Nella seduta pomeridiana si conclude la ratifica di tutti i decreti all’ordine del giorno. Vengono ratificati il Decreto n. 12 “Discipline oggetto della seconda prova scritta degli esami conclusivi degli indirizzi di studio quinquennali nella Scuola Superiore nell’anno scolastico 2024-2025”, il numero 19 “Variazione del costo della vita e relativi coefficienti di cui all’articolo 32, nono comma della Legge 11 febbraio 1983 n.15”, il numero 20 “Adeguamento del tetto limite pensionistico di cui all’articolo 14 della Legge 29 novembre 2022 n.157”, il numero 21 “Modalità per l’assegnazione di guardie giurate in supporto al servizio di custodia e sorveglianza in carcere”, il numero 22 “Modifiche agli Allegati B e D alla Legge 1 febbraio 2023 n.14 “Regolamentazione del servizio diplomatico e consolare della Repubblica di San Marino” e successive modifiche” ed il numero 34 “Misure straordinarie per il contenimento dei costi del gas naturale e dell’energia elettrica”.
Si passa quindi ad affrontare in seconda lettura il progetto di Legge Costituzionale “Modifiche all’art. 14 della Legge Costituzionale 7 dicembre 2021 n.1 – La Magistratura. Ordinamento Giudiziario e Consiglio Giudiziario” presentato dalla Segreteria di Stato per la Giustizia.
“Con questo progetto di legge – spiega il Segretario di Stato Stefano Canti– il magistrato interno che il magistrato esterno avranno la possibilità di essere nominati dirigenti per 5 anni rinnovabili una sola volta per ulteriori 5 anni. Io credo che questo faccia fare un passo in avanti alla norma precedente e dà la possibilità di mettere nelle mani del Consiglio Giudiziario il rinnovo del dirigente attuale Canzio.”
“Le riflessioni fatte in quest’aula – dichiara il capogruppo Psd Matteo Rossi– vanno nella direzione di dire che il lavoro in tribunale è stato fatto in maniera eccellente e i risultati soddisfano la politica. Per questo, vogliamo mettere il Consiglio Giudiziario nelle condizioni di valutare il rinnovo del presidente Canzio”.
Critico il capogruppo di Repubblica Futura, Nicola Renzi: “Questa è una legge ad personam. Se dopo cinque anni di un dirigente esterno che ha fatto meraviglie, il tribunale non è in grado di esprimere una sua personalità interna, mi preoccupo.” “Oggi non nominiamo il dirigente – replica da Alleanza Riformista Maria Luisa Berti – ma diamo la possibilità al Consiglio Giudiziario di valutare la conferma dell’attuale dirigente. Non mi stupirebbe se il Consiglio Giudiziario rinnovasse il mandato all’attuale dirigente, che ha lavorato significativamente bene per l’ammodernamento della giustizia.”
Anche dal Pdcs plauso al lavoro del dirigente Canzio: “Il tribunale – dice Manuel Ciavatta – oggi è dotato di più risorse e la giustizia è un aspetto che qualifica fortemente l’attrattività del nostro paese.”
Appoggio alla norma anche da Libera: “Sosteniamo – dichiara Giuseppe Maria Morganti – che questo progetto di legge debba limitarsi ad aprire all’opportunità di avere un magistrato dirigente non interno al nostro tribunale, che abbia maturato esperienza in realtà diverse. Non siamo d’accordo che si trovino formule per avanzamenti di carriera in questo frangente.”
Anche da Rete arriva una posizione di supporto: “Non voglio permettere un passo indietro – dice Gian Matteo Zeppa – con il rischio di un referendum su questa questione. Il presidente Canzio non lo meriterebbe, ha portato regolamentazione dopo un periodo difficile. Rischiare di riaprire un fronte politico sulla giustizia è inaccettabile.”
Da Domani Motus Liberi invece dichiarata l’astensione: “Nessuno – spiega Carlotta Andruccioli – mette in discussione la figura del dirigente che si intende rinnovare, una figura autorevole che ha migliorato il tribunale. Tuttavia, nutrivamo perplessità sul rinnovo di 5 più 5 anni, pensando che le leggi debbano essere generali e astratte.”
Al termine della discussione la legge è approvata con 44 voti favorevoli, 4 contrari e 5 astenuti.