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  • San Marino. Consiglio Grande e Generale, gli interventi di questo pomeriggio

    consiglio

    ell’ultimo giorno della sessione consiliare, i lavori ripartono dalla votazione degli ordini del giorno presentati in comma Comunicazioni da Su e Ps.
    Il primo, presentato congiuntamente dalle due forze di minoranza, “per la presa d’atto delle designazioni di nuovi membri in seno alla Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri; Emigrazione ed Immigrazione; Sicurezza e Ordine Pubblico; Informazione” viene  accolto con 46 voti favorevoli, 6 astenuti e nessun contrario. Il testo, in sintesi, prevede che nella prossima sessione consiliare sia inserito un comma apposito per la presa d’atto delle designazioni di nuovi membri del gruppo del Ps e di quello di Su in commissione consiliare Affari esteri. 

    Approvato a maggioranza, con voto palese, il secondo, sottoscritto da tutte le forze politiche- al di fuori di Rete e dei consiglieri indipendenti- che impegna il Consiglio grande e generale a presentare nella prossima sessione un progetto di legge che “declini le norme richiamate nel presente ordine del giorno”. In dettaglio, il testo considera l’articolo 2 della legge n.12/1976 secondo cui “per gruppo consiliare si intende quella rappresentanza di lista o raggruppamento costituito con l’adesione di almeno tre consiglieri”. Di conseguenza “alle liste- prosegue l’Odg- compete il diritto di designare i propri rappresentanti e quindi anche modificare le designazioni già fatte se le nuove siano più funzionali al ruolo di rappresentanza della lista”. Il progetto di legge che sarà presentato nel prossimo Consiglio grande e generale, secondo l’Odg, dovrà tenere conto di questi presupposti che escluderebbero gli attuali consiglieri indipendenti, Federico Pedini Amati e Luca Lazzari, dalle commissioni cui fanno parte, in favore di rappresentanti degli ex gruppi consiliari di appartenenza. Interviene in Aula Pedini Amati per protestare contro quella che definisce una forzatura: “Non ho nessuna intenzione di stare a guardare di fronte ai soprusi- manda a dire- farò valere le mie ragioni che sono fondate”. 

    I lavori sono proseguiti con la ratifica degli ultimi decreti delegati rimasti all’ordine del giorno. L’Aula è quindi passata ad affrontare l’istanza d’Arengo n. 10  relativa agli accordi fiscali tra San Marino e gli Usa, su cui sono aperte le trattative tra i due Stati. Nel corso del dibattito, il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, annuncia che “al momento l’accordo Fatca è pronto alla firma”. Al termine del dibattito, su cui lo stesso segretario di Stato e i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari si esprimono in favore dell’istanza, questa viene approvata con 45 voti a favore, nessun voto contrario e nessun astenuto.

    La seduta prosegue con l’esame dei progetti in seconda lettura all’ordine del giorno.

    Di seguito un estratto degli interventi nelle prima parte dei lavori odierni.

    Ordini del giorno di Ps e Su

    Paride Andreoli, Ps:  “In comma Comunicazione abbiamo presentato tre ordini del giorno, uno del Ps, uno di Su e uno congiunto dei due gruppi, per fare chiarezza sulla designazione delle nomine consiliari e di rappresentanza dei vari gruppi nelle commissioni permanenti. Abbiamo approfondito gli Odg con le forze politiche di maggioranza e opposizione e abbiamo concluso di mettere al voto l’ordine del giorno inerente alla designazione dei vari gruppi consiliari in merito alle commissioni su cui abbiamo trovato un accordo comune con tutte le forze. Non  è stato modificato e chiederemo di metterlo al voto così come presentato. Rispetto gli altri due Odg, uno di Ps e uno di Su, abbiamo trovato un’intesa, alla fine, invece di chiedere revoca e nomina dei nuovi consiglieri dei rispettivi gruppi, insieme a tutte le forze politiche, al di fuori di Rete e dei consiglieri indipendenti, abbiamo sottoscritto un nuovo Odg che impegna il Consiglio grande e generale a presentare un progetto di legge che declini le norme richiamate dallo stesso testo”.

    Tony Margiotta, Su: “Intervengo per rimarcare da parte dei proponenti la volontà di avere una regolamentazione sulla rappresentanza all’interno della commissioni e nelle nomine degli organismi istituzionali, per questo abbiamo presentato questo Odg. Sinistra unita in particolare in una commissione non è presente e riteniamo invece che ogni gruppo debba essere rappresentato.

    Ringrazio tutti i partiti che hanno sottoscritto l’Odg”.

    Federico Pedini Amati, indipendente: “Ringrazio i consiglieri di Rete che non hanno sottoscritto l’Odg. E’ un condizionamento improprio delle leggi della Repubblica che non possono essere interpretate dal Consiglio grande e generale, ma piuttosto dall’Avvocatura dello Stato. Capisco che il Ps, anche se non tutti i suoi rappresentanti, hanno con il sottoscritto il dente avvelenato, però che mi sia stata posta la questione in questi termini, senza essere mai stato chiamato per ragionare su una mia possibile dimissione, diversamente da come si è comportata Su con Lazzari, mi pare sia una scorrettezza. E’ un modo per togliere parola a un consigliere eletto, sì nelle file del Ps, ma da elettori sammarinesi e non con meriti impropri. La mia presenza nelle commissioni consiliari Affari esteri e Antimafia, dal 9 marzo, quando sono uscito dal Ps, a causa del lavoro che faccio, non è assidua. Ma anche per dimostrare come io non sia attaccato alla poltrona e all’emolumento della commissioni spiego che ho percepito 490 euro, contro i due mila euro dei miei colleghi. Ma i consiglieri eletti restano per tutta la legislatura. Questa è una forzatura e non ho nessuno intenzione di stare a guardare di fronte ai soprusi, farò valere le mie ragioni che sono fondate. Una cosa del genere non è mai stata fatta”.

    Alessandro Mancini, Ps: “Qui non si tratta di forzature. Se ci sono, ci sono perché non c’è stato il buon senso. I consiglieri oggi oggetto di questo provvedimento sono stati eletti, come Pedini, nelle fila del Ps. Lui stesso ha maturato la scelta di uscire dal Ps e all’interno di commissioni con un solo un membro Pedini rappresenta sé stesso e non certo il nostro gruppo consiliare. E’ giusto dire che ci sono statidei  precedenti. Il 17 settembre del 1997 il Consiglio grande e generale, tramite un Odg identico a quello proposto oggi, ha assunto una deliberazione. Il voto del Ps sarà favorevole”.

    Roberto Ciavatta, Rete: “Si creano imbarazzi con questo modo di affrontare le situazioni, imbarazzi anche per la Reggenza, con queste interpretazioni. Nel ’97 uscii un gruppo di tre consiglieri, era un precedente diverso. Noi abbiamo deciso di non sottoscrivere l’Odg perché è spiacevole parlare di persone singole. Io e lo stesso Margiotta anni fa siamo stati cacciati allo stesso modo dalla Csdl. E’ indubbio che ci siano carenze normative su questi aspetti. E’ giusto che ogni gruppo debba essere presente in Commissioni consiliari, ma dei buchi nelle norme non indicano come comportarsi quando qualcuno abbandona un gruppo. Bisogna mettere mano a una riforma della legge, senza tirare per la giacchetta l’Eccellentissima Reggenza. So che nei semestri precedenti era stato richiesto di non procedere proprio per non creare imbarazzi. Noi ci asterremo dal voto e saremo pienamente disponibili a lavorare sulla riforma della legge che si richiama nell’Odg”.

    Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Aver firmato questo Odg non significa schierarsi da una parte o dall’altra dei contendenti. La legge attuale ha dei vuoti che vanno riempiti e se ne deve far carico il Consiglio. L’Odg non rimanda a una forzatura, ma è un tentativo di redarre un progetto di legge condiviso che colmi i vuoti. Non vedo la differenze nel rinviare tutto a un Odg nella prossima sessione consiliare. Non significa schierarsi, ma prendere atto di una realtà che va sistemata”.

    Gian Nicola Berti, Ns: “C’è una tematica di rappresentanza che attinge a una dialettica democratica. E’ una riflessione che va fatta, ci può essere un vulnus e  una difficoltà interpretativa ma ci deve essere buon senso, che pare essere venuto a mancare Spiace che Pedini l’abbia presa sul personale, ma se lui stesso ammette che partecipa scarsamente e non ha interesse, perché non lascia il posto a gruppi numerosi, che vorrebbero partecipare ai lavori delle commissioni? Non si sta qui per l’emolumento, ma per dare un contributo al Paese. Per questo credo che votare l’Odg, che è finalizzato ad avere un dibattito e trovare soluzioni, sia doveroso da parte di tutti”.

    Marco Podeschi, Upr: “C’è un vulnus che va colmato. Nelle 4 commissioni permanenti, i gruppi che hanno solo un membro, qualora questi diventi indipendente, non hanno più possibilità di partecipare alla fase legislativa dell’Aula. Per esempio, per la riforma dell’editoria, in Commissione esteri, Su ha dovuto far presentare gli emendamenti ai suoi alleati. Ma se un gruppo ha un solo rappresentante che diventa indipendente, questa forza non è più presente nelle Commissioni in cui si porta avanti l’iniziativa legislativa. Un ragionamento va fatto, senza urtare la suscettibilità di nessuno”.

    Andrea Zafferai, C10: “La questione va affrontata in termini legislativi e spetta solo a noi. Ci sono dei buchi nella legge, alla luce di questo fatto non si poteva non firmare l’Odg. Siamo favorevoli ad affrontare il problema, vedremo poi come muoverci”.

    Comma 23. Ratifica decreti legge

    Decreto legge n.66 “Proroga straordinaria dei termini di presentazione delle Dichiarazioni dei redditi e degli altri adempimenti ad esse connessi”.  Favorevoli 24, Contrari 12, Astenuti 4, il decreto è ratificato.

    Marco Podeschi, Upr: “Lo abbiamo già detto nel 2013 che la legge non funzionava. Io allora mi chiedo: ogni tanto perché non ammettete gli errori? Succede. Basta dirlo. Ora però chi paga il prezzo di questi errori. Ritardare di un mese o due nell’incassare la riscossione delle imposte fa la differenza. Non sarei voluto arrivare a questo punto dove il segretario Capicchioni è stato costretto a posticipare i tempi”. Massimo Cenci, Ns: “Resto convinto che si sarebbe dovuto potenziare l’ufficio Tributario mentre ci si è concentrati solo sulla fase dell’accertamento. Apprezzo lo slittamento proposto. E invito ancora a sostenere materialmente l’ufficio con risorse già pronte”. Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Il consigliere Podeschi è dotato della sfera di cristallo per leggere il futuro. Buon per lui. Non siamo dinanzi a alcun errore. Il sito per la dichiarazione dei redditi verrà aperto probabilmente domani. Ma abbiamo posticipato i tempi per la presentazione della dichiarazione perché abbiamo voluto concedere più tempo per dare la possibilità a professionisti, cittadini, associazioni di categoria di disporre della dichiarazione”.

    Comma 24. Esame istanze d’Arengo

    Istanza d’Arengo n.10 – perché siano posti in essere tutti gli atti necessari per definire e sottoscrivere con gli Stati Uniti d’America gli accordi convenzionali atti a superare i problemi di doppia imposizione fiscale e contributiva per i cittadini sammarinesi – statunitensi residenti a San Marino e a ristabilire il rispetto dei principi di equità nel trattamento fiscale e contributivo. 

    Votazione palese, 45 voti a favore non contrari e non astenuti, approvata . 

    Segretario di Stato Affari Esteri, Pasquale Valentini: “Nell’istanza i cittadini sammarinesi chiedono di porre in essere tutti gli atti necessarie per definire con gli Usa accordi convenzionali atti a superare le attuali criticità. 1) L’accordo contro la doppia imposizione del reddito che prevede clausole di salvaguardia a favore dei doppi cittadini stabilmente residenti a San Marino. 2) L’accordo per l’eliminazione della doppia contribuzione in ambito previdenziale e sanitario. 3) L’accordo per agevolare i doppi cittadini sammarinesi-statunitensi nell’ottenere, dalle Autorità statunitensi, il riconoscimento delle caratteristiche di buona fede ed involontarietà relativamente alla propria condizione di inadempienza per quei cittadini che avessero la necessità di regolarizzare con l’amministrazione americana la propria situazione pregressa. L’istanza sottolinea un problema dovuto al fatto che gli Usa, attraverso i Fatca, hanno sancito un accordo per lo scambio di informazioni che chiede agli istituti di credito di comunicare l’esistenza di conti correnti di cittadini statunitensi ovunque residenti nel Mondo. Il rifiuto di questa disponibilità aveva delle sanzioni. Gli istituti sammarinesi hanno così aderito a questa normativa. Perché per i cittadini americani c’è l’obbligo di contribuire ovunque risiedano. In questo momento siamo al momento che l’accordo Fatca è pronto alla firma: attendiamo la firma degli States, ma loro lo consentono praticamente in vigore. L’accordo tra gli Stati rende meno oneroso lo scambio di informazioni. Al contempo gli Usa ci hanno concesso per la settimana prossima un incontro ufficiale con il numero 2 della Segreteria di Stato Kerry per valutare l’ipotesi di un accordo contro le doppie imposizioni e per tutelare la sicurezza sociale. E’ un accordo difficile, ma la disponibilità che stiamo cercando è quella di poter avere una fase transitoria in attesa della stipula degli accordi che ci consenta di aiutare i cittadini in questa fase di normalizzazione. Stiamo parlando del rapporto tra Usa e soggetti che risultano essere cittadini americani. Il nostro intervento è perché queste persone sono anche cittadini sammarinesi. Ma non possiamo intervenire sulle modalità con cui Governo Usa chiede a propri cittadini di adempiere obblighi fiscali. L’Istanza è accoglibile perché noi siamo già oltre quell’accordo”.

    Marco Gatti, Pdcs: “Il segretario ha spiegato la complessità dei rapporti tra un grande Paese come gli Usa e un micro Stato come San Marino. Sono contento del fatto che finalmente gli Stati uniti hanno capito l’importanza per San Marino di un accordo di questo tipo. Due accordi fondamentali per un Paese come il nostro che vuole internazionalizzarsi e aumentare i rapporti con l’esterno. Il Fatca è un programma di conformità fiscale che prevede la cooperazione unilaterale: gli Usa chiedono agli Stati di trasmettere i dati bancari dei cittadini americani. Se uno Stato non lo vuole fare viene applicata una sanzione fiscale sulle transizioni commerciali che coinvolgono quello Stato nello scambio con Usa. Rimanere fuori da economia americana sarebbe visione miope. Problema importante che va risolto: assolutamente l’accordo contro le doppie imposizioni. Non possiamo sottrarci dal portare avanti l’accordo Fatca”.
    Marco Podeschi, Upr: “Questo tema è di interesse a San Marino perché ci sono tanti sammarinesi residenti negli Usa e viceversa. Il problema riguarda la normativa fiscale americana. C’è un problema però nel nostro Paese: mancano poli di conoscenza legati alla fiscalità internazionale. Siamo favorevoli a istanza d’Arengo ma bisogna pensare all’interno dell’amministrazione a poli di competenza in merito alla fiscalità generale”.
    Massimo Cenci, Ns: “L’Istanza va accolta pur non essendo d’accordo con quanto stabilito in premessa”.
    Mimma Zavoli, C10: “Siamo favorevoli all’accoglimento dell’istanza d’Arengo. Un provvedimento che riguarda una fascia enorme della popolazione sammarinese: si tratta di almeno il 10%. Non dobbiamo smarcarci dal fatto che dobbiamo assumerci una responsabilità nei confronti di questi cittadini. Mi auguro che ci sia la possibilità di arrivare a un rasserenamento della condizione. Mi auguro che in questo momento si possa trovare un modo per far sì che lo Stato faccia il suo dovere mettendosi a disposizione dei cittadini con doppia cittadinanza”.

    Alessandro Cardelli, Pdcs: “Discutiamo un’istanza su un problema sentito. Esprimo l’accoglimento del Pdcs all’istanza, che nasce da una situazione legata all’accordo Fatca che San Marino subisce dagli Stati uniti: per gli altri Paesi il criterio è la residenza, per gli Usa è la cittadinanza. Oggi il governo ha dichiarato di essere prossimo ad un accordo. La sua finalità è mettere in condizione i nostri cittadini sammarinesi e americani di avere un trattamento il più positivo possibile di fronte a una situazione imposta dagli Stati uniti ai suoi cittadini. Il segretario Valentini ha detto che la prossima settimana ci sarà un accordo tra i rispettivi governi, che è praticamente pronto, e ci auguriamo sia portato a casa il prima possibile”.

    Elena Tonnini, Rete: “E’ una situazione delicata che coinvolge il 10% della popolazione sammarinese. Il problema Fatca è venuto fuori quando gli Usa hanno iniziato un’azione di recupero di capitali nei Paesi esteri. E ciò crea doppi problemi, c’è una clausola di salvaguardia per gli Stati uniti per il recupero di tutte le somme, d’altra parte c’è un accordo sulle doppie imposizioni e, rispetto le indicazioni del segretario, non abbiamo chiari i dati sul numero di cittadinanze sammarinesi. E questa è una situazione da andare a chiarire, per poi affrontare gli accordi. Volevo chiedere rispetto all’accordo intergovernativo sullo scambio di informazione che tipo di accordo sia rispetto quello scelto dall’Italia. Mi pare siano diversi, in Italia sono gli istituti finanziari che inviano dati alle autorità finanziarie e poi queste alle autorità americane. Per noi lo scambio è diretto dagli istituti finanziari alle autorità americane. Come mai si è ricorso a questa differenza? Infine sull’accordo su doppie imposizioni e previdenza sociale, volevo capire le problematiche sulle tempistiche”.

    Gerardo Giovagnoli, Psd: “Ci troviamo nella scomoda situazione di dover affrontare una problematica generata da un altro Paese che coinvolge anche una quota elevata dei nostri cittadini, il 10% della nostra popolazione, ciò rende comprensibile l’istanza. E’ una tematica degna di massima attenzione per non incorrere in discriminazioni. Inevitabilmente, chi vive qua dovrà pagare le tasse a San Marino, ma pure le tasse in quel Paese. La vicenda sarà seguita con attenzione”.

    Gian Matteo Zeppa, Rete: “Chiesi già in Commissione esteri di fare il punto della situazione sugli accordi Fatca. Spiace dover constatare una presa di posizione della politica nel trattare certi argomenti come piccolo Stato, altri invece come Stato sovrano. Si parla di tre mila cittadini. E’ fastidioso che uno Stato si ponga come Stato sovrano quando spende milioni di euro all’Expo’, ma poi torna indietro e non riesce a tutelare tre mila persone.
    Ci sono serate organizzate da Ns, da Pdcs, sarebbe bello che la segreteria di Stato stessa, a livello istituzionale, potesse fare serate informative. Mi auguro il segretario Valentini prenda coraggio e vada in mezzo alla gente per spiegare le motivazioni, al di là delle iniziative dei partiti e dei loro comunicati”.

    Francesca Michelotti, Su: “L’istanza riprende un’interpellanza di Su che chiedeva come il governo intendesse occuparsi di questa questione. Stiamo parlando di chi ha risparmi modesti da non configurarsi di censo elevato. Dobbiamo riuscire a rassicurare queste persone e mostrare che si sta facendo qualcosa. Su voterà a favore dell’istanza, anche se riteniamo che il punto 3- che chiede un accordo per agevolare i cittadini- dovrà essere più che altro un accordo di natura para-sociale al margine dell’intesa”.

    Mario Lazzaro Venturin, Ap: “Non ci dobbiamo fare alcuna illusione. In questa questione il nostro Paese non è entrato come soggetto protagonista. E’ un rapporto di un’amministrazione di un Paese straniero con i suoi cittadini sparsi nel mondo, tra cui sammarinesi. E non facciamoci illustioni sul nostro potere contrattuale con gli Stati uniti. Gli accordi sulle doppie imposizioni li avremmo avuti da tempo se gli Usa avessero tenuto in considerazioni San Marino, e in generale i piccoli Stati. Sollecito il governo a stare vicino ai nostri cittadini a tenerli aggiornati. Appoggeremo l’istanza”.

    Nicola Selva, Upr: “Gli Usa intendono monitorare i propri cittadini e i loro investimenti tramite intermediari esteri. I nostri cittadini con doppio passaporto dovranno dichiarare il loro reddito anche all’Agenzia delle entrate americana, con il rischio di incorrere in una sorta di doppia imposizione. Chi è tornato da anni di immigrazione rischia di pagare le tasse in due Paesi diversi. Sarebbe opportuno sapere nel dettaglio come pensa di muoversi il governo nel prossimo futuro. E’ una situazione che colpisce i sammarinesi che in passato sono stati costretti ad emigrare e, una volta rientrati, hanno contribuito alla crescita economica del nostro Paese. E’ opportuno andare nella direzione richiesta dall’istanza, in particolare rispetto l’accordo sulle doppie imposizioni e sulle richieste per agevolare i sammarinesi in difficoltà nei rapporti con le autorità statunitensi”.

    Simone Celli, Ps: “Il governo deve mantenere altissima attenzione su questa tematica e rispondere alle problematiche sollevate dall’istanza, il ricorso a strumenti convenzionali tra Stati uniti d’America e San Marino è percorribile, credo quindi che sia fondamentale sostenere in questa azione il governo, che deve usare tutte le proprie possibilità e gli strumenti a disposizione per raggiungere il risultato e dare chiarimenti fondamentali. Deve essere un punto di partenza per una riflessione più profonda sulle problematiche fiscali internazionali e l’amministrazione pubblica deve dotarsi di risorse umane con competenze tecniche del settore”.

    Luca Beccari, Pdcs: “Esprimo parere favorevole  all’istanza. Quello che è chiesto non deve essere esaminato troppo tecnicamente, ma da un punto di vista politico, come richiesta di supporto e aiuto da parte della nostra cittadinanza su problematiche di natura fiscale con gli Stati uniti. Noi appoggiamo questo tipo di istanza, la consideriamo un impulso positivo all’attività e alle competenze di governo nel ricercare soluzioni per semplificare il quadro dei rapporti fiscali dei cittadini con doppia cittadinanza. Non è punto di partenza però, ma un rafforzamento su un percorso attivo da tempo”.

    Pasquale Valentini, segretario di Stato, replica: “Non siamo andati dagli Stati uniti con atteggiamento dimesso, ma alla pari. Dicendo che se il tema del volume dell’interscambio non giustifica un accordo sulle doppie imposizioni, un problema di equità e tutela dei nostri cittadini con cittadinanza americana per noi era un problema di Stato. Per cui l’amministrazione Usa ha prestato attenzione alla questione, chiedendo di conoscere meglio le dimensioni e l’incidenza del fenomeno. Ci sono due modelli del Fatca. Il modello 1 è un’anticipazione dello scambio automatico tra autorità finanziarie, il 2 agevola lo scambio, ma il rapporto è tra istituti bancari e autorità americane. Abbiamo optato per il 2 perché è meno complesso e passare al modello 1 è sempre possibile come opzione, se lo riteniamo poi più conveniente. La Svizzera, tenete conto, ha firmato prima di noi il modello 2. Esteri e Finanze fin dal momento in cui il problema si è posto si sono attivati con Consolato e Ambasciata Usa per iniziare ad avere termini di richieste con le autorità americane. Sono seguiti incontri poi con associazioni dei cittadini a San marino, con banche e professionisti.

    Ciò che ha costo per i cittadini interessati è la normalizzazione della posizione fiscale. Gli americani con residenza a San Marino devono fare la dichiarazione dei redditi e per chi non l’ha fatta negli anni passati ha un costo. Occorre utilizzare professionisti e recepire documentazione. Abbiamo chiesto all’ordine dei commercialisti e alle banche di cercare di omogeneizzare il tipo di trattamento e agevolarlo perché non ci fossero anche in questo caso abusi. Sia chiaro che nessun accordo potrà evitare che ci sia rapporto tra contribuente e autorità fiscale, che è individuale non collettivo”.

    La sessione consiliare di maggio si conclude con l’approvazione di due progetti di legge in seconda lettura. Il primo è quello presentato da tutti i gruppi consiliari e dai consiglieri indipendenti “Divieto di appartenenza ad associazioni segrete o riservate” che, dopo un veloce esame dell’articolato e senza nessuna dichiarazione di voto, ottiene 43 voti a favore, sei contrari e un astenuto.  Il secondo il progetto di legge licenziato dall’Aula è”Istituzione e disciplina dell’amministrazione di sostegno”, presentato dal segretario di Stato per gli Affari interni e la Giustizia Gian Carlo Venturini, approvato poi con 31 voti a favore, un contrario e due astenuti. 

    I lavori si interrompono quindi dopo la lettura delle relazioni di maggioranza e di minoranza e il riferimento del segretario di Stato Venturini al progetto di legge sulle Fondazioni che sarà ripreso nella prossima sessione consiliare.

     Di seguito un estratto della seconda parte dei lavori odierni.

    Comma 25. Progetto di legge “Istituzione e Disciplina dell’Amministrazione di Sostegno”

    approvato con 31 voti favorevoli, un contrario e due astenuti. 

    Annamaria Muccioli, Pdcs, relatore unico: “Il progetto di legge sulla istituzione e disciplina dell’amministrazione di sostegno introduce nell’Ordinamento della Repubblica di San Marino un istituto nuovo, che già in altri Paesi, seppure con discipline parzialmente diverse, ha trovato ampia diffusione ed un proficuo utilizzo. L’istituzione dell’amministrazione di sostegno consente alle persone portatrici di una menomazione fisica e/o psichica di avvalersi della rappresentanza e dell’assistenza di un soggetto nominato dal Giudice per l’espletamento di specifiche attività ed il compimento di determinati atti che le stesse non sono in grado di porre in essere autonomamente. L’amministrazione di sostegno non si applica soltanto nei confronti di persone che possono essere definite abitualmente inferme di mente ma anche nei confronti di persone soltanto deboli nel corpo o nella mente, per esempio in ragione dell’età o di una malattia, le quali per effetto di tale stato non sono nella condizione, anche in via temporanea, di curare da sole i propri interessi giuridici, economici, ed in genere, personali. Tale strumento ha l’indubbio vantaggio di comportare la minore limitazione possibile della capacità di agire del soggetto beneficiario il quale, mediante l’impiego dell’istituto in esame, non si vede costretto a subire le ben più penetranti e rigide compressioni della propria capacità di agire derivanti dalla inabilitazione, ed, in grado ancora più elevato, le limitazioni che comportano l’incapacità assoluta di compiere qualsiasi atto giuridico per effetto dell’interdizione. L’amministrazione di sostegno si contraddistingue per la proporzionalità e la flessibilità delle misure di protezione adottabili che permettono al Giudice di plasmarne il contenuto In considerazione delle effettive necessita della persona beneficiaria comprimendone ì diritti e i poteri nella misura minima necessaria ad assicurare un’adeguata protezione. In ragione della specifica disabilità, il beneficiario del provvedimento può essere totalmente sostituito dall’amministratore nel compimento di determinati atti, può essere assistito dal medesimo nel compimento di altri, mentre conserva la piena capacità di agire per tutti gli atti in relazione ai quali non sono state previste limitazioni da parte del Giudice. L’istituto dell’amministrazione di sostegno si configura, quindi, come uno strumento efficace e con ampie possibilità di applicazione nei confronti di persone che fino ad oggi venivano inabilitate od interdette; in particolare l’introduzione di tale nuova forma giuridica di supporto ed ausilio a soggetti con deficit psicofisici od affetti da altre patologie consente di configurare ì tradizionali istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione quali strumenti residuali da applicarsi nei casi in cui l’amministrazione di sostegno non sia sufficientemente idonea a tutelare il soggetto interessato. Invero i presupposti necessari ai fini della dichiarazione di interdizione differiscono da quelli sopra enunciati essendo rinvenibili in una situazione tendenzialmente generale e permanente di incapacità che mal sì concilia con lo strumento alternativo oggetto del presente progetto di legge. L’interdizione è dichiarata quando la menomazione è talmente grave e generalizzata da rendere necessaria la nomina di un soggetto, il tutore, che sostituisca l’interdetto nell’assunzione di tutte le decisioni con valenza giuridica; l’amministrazione di sostegno, invece, è utilizzabile quando l’infermità non determina la compressione totale di tutte le facoltà giuridiche consentendo a chi ne è beneficiario di mantenere uno spazio più o meno ristretto di libertà di agire, ovvero quando lo stato di grave menomazione che giustificherebbe la tutela o la curatela sia contingente e transitorio. In conclusione, emerge con chiarezza come il progetto di legge costituisca uno strumento di riforma importante, rilevatore della profonda trasformazione culturale in atto nell’approccio della malattia attraverso l’introduzione di una forma di tutela improntata al rispetto delle specificità, della sfera volitiva e delle aspirazioni della persona interessata, una forma di tutela che permette di dare piena attuazione al principio di pari dignità sociale che è compito della Repubblica assicurare, sancito all’articolo 4 della “Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali de/l’ordinamento sammarinese”.

    Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni e la Giustizia: “L’istituzione dell’amministrazione di sostegno consente a coloro che sono affetti da disabilità di avvalersi di un soggetto nominato dal giudice per l’espletamento di determinate attività che il soggetto non può più compiere autonomamente. Questo strumento ha il vantaggio ci comportare una minore limitazione delle capacità di agire del soggetto beneficiario che perciò non dovrà subire più penetranti misure come inabilitazione o interdizione. E’ uno strumento importante per tutta la collettività. Auspico che ci possa essere ampia condivisione da parte del Consiglio grande e generale”.

    William Giardi, Upr: “Accogliamo con estremo favore questa legge perché rappresenta uno strumento già presente negli altri Paesi. Una svolta nei confronti delle persone con infermità e disabilità psico-fisiche. La legge permette interventi individualizzati e personalizzati consentendo di poter intervenire nell’interesse e nella tutela dell’individuo. Con grande interesse seguiremo lo svolgimento dell’articolato riservandoci di intervenire in seguito”.

    Francesca Michelotti, Su: “La legge così come concepita porta un enorme vantaggio”.

    Enrico Carattoni, Psd: “Esprimo parere positivo alla proposta di legge in esame. Ricordo che questa legge raccoglie esigenze maturate nel corso del tempo in quanto amplia una sfera, quella della limitazione della capacità di agire, era ferma da circa un secolo”.

    Grazia Zafferani, Rete: “Dal nostro punto di vista sarebbe bastato semplicemente prevedere un regolamento piuttosto che un progetto di legge. Nel complesso lo consideriamo un buonissimo intervento di tutela sociale”.

    Franco Santi, C10: “E’ un progetto di legge necessario che introduce un nuovo strumento giuridico di protezione della persona che ha difficoltà e che ha necessità di sostegno e che si va a unire a quelli già presenti dell’interdizione e dell’inabilitazione. Uno strumento assolutamente flessibile che va a garanzia della persona oggetto del provvedimento di amministrazione. Arriva in colpevole ritardo ma speriamo possa dare i frutti sperati.

    Mariella Mularoni, Pdcs: “E’ uno strumento importante che potrà garantire ai beneficiari un segno tangibile per migliorare la loro qualità della vita. Il progetto di legge è una soluzione migliorativa rispetto all’interdizione e all’inabilitazione. Una legge che ha fortemente innovato la protezione sociale dei soggetti. Colma un vuoto normativo. Auspico che questo nuovo istituto possa svolgere l’azione propositiva voluta dal Legislatore”.

    Comma 26. Progetto di legge “Legge sulle Fondazioni”

    Francesco Morganti, Psd: “Il progetto di legge ha lo scopo di regolamentare la materia delle fondazioni, uniformando la legislazione sammarinese al rispetto delle raccomandazioni e degli standard internazionali in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo. San Marino è oggi sprovvista di una regolamentazione dettaglia sul delicato settore della fondazione, la normativa esistente non può essere considerata sufficiente. L’esigenza di colmare il vuoto legislativo è stata espressa a più riprese anche dal Consiglio dei XII. Il settore del no profit rappresenta una componente vitale delle economie moderne. Ma spesso enti costituiti per finalità non lucrative sono stati utilizzati in modo distorto. La Repubblica di San Marino non è rimasta illesa dal fenomeno dell’uso distorto delle fondazioni  Lo scopo del progetto di legge è quello di favorire la nascita e la piena operatività di questi enti giuridici, regolamentando il settore con una disciplina che ne salvaguardi le peculiarità e al contempo reprima un uso illecito e distorto di tale enti”.

    Francesca Michelotti, Su: “Il progetto di legge si prefigge di colmare una lacuna del nostro regolamento. Attualmente infatti le fondazioni sono disciplinate da due articoli all’interno della normativa sulle società. La sottovalutazione della complessità oggettive e potenziali della materia e la deregulation che ne è conseguita hanno dato luogo a un fenomeno distorsivo diffuso che ha contribuito non poco a compromettere la reputazione del sistema sammarinese. (…) La vulnerabilità del settore è fonte di preoccupazione degli organismi internazionali che si battono contro i reati di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo e la nostra Repubblica è stata sollecitata a dotarsi di una normativa adeguata. La questione non è nuova e la Repubblica non è all’anno zero grazie all’azione coordinata del giudice di sorveglianza, Aif e consiglio dei XII, coinvolti da qualche anno in un processo di bonifica attraverso un protocollo di intesa reciproca. Le procedure di controllo e di commissariamento indotte dal nuovo corso stanno avendo ragione delle fondazioni irregolari. Oggi il comparto sembra avviato sui binari della normalità e legalità, tuttavia il processo va consolidato e suggellato con il varo di una disciplina organica ed esaustiva.

    Le opposizioni si sono trovate concordi con la maggioranza sull’opportunità della normativa, invece sui tempi, sul metodo e sull’elaborazione del progetto si sono incentrate le osservazioni più critiche. Ci si chiede come mai il governo non abbia coinvolto le opposizioni attorno ad un tema che riguarda la ristrutturazione del sistema sammarinese, per uniformarlo a principi di trasparenza e legalità. Su questa sfida epocale per il nostro Paese tutta la classe politica è in prima linea  e, se alcuni risultati positivi sono stati conseguiti, lo si deve anche alla responsabilità e delle forze di minoranza. (…) Confidiamo che il progetto di legge licenziato dalla Commissione interpreti gli standard richiesti dagli organismi internazionale in modo esauriente. Nel testo si coglie lo scrupolo di individuare un range il più esauriente possibile di contromisure a tutela della liceità delle fondazioni dal rischio di usi distorti o abusi di matrice criminale, fattore apprezzabile di selezione positiva che ci auguriamo non inibisca lo sviluppo del settore. Tuttavia il metodo di approntamento e di approvazione del testo di legge, che ha ignorato le esigenze di dialogo, comprensione e approfondimento delle opposizione, la fretta del legislature che ha sacrificato la trattazione complessiva dell’associazionismo e delle organizzazioni no profit per parcellizzare la normativa, dando luogo a un’inutile moltiplicazione di leggi e a problemi interpretativi; alcune questioni di fondo rimaste irrisolte hanno motivato il voto contrario dei gruppi di opposizione”.
    Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni e la Giustizia: “Obiettivo del provvedimento è  uniformare la legislazione sammarinese agli standard internazionali, ad oggi San Marino è sprovvista di una normativa specifica e dettagliata che regolamenti il settore delle Fondazioni.  Il protocollo di intesa tra Consiglio XII, Aif e giudice di sorveglianza non è sufficiente a mettere al riparo da eventuali abusi e la segreteria di Ststo ha ritenuto necessario addivenire a una disciplina attuale e rispondente agli standard internazionale, che eviti l’uso distorto delle Fondazioni, strumento utile in molti settori della vita sociale del Paese”.

    San Marino, 28 Maggio 2015