San Marino. Consiglio Grande e Generale. Situazione cimiteriale in emergenza. Ratificato il decreto n.37 del 13 marzo 2025

Lunedì 19 maggio, nel corso della sessione del Consiglio Grande e Generale, l’attenzione si è concentrata sul tema della gestione del sistema cimiteriale della Repubblica. Con la ratifica del Decreto Delegato n. 37 del 13 marzo 2025, il dibattito si è acceso sulle modifiche al Regolamento di Polizia Mortuaria e sulla prospettiva di costruire un’ara crematoria sul territorio sammarinese.

Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha illustrato la ratio del provvedimento: “Il presente Decreto Delegato ha come principale obiettivo il rinvio delle scadenze delle concessioni dei manufatti cimiteriali introdotte con il Decreto Delegato n. 139/2022”.

L’opposizione, tuttavia, ha criticato fortemente l’approccio del Governo.

Antonella Mularoni (RF) ha parlato di un tentativo di rimandare i problemi: “Voi con questo decreto avete semplicemente cercato di spostare l’asticella e di rimandare il problema al Governo che verrà”.
“La spinta che si vuole fare rispetto alle cremazioni va fatta nel rispetto assoluto della volontà degli interessati”, ha aggiunto.

A difendere l’impianto normativo è intervenuto Gian Nicola Berti (AR): “Si riesce a fare speculazione politica anche su chi ha perso la vita. I limiti della politica hanno superato la decenza”. Per Berti, la norma è “corretta”, ma l’urgenza richiede ora di passare alla fase operativa.

Un richiamo alla necessità di pianificazione è arrivato da Fabio Righi (D-ML): “Questa materia necessita sempre di più di una pianificazione. Le strutture cimiteriali hanno necessità di una pianificazione territoriale”. Ha ribadito che ogni decisione, inclusa quella sull’eventuale forno crematorio, va presa solo sulla base di “numeri e valutazioni certe”.

Matteo Casali (RF) ha sollevato il tema legato alla “situazione della camera ardente presso l’ospedale di Stato, che è incresciosa e non può più essere rinviata”.

Un appello raccolto anche da Maria Luisa Berti (AR): “Penso sia un’esigenza dettata dalla necessità di dimostrare quanto una comunità può essere civile anche in questo momento così delicato”.
“Giusta la scelta – ha aggiunto – adottata un anno e mezzo fa dallo scorso Governo di fare in modo che ci fosse un sistema di gestione pubblica del sistema informatico di accensione/spegnimento/manutenzione dell’impianto di illuminazione. Ha fatto incamerare allo Stato oltre 400/500mila euro”.

Michela Pelliccioni (D-ML) ha criticato il rinvio di cinque anni, parlando di “un altro esempio di un Governo poco attento alla prospettiva”. Ha bocciato come irrealizzabile l’idea del forno crematorio, definendolo non sostenibile per costi e bacino d’utenza: “Posto che siamo già in ritardo: gli studi ci dicono che dovevamo partire 15 anni fa”.

A fare il punto sulla situazione cimiteriale è tornato il Segretario Belluzzi: “Nel cimitero di Acquaviva, al 31/12, vi era disponibilità di un loculo, a Domagnano non ci sono posti per i loculi né per la sepoltura a terra, a Faetano i loculi sono esauriti da tempo, a Montalbo i loculi sono esauriti, a Serravalle la situazione è gravissima. Ho coinvolto la Segreteria al Territorio per sviluppare insieme un progetto che da una parte dia risposte per lo sviluppo di nuovi luoghi di sepoltura”.

Ha aggiunto: “Non si può imporre niente a nessuno, assolutamente. Però si possono incentivare e accompagnare determinate iniziative. Stiamo approntando una serie di norme e iniziative, potremo confrontarci in Aula e lo faremo entro l’anno.”


Il Decreto è stato ratificato all’unanimità con 30 voti favorevoli.

Gli interventi:

Comma 13 – Ratifica Decreto Delegato 13 marzo 2025 n.37

Segretario di Stato Andrea Belluzzi: Il presente Decreto Delegato ha come principale obiettivo il rinvio delle scadenze delle concessioni dei manufatti cimiteriali introdotte con il Decreto Delegato n. 139/2022. Tale proroga, necessaria anche in seguito all’esito non positivo della gara d’appalto avviatasi nell’anno 2022 e conclusasi nel 2023, relativa all’individuazione dell’impresa incaricata delle operazioni straordinarie di estumulazione di salme e resti mortali, permetterà lo sviluppo del progetto relativo alla costruzione di un’ara crematoria all’interno del territorio sammarinese. Tale impianto consentirebbe di incentivare la cremazione, anche di salme non mineralizzate, e di rendere più sostenibile la gestione degli spazi nei cimiteri. Si propone anche di aumentare da 20 a 40 anni la durata delle concessioni degli ossari. Lo slittamento delle scadenze delle concessioni permetterà la costruzione di un ampio numero di loculi ossari e alcuni ampliamenti nei cimiteri della Repubblica, dando inoltre tempo per spiegare meglio alla cittadinanza le finalità del provvedimento, considerata la delicatezza della materia.

Antonella Mularoni (RF): È uno di quei decreti per cui non potete più dare la colpa alla precedente legislatura. Avete semplicemente cercato di spostare l’asticella e rimandare il problema al prossimo Governo. Avete scelto la strada sbagliata anche nelle vecchie procedure di assegnazione dei loculi. In altri Paesi, le nuove normative non si applicano retroattivamente. Volete fare un forno crematorio, ma i numeri non lo giustificano. Dove pensate di metterlo? La spinta verso le cremazioni deve avvenire nel rispetto assoluto della volontà degli interessati, non come risposta all’urgenza di liberare spazi. L’improvvisazione genera incomprensioni con i cittadini.

Gian Nicola Berti (AR): Si riesce a fare speculazione politica anche su chi ha perso la vita. Nessuna norma prevede la compravendita dei loculi. Il concetto è quello del comodato per un periodo determinato. L’ultima legge rispondeva a un’emergenza: ci sono famiglie che non riescono a seppellire i propri cari. Cominciamo dalle salme tumulate nei primi del Novecento: così si possono recuperare loculi. La cremazione può essere una soluzione, anche gratuita se fatta con un impianto statale. La normativa è corretta, ma l’esecuzione non può più attendere.

Nicola Renzi (RF): Sapevamo che la questione era delicata. La scelta della scorsa legislatura fu intempestiva e confusa: i cittadini pensavano di essere proprietari. Ci sono stati tentativi di riesumazioni forzate. Serve una vera politica cimiteriale, una pianificazione seria. Non si può arrivare all’obbligo di trattamento dopo la morte. Anche voi, con questo decreto, avete ammesso che la scelta precedente era sbagliata, altrimenti non l’avreste rimandata di cinque anni. È una questione di civiltà: troviamo una soluzione condivisa.

Fabio Righi (D-ML): La situazione è critica. I cittadini pensavano di aver acquistato i loculi perché pagarono somme alte. Serve pianificazione territoriale. Non si può andare avanti a colpi di decreti: bisogna coinvolgere chi sa come gestire il territorio. Il tema della cremazione deve essere valutato con numeri e analisi. Ha senso convenzionarsi con strutture esterne? O costruire un impianto nostro? Serve un’analisi seria.

Matteo Casali (RF): Non entro nel merito del decreto, ma faccio un appello urgente: la situazione della camera ardente presso l’ospedale di Stato è incresciosa. Va affrontata ora, con un progetto serio. È una questione di civiltà.

Michela Pelliccioni (D-ML): Il rinvio di cinque anni dimostra mancanza di prospettiva. Siamo già in ritardo di 15 anni. Il forno crematorio è irrealizzabile: troppo costoso per il nostro bacino d’utenza. La via è allargare i cimiteri esistenti, partendo da Montalbo. Analisi da fare subito. Lo Stato non può decidere cosa fare con la salma altrui. Serve condivisione e pianificazione seria.

Maria Luisa Berti (AR): Condivido l’appello sulla camera ardente. Serve un approccio rispettoso e dignitoso. Nessuna imposizione sulla cremazione. L’illuminazione dei cimiteri deve restare pubblica: ha già garantito introiti importanti allo Stato. Attenzione a chi vuole riportarla in mani private.

Filippo Tamagnini (PDCS): Dal 1910 al 2010 nessuna modifica al regolamento. Poi si è ribadito che i loculi sono in concessione, non in vendita. Non si possono ampliare all’infinito i cimiteri. Serve riacquisire loculi e creare ossari. Anche la gestione dell’illuminazione pubblica deve restare allo Stato.

Segretario di Stato Andrea Belluzzi (replica): La situazione è emergenziale. In diversi cimiteri non ci sono più loculi disponibili. A Domagnano stiamo già progettando nuovi spazi. Abbiamo destinato una zona per i cittadini musulmani. Il progetto dell’ara crematoria non è deciso ma è una possibilità da valutare insieme. Nulla sarà imposto, ma si possono accompagnare le scelte. Stiamo lavorando a norme incentivanti e arriveremo in Aula entro l’anno per discuterle.

Antonella Mularoni (RF) (replica): Ci aspettavamo una proposta completa entro quest’anno. Non possiamo chiedere alle famiglie di tenere i defunti in casa. Sulla cremazione avete persino ridotto il contributo. Serve affrontare la questione subito, non sulla testa dei cittadini.

Segretario di Stato Andrea Belluzzi (conclusione): Si lavora in sinergia tra Segreterie. Oltre alla creazione di nuovi spazi, ci saranno norme per incentivare la cremazione, anche alzando i contributi. Ci saranno misure per le diverse sensibilità. Porteremo tutto in Aula per un confronto completo entro l’anno.

I lavori del pomeriggio

20250519 – Consiglio Grande e Generale – Report lunedi 19 maggio 2025 pomeriggio