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  • San Marino. Consiglio. Ritirato l’emendamento DC-LIBERA sulla commissione mista sull’accordo UE.

    Durante la sessione serale, l’atmosfera nel parlamento si è tesa notevolmente con l’esame dell’ultimo emendamento della manovra proposto da DC-Libera, finalizzato a definire nuovi ruoli per la Commissione mista sull’accordo UE. Gian Carlo Venturini aveva precedentemente chiamato a un confronto collaborativo. Emanuele Santi di RETE ha messo in luce anomalie nel processo di presentazione dell’emendamento, terminato senza risultati concreti. Ha poi riflettuto sull’assenza di coinvolgimento di altre forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, nella fase di stipula dell’accordo, definendo tale scelta come avventata.

    Daniela Giannoni ha espresso preoccupazione per questa mancata inclusione, evidenziando l’ignoranza del pubblico riguardo ai dettagli del dossier. Giuseppe Maria Morganti di Libera ha sottolineato l’importanza cruciale dell’Accordo UE per il futuro del paese nel contesto del mercato unico, mentre Nicola Renzi di RF ha rifiutato l’emendamento per la sua chiara natura politica, proponendo invece di discutere ampiamente dell’Accordo di Associazione con i cittadini.

    Il dibattito ha visto varie posizioni. Pasquale Valentini del PDCS ha parlato della necessità di procedere con la ratifica e l’effettiva attuazione dell’Accordo. Altri, come Alessandro Rossi del Gruppo Misto, hanno criticato il dibattito per la mancanza di prospettiva e dialogo costruttivo.

    Giovanni Zonzini di RETE ha descritto l’emendamento come un manovra politica che ha causato malcontento all’interno della maggioranza. Roberto Ciavatta ha definito la situazione come surreale, sottolineando che l’emendamento era di natura politica piuttosto che programmatica.

    Denise Bronzetti di NPR ha elogiato l’impegno di tutte le forze politiche nell’integrazione europea, pur con varie sensibilità, ma ha criticato la scelta di inscenare un ulteriore dibattito sull’Accordo UE durante l’ultima fase della Legge di Bilancio. Ha suggerito che l’emendamento necessitasse di una revisione.

    Gerardo Giovagnoli ha sottolineato l’importanza dell’unanimità del parlamento sull’Accordo, invitando a un ritiro dell’emendamento per correggere un “errore grave”. Marika Montemaggi di Libera ha insistito sulla serietà e coerenza del loro approccio, ricordando che l’emendamento mirava a stabilire un impegno legislativo indipendentemente dalla composizione del prossimo governo.

    Alla fine, il dibattito si è concluso con una votazione: 9 non votanti, 10 favorevoli, 28 contrari, e 1 astenuto. L’emendamento è stato respinto. Francesco Mussoni, proponente dell’emendamento, ha riconosciuto gli effetti negativi dell’atto, esprimendo il desiderio di un ritiro dell’emendamento da parte di Libera come gesto di responsabilità collettiva, mentre Giuseppe Maria Morganti ha deciso di mantenerlo al voto nonostante la mancanza di consenso.