San Marino. Debito pubblico, via all’emissione da 500 milioni di titoli di Stato

Stefano Ercolani

Ci siamo! Il Consiglio Grande e generale ufficializza, dando mandato al Congresso di Stato, la necessità di reperire risorse finanziarie sul mercato dei capitali da parte dello stato di San Marino. E lo fa con un’emissione di 500 milioni di euro, non cosa di poco conto considerato che è una sorta di” prima assoluta” sul panorama finanziario internazionale.

La scelta è corretta per diversi motivi. La possibilità del sottoscrittore di avere un titolo rivendibile sul mercato, diversificazione finanziaria dei creditori, facoltà di riacquisto dei titoli, esperienza e conoscenza del funzionamento dei mercati e non ultima la certezza di far conoscere
San Marino nel mondo, pur in una occasione così particolare. Per molti operatori stranieri, e purtroppo anche per i giornalisti accreditati in Italia, San Marino è conosciuta solo per il calcio ed i motori.
Ora comprando titoli di Stato molti operatori scopriranno la più antica Repubblica del mondo. Sembra strano ma è così. Quando si emettono titoli da sottoscrivere e collocabili sul mercato internazionale chi li compra deve studiare San Marino e le sue peculiarità.
Sarebbe a questo punto auspicabile per la presentazione del prestito fare una sorta di Road show in Europa, Milano e Londra sicuramente, per questa prima assoluta. Le idee espresse dalla maggioranza sono chiare: le somme serviranno ad ottimizzare una crescita del sistema economico e finanziario.
Va vista come una risorsa che migliori il conto economico e non lo stato patrimoniale del bilancio dello Stato.
Una volta collocata la tranche di 500 milioni occorre immediatamente creare una sorta di fondo immobiliare, a distanza di un anno, che permetta di convertire parte dei titoli di debito in quote di fondo immobiliare, rivolta agli investitori locali modificando se necessario la normativa sulle intestazioni degli immobili a san Marino, prevedendo la possibilità di acquisire quote di detto fondo.
L’idea è quella di ridurre il debito vendendo “a pubblico indistinto” gli immobili dello Stato e perché no anche quelli delle banche di San Marino che tanto pesano sui bilanci bancari nostrani. Il mercato internazionale ha regole ben precise. Occorre creare una rete bancaria amica che possa garantire il riacquisto dei titoli.
Poca importa se i titoli obbligazionari sammarinesi sono detenuti da un unico fondo. Basta essere regolari ai pagamenti alla scadenza. San Marino ce la farà. Anzi maturerà la consapevolezza di buon debitore rispettando obbligatoriamente gli impegni presi.
Stefano Ercolani