Si avete letto bene, ci potrebbe essere questa possibilità! E non è del tutto remota.
Grandoni, Guidi e gli altri soci di Banca Cis potrebbero riavere la loro disastrata banca, magari dopo che lo Stato si è accollato tutti i debiti.
Vediamo come si può realizzare questa ipotesi. Ecco, con la nomina dei nuovi giudici, cosa potrebbero fare.
Sappiamo già che Daniele Guidi ha fatto opposizione alla risoluzione del Cis e che tale provvedimento è stato notificato alle parti verso la fine di settembre.
Proprio grazie a questa opposizione lo stesso Daniele Guidi potrebbe chiedere una sospensiva della risoluzione di Banca Cis che di fatto annulla temporaneamente, in attesa di giudizio, gli effetti della risoluzione stessa.
Qualora il giudice Pasini – giudice amministrativo di primo grado, che dovrebbe essere il titolare del procedimento relativo all’opposizione alla risoluzione del Cis, neghi tale sospensiva lo stesso Daniele Guidi potrebbe, è una sua facoltà, fare una ulteriore richiesta – un appello alla decisione della Pasini insomma – ad un altro giudice, che dovrebbe essere uno dei due nuovi giudici da nominare (Treggiari probabilmente), che potrebbe anche accettare la sospensiva in attesa del giudizio di primo grado e magari del secondo
E, dopo tutto, clamorosamente il Cis potrebbe ritornare nelle mani di Grandoni e soci forse anche depurato dai debiti o dalla partite negative.
Ma c’è di più!
Treggiari o Morrone, chi dei due verrà nominato giudice di appello in amministrativo, potrebbe giudicare anche l’opposizione alla risoluzione della Banca Cis o, in alternanza tra i due se viene sollevata l’incompatibilità dato che uno potrebbe aver già deciso la sospensiva.
Ed è forse per questo che la nomina di questi giudici potrebbe essere vitale o quantomeno molto interessante per qualcuno.
/ms