d’oro nella sanità: medici da 800 euro a notte in Ostetricia e Ginecologia … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Ragazzi, vi piacerebbe lavorare appena 120 ore al mese e guadagnare, nello stesso periodo, 8.000 euro? Oggi è possibile! Quindi, se non amate passare le giornate al lavoro, iscrivetevi a medicina e specializzatevi in ginecologia! E laureatevi in fretta! Ovviamente, questa, è una provocazione… Ma fondata su una situazione reale. Limite (spero), ma reale e conseguenza, deduco, della non risoluzione negli anni scorsi di una politica incapace di risolvere la problematica delle problematiche che affligge la sanità pubblica sammarinese: le condizioni pesantemente sfavorevoli per ogni medico italiano assunto sul Titano.

Così, per reperire una “guardia medica” notturna presso la U.O.C di Ostetricia e Ginecologia, il Comitato Esecutivo dell’Iss guidato dal Direttore Generale Francesco Bevere, è arrivato a deliberare “l’attivazione del turno di guardia interna notturno di 12 ore complessive” prevedendo una “remunerazione forfettaria pari a 800 euro a notte. Sì, avete letto bene: 800 euro a notte, circa 67 euro all’ora! E’ questo quanto percepiranno i medici di Ostetricia e Ginecologia per ogni turno di guardia notturna che faranno. E, da quanto si può comprendere, si aggiungerà al reparto un nuovo medico, italiano e a gettone, con lo stesso compenso.

Prevedendo, nella stessa delibera ISS n.7 del 23 novembre scorso (clicca qui) e relativa rettifica n.1 del successivo 30 novembre (clicca qui), un massimo di 10 notti mensili, per un costo massimo, quindi, di 8.000 euro ogni mese.

Ma quanto prende, ad esempio, una guardia medica “normale”? Poco meno della metà di quanto disposto nella delibera in oggetto, ovvero 384 euro per le stesse 12 ore notturne o nei giorni festivi.

Era possibile risparmiare qualche soldo pubblico in questo incarico che, senza nulla togliere alle professionalità e ai lunghi e difficili studi e specializzazioni di ogni medico che impongono remunerazioni e stipendi adeguati, appare quanto mai oneroso? Forse no, visto l’appeal “sotto lo zero” che esercita un incarico nella sanità sammarinese per medici di oltre confine e la conseguente e ormai cronica carenza di personale.

Le penalizzazioni nei conteggi previdenziali dei medici italiani che sono alla base delle criticità nell’organizzazione del servizio di assistenza sanitaria vanno risolte! E questa deve essere la priorità -come presumo già sia- del nuovo Segretario di Stato alla Sanità, Mariella Mularoni (Pdcs), e dell’intero esecutivo. Tutto il resto, pur importante, deve passare in secondo piano in una scala di priorità. Superare il pesante “gap” attuale -essendo indispensabile un confronto con la vicina Italia per superarlo- richiede una azione sinergica dell’intero esecutivo, dalla Segreteria di Stato agli Affari Esteri a quella al Lavoro, fino, ovviamente, a quella alla Sanità e Previdenza Sociale. Fino ad allora Iss sarà costretta a “strapagare” professionisti esterni, a gettone, per mantenere a livelli accettabili, almeno sufficienti, la qualità ed efficacia del servizio fornito.

Si è investito, speso tanto nella sanità, specie ai tempi del duo “Ciavatta-Bevere” ai vertici della gestione Iss. Si sono destinati milioni al robot che, poi, avrebbe anche innalzato i costi di ogni intervento; si sono istituiti Nucleo di Valutazione e altri organismi non essenziali con i loro ingenti costi… Si sono rafforzate le parti della “casa sanitaria” senza, però, fare le fondamenta su cui queste possano poggiare. Così, abbiamo il “robot” chirurgico, ma non abbiamo i medici necessari a fornire assistenze basilari. E, per “arruolarli”, siamo costretti a pagarli cifre eticamente assurde se rapportate ai compensi di altri medici occupati in San Marino.

E’ ovvio, quindi, che questa ennesima delibera che va a riconoscere ben 800 euro di compenso per 12 ore di “guardia notturna”, alimenti sempre maggiori malumori fra lo stesso personale Iss, arrivando a compromettere la serenità di ogni posto di lavoro. E ciò sta ovviamente accadendo già, con un trend di malumori crescente.

L’eredità ricevuta dal Segretario di Stato Mularoni dal suo predecessore, Roberto Ciavatta (Rete), è quindi pesante e non certo risolvibile in pochi mesi di mandato. Ma ci si attendono almeno i primi segnali su azioni precise mirate a superare quelle penalizzazioni che, ancora oggi, tengono i medici italiani lontani dalla sanità sammarinese…

Enrico Lazzari

  • Le proposte di Reggini Auto