Sta per aprirsi una nuova stagione di sacrifici all’insegna di interessi a molti zeri da pagare. A dirlo in aula in apertura di consiglio non è stata la minoranza ma il consigliere di maggioranza Lorenzo Lonfernini che ha confermato come proprio in questi giorni saremmo in procinto di indebitarci con non meglio precisati creditori. Un tema questo sul quale invece andrebbe fatta molta più chiarezza. “E forse sarebbe stato il caso – ha sottolineato il consigliere del Pdcs Pasquale Valentini – che a parlare di un tema così cruciale per il Paese fosse stato un Segretario di Stato anziché un consigliere di maggioranza. Consigliere che peraltro il primo richiamo alla responsabilità lo ha fatto all’esecutivo di cui è sostenitore. E’ grave venire a sapere a spizzichi e bocconi, quasi casualmente, che arriverà tra poco un finanziamento. E’ grave che ne parlino i consiglieri e non ne parli il governo. E’ grave che si parli con così poca chiarezza. Dove si prendono i soldi? Di quanto abbiamo bisogno? Chi ha bisogno di questi soldi? Le banche? Il fondo pensione? E’ diverso se il bisogno è di un istituto privato o dello Stato”. Poi sempre Valentini sugli errori che sarebbero stati commessi: “Si è detto che sono stati commessi degli errori ma non si è andati alla radice di quegli errori. Il consigliere Zeppa ha parlato di lobbies affaristiche del Paese, ricordo a tal proposito un episodio di quando ero segretario del partito e in quella veste presi parte all’assemblea di Carisp del 2009, in tale assemblea si fece una dichiarazione che mi fece venire i brividi. Carisp stava investendo su Delta, Bcsm diceva di fare attenzione perché erano stati investiti troppi soldi superando un limite, la politica scelse di tirare comunque dritto perché si voleva far capire che oltre ad essere una potenza economica lo si era anche sotto il profilo politico. Dopo qualche mese ci sono stati gli arresti, il commissariamento di Delta etc. Il vizio di andare avanti senza dar retta a nessuno è un vizio vecchio. Da quel momento erano stati fatti grandi passi avanti che però con questo atteggiamento si corre il rischio di tradire. Ora è necessario fare chiarezza. Si parla genericamente di errori ma occorre dire se quegli errori sono stati fatti perché eravamo condizionati da interessi esterni e c’era un potere economico che ci tirava per la giacchetta. Subito dopo si deve rispondere a questa domanda: da chi cerchiamo il finanziamento e per chi? Lo chiediamo liberi dal condizionamento economico? Per chi cerchiamo i soldi? Sentire ancora l’ironia su Confuorti mi fa venire di nuovo i brividi alla schiena. Far ancora finta di nulla è gravissimo. Vuol dire che siamo legati mani e piedi. Cambia la natura del consiglio se ciascuno si chiede se di questa roba non c’è niente. Chi ha distrutto tutto lo ha fatto perché matto o perché tirato per la giacchetta”? Infine sul cambiamento tradito: “In passato era iniziato un cambiamento. Era il 2010 quando con il caso Finproject pur se fra molte resistenze, si compì un passo decisivo, si scelse di ascoltare Bcsm rispettandone la funzione. Poi nel 2011 maggioranza e opposizione assieme andarono all’Ocse a comunicare l’intenzione, alla luce della non volontà dell’Italia di firmare l’accordo contro le doppie imposizioni, di fare una legge unilaterale sullo scambio di informazioni. Azioni che ebbero un peso e determinarono un cambiamento che poi è stato tradito”.
Repubblica Sm