San Marino. CSU: un patrimonio di conquiste, unità e partecipazione da difendere e RAFFORZARE

Emozionanti testimonianze alla festa del 1° maggio. Giovanni Giardi (CDLS) e Stefano Macina (CSdL), hanno raccontato la nascita della CSU e gli importanti traguardi raggiunti. Alcune rivendicazioni di allora, come la pace, la sicurezza sul lavoro, la lotta al caro vita, sono più che mai attuali.

La storia del sindacato e della nascita della CSU, raccontata attraverso una mostra fotografica (a cura della Fondazione XXV Marzo) che troverà spazio nella sede dei sindacati, e una tavola rotonda, hanno ulteriormente arricchito la tradizionale festa del 1° maggio, al parco Ausa di Dogana. Vasta partecipazione, con affluenza dalle prime ore del pomeriggio fino a tarda notte, alle iniziative che rappresentano una anticipazione delle celebrazioni che verranno organizzate per il 50° anniversario della nascita della Centrale Sindacale Unitaria, avvenuta nel febbraio 1976.

Alla tavola rotonda, coordinata dai Segretari Generali CSU Enzo Merlini (CSdL) e Milena Frulli (CDLS), per presentare la mostra fotografica sono intervenuti la Presidente della Fondazione XXV Marzo Olga Carattoni e i curatori Giorgio Busignani e Gabriele Mazza, oltre alla ricercatrice Laura Rossi, che ha tracciato un excursus della storia del movimento dei lavoratori a San Marino dal dopoguerra a metà anni settanta. È stata poi la volta di due protagonisti diretti della nascita della Centrale Sindacale Unitaria: Giovanni Giardi e Stefano Macina.

Giovanni Giardi ha iniziato a lavorare in fabbrica all’età di 11 anni, divenendo sindacalista  a 21 anni, fino a ricoprire il ruolo di Segretario Generale CDLS dal 1973 al 1984. 

“Gli anni ’70 sono stati anni magici per il sindacato. Ci sono stati dei primi tentativi unitari, poi di vera unità vissuta e condivisa sinceramente per andare avanti insieme” ricorda citando Mario Nanni all’epoca a capo della CSdL.

Forse ci voleva un po’ di pazienza e, andando avanti insieme, abbiamo realizzato un 1970 pieno di risultati. Siamo partiti dalla richiesta del Fondo Servizi Sociali. Non volevano darcelo, ma lo abbiamo ottenuto per il Pubblico Impiego e per i lavoratori dipendenti.

Sono partite una serie di rivendicazioni importantissime che hanno davvero cambiato l’immagine del sindacato – prosegue l’ex Segretario -, i lavoratori non si difendono solo con il contratto di lavoro, ma anche con delle politiche sociali, come l’edilizia.  sociale”. 

Giardi ricorda la nascita della Titancoop per “bloccare le speculazioni dei commercianti che stavano facendo il loro comodo. Non c’era concorrenza”. 

“C’è stato un grande movimento a beneficio della famiglia; con l’apertura delle scuole a tempo pieno e degli asili nido. È migliorata la protezione sociale dei servizi e della sicurezza sociale. In questo ambito è nato il discorso della CSU. 

Perché la Centrale Sindacale Unitaria doveva essere il punto di partenza di un percorso per eliminare la divisione tra i lavoratori: un momento magico – conclude Giardi – in cui si percepiva chiaramente l’impressione di essere protagonisti assieme ai lavoratori  del cambiamento della vita”.

Stefano Macina nel 1976 aveva vent’anni ed era in distacco sindacale dalla fabbrica ove era occupato, in qualità di Funzionario della Federazione Industria (FULI). Nel 1984 è stato eletto Segretario Generale CSdL, fino al 1992, succedendo a Mario Nanni, scomparso 25 anni fa. Stefano Macina ha ricordato i momenti salienti di quegli anni.

“Confermo che negli anni ’70 abbiamo attraversato un momento magico. Non ho vissuto le divisioni degli anni precedenti, in quanto sono arrivato quando si stava completando il processo di formazione della CSU. Era l’epoca in cui si cercava di superare gli elementi di divisione tra le due Confederazioni, anche attraverso il contributo di una serie di dirigenti sindacali, che hanno saputo guardare avanti: tra questi ricordo Andrea Bacciocchi, Paolo Giardi, Otello Casadei, Alberto Mino, Pio Chiaruzzi, Marino Canti, e tanti altri. Loro peraltro hanno accompagnato il mio inserimento all’interno del sindacato. Nel 1980, la CSU ha conseguito il primo contratto unico di tutto il settore industriale, che ha consentito di superare una serie di divisioni, tra cui gli aumenti differenziati tra uomini e donne. Questo contratto ha anche consentito di realizzare il Fondo Servizi Sociali, cui puntavamo da tempo. 

Quando si facevano le assemblee in fabbrica, una volta all’anno per il tesseramento al sindacato, una buona percentuale di lavoratori sceglieva di iscriversi non alle singole Confederazioni, ma alla Federazione Unitaria, come segno di condivisione e sostegno a questa scelta fatta dal sindacato.

Erano momenti in cui si viveva una forte partecipazione. Abbiamo cominciato a costituire comitati anche tra i non iscritti, dai quali sono nati ad esempio la scuola democratica, che ha portato poi al processo di rinnovamento della scuola. Un comitato ha promosso l’informazione libera, da cui è scaturita radio San Marino; poiché non si poteva installare sul territorio sammarinese, è stata collocata a Montelicciano. Abbiamo promosso la cooperativa per l’apertura del primo asilo nido, le cooperative per l’edilizia, la Titancoop, e altre iniziative. Il sindacato, grazie a quella fase unitaria, ha aperto le porte alla società civile.

La CSU ha portato alla crescita del Paese, non solo a quella del sindacato. Guardando la mostra fotografica, si vedono alcuni cartelli e slogan che devono farci riflettere: i diritti non sono mai assicurati una volta per tutte. Cerchiamo di tutelarli. I diritti – ha concluso Stefano Macina – vanno sempre rinnovati e riempiti di nuovi contenuti, affinché possano beneficiarne anche le nuove generazioni.”

Alcune rivendicazioni che si leggono sui cartelli della mostra sono state realizzate, mentre altre sono più attuali che mai; si pensi al tema della pace, molto sentito, o a quello del caro vita, che c’era allora e si ripropone oggi come pure il problema della casa. I Segretari Generali CSU hanno rimarcato: “abbiamo la responsabilità di proteggere e rafforzare quelle conquiste che i nostri predecessori hanno realizzato”.

CSU