Assistiamo con non poco sconcerto ad una serie di fatti di cronaca che si stanno reiterando
ormai con una frequenza preoccupante: violenze, casi di droga, per ultimo registriamo la
crescente preoccupazione di residenti ed esercenti del centro storico i quali denunciano,
soprattutto nel fine settimana, atti di vandalismo e degrado.
Per quanto riguarda la violenza sulle donne, tanto è stato fatto ma evidentemente tanto
ancora resta da fare. Cogliamo l’occasione del decimo anniversario della Convenzione di
Istanbul per riaccendere i fari su un problema drammaticamente presente anche a San Marino:
il nostro Paese ha messo in campo servizi e strumenti per prevenire questa piaga, crediamo
tuttavia che la risposta debba essere in primo luogo culturale, educando i cittadini al rispetto
della persona, dei diritti delle donne e contrastando con forza gli stereotipi di genere. Allo
stesso tempo, chi lavora nel campo deve poter intervenire con tempestività e disporre di mezzi
adeguati che in questi particolari casi fanno la differenza. Un principio che vale anche per il
contrasto all’assunzione e allo spaccio di stupefacenti. Sempre la cronaca ci ricorda, sempre
che ce ne sia bisogno, che la nostra Repubblica non è immune: con l’arrivo dell’estate e la
popolazione della riviera che va necessariamente a moltiplicarsi, temiamo un incremento del
fenomeno. Auspichiamo dunque, anche in questo caso, che le forze dell’ordine – che
ringraziamo per l’impegno profuso ed i cui ottimi risultati sono sotto gli occhi tutti – possano
essere messe nelle migliori condizioni per operare.
Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte in un lavoro non solo di repressione, ma
soprattutto di educazione e prevenzione, specialmente quando si parla di giovani. Giovani che
purtroppo il Covid-19 ha messo a dura prova a causa dei forti limiti imposti durante la gestione
dell’emergenza e che ora rischiano di sfogare la propria frustrazione nella maniera più
sbagliata: quanto sofferto non può rappresentare una scusa per commettere atti contro le
leggi e il buonsenso.
Non è da sottovalutare e va contrastato, infine, il fenomeno derivante dai comportamenti
sopra le righe di persone provenienti da fuori territorio che, facendo forza sulle diverse
restrizioni attualmente adottate rispetto all’Italia, tendono a considerare il territorio della
Repubblica come una sorta di zona franca, dove lasciarsi andare.
Chiediamo quindi che la guardia resti alta: la ripartenza deve passare anche dal senso di
sicurezza, importante garanzia di serenità per cittadini e operatori.
DOMANI – Motus Liberi
Il Presidente
Lorenzo Forcellini Reffi