È uno degli aspetti più fortemente contestati. I dati dimostrano inequivocabilmente che i prezzi dei generi alimentari a San Marino sono cresciuti molto di più a rispetto a Rimini: dal 2012 al 2024 su questi beni di consumo l’inflazione capitalizzata è stata del 34,9% nel territorio riminese, e del 51,6% nel nostro Paese
La CSdL ribadisce la sua ferma contrarietà al progetto di legge di riforma dell’IGR depositato dal Governo per l’avvio in prima lettura in Consiglio Grande e Generale.
Diversi i punti duramente contestati, tra cui l’obbligo per tutte le fasce di reddito di spendere almeno 6mila euro in territorio per ottenere il massimo delle detrazioni fiscali. Le OO.SS. non solo hanno chiesto invece di confermare l’attuale sistema, che prevede la no tax area e la quota SMAC da spendere in misura crescente in base ai redditi, bensì di innalzare i 9mila euro massimi di deduzione fiscale sulla base dell’inflazione, per recuperare potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni.
Ciò significherebbe aumentare in maniera significativa la no tax area per i redditi più bassi e, al contrario, incrementare la quota da spendere con la SMAC per quelli più alti.
Riteniamo spregevole costringere le famiglie, in particolare quelle con i redditi più bassi, a spendere maggiori somme in territorio per abbattere l’impatto della tassazione; questo rappresenterebbe una vera e propria tassa occulta che graverebbe sulle categorie economicamente più deboli.
Se molti cittadini fanno spese fuori territorio, è perché in questo modo riescono a risparmiare. Lo dimostra l’andamento dei prezzi dei generi alimentari, i quali, come da noi ripetutamente evidenziato, continuano a crescere di più a San Marino rispetto al circondario.
Nei primi mesi del 2025, il raffronto della componente “prodotti alimentari e bevande analcoliche” si conferma impietoso: in gennaio +2,5% a Rimini e +2,6% nella RSM; in febbraio +2,9% a Rimini e +3,4% a San Marino; in marzo +2,6% a Rimini a fronte del +3,9% nel territorio sammarinese. Allargando l’orizzonte temporale al periodo 2012-2024 la forbice si amplia di parecchio, rispettivamente +34,9% e +51,6%.
Una delle argomentazioni addotte dal Segretario per le Finanze Gatti è che i cittadini già oggi fanno gran parte delle spese a San Marino, ma non tracciano la Smac su una parte importante degli acquisti; questa misura, a suo dire, sarebbe una forma di incentivo a far passare la carta. Per la CSdL, invece, la soluzione a questa eventuale cattiva prassi continua ad essere la messa in atto dei controlli, cosa a cui il Segretario di Stato continua ad essere refrattario.
È altresì una vera e propria bufala quella raccontata da esponenti della maggioranza, secondo cui per i redditi più bassi non si verificherebbe nessun aumento della tassazione. In realtà, nelle tabelle consegnate dallo stesso Segretario di Stato, si evince chiaramente che già a partire da stipendi lordi di 1.900 euro al mese, corrispondenti al penultimo livello retributivo, si pagherebbero più tasse per effetto della modifica al regime no tax area e SMAC, oltre al raddoppio della imposizione fiscale sul TFR.
Anche questo Governo intende procedere con la solita formula: far pagare di più coloro che le tasse le pagano già, continuando ad ignorare completamente le decennali richieste di mettere in campo una seria lotta all’evasione ed elusione fiscale, per accertare e tassare adeguatamente i redditi nascosti al fisco e le ingenti disponibilità finanziare e patrimoniali accumulate in questo modo.
Faremo tutto il possibile perché non passi questo scempio!
CSdL