San Marino. Donne e minori, 43 casi di violenza nel 2013. La Gendarmeria presenta i dati 2013 e lo stato operativo del corpo

Schermata 2014-03-14 alle 01.10.24“San Marino è un paradiso terrestre, con i suoi pregi e i suoi difetti, ma non sempre i cittadini apprezzano questo, perché presi da allarmismi”, con queste parole ha esordito il comandate Gentili, parole già pronunciate dallo stesso in una precedente conferenza, ma comprensibili per un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri che è stato capitano, a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80, in una città come Roma. Per quanto sia, la più antica Repubblica del mondo non potrà mai essere paragonabile, in termini di sicurezza, a una metropoli come la capitale d’Italia e questo al di la dei numeri dal punto di vista demografico.

“I dati evidenziano un territorio veramente felice – dice Gentili -, questi numeri modesti stanno a significare come questa antica terra della libertà, riesca ancora a garantire ottimi standard di libertà, però garantire questi spazi, si deve lasciare spazio anche a qualcuno che ancora non si comporta bene. A fronte di tanta libertà, si deve accettare minore sicurezza”. Un non sempre scontato diverso punto di vista, quello dell’esperto alto ufficiale dell’arma. Maggiore sicurezza significa maggiori controlli, di riflesso una minore libertà in generale. Le cifre statistiche parlano di numeri piccoli, se si pensa per esempio ai furti, il cui totale ne segna 198, di cui 148 in abitazioni, aziende o attività commerciali, nell’arco di un anno.

Più interessante il numero dei danneggiamenti, che sono stati 223, probabilmente perché “a San Marino dove ci si conosce tutti, si usa molto farsi dei dispetti”, dice il comandante Gentili, sottolineando come questo spesso accada per vecchie acredini tra famiglie, che a volte arrivano anche da un passato piuttosto lontano. Sono stati 4 gli arresti e 42 le denunce a piede libero, segnano 0 al computo gli omicidi e i sequestri di persona. Potrebbero invece preoccupare le 43 segnalazioni di violenze o maltrattamenti su donne e minori, ma leggendo il dato in modo diverso, spiega Gentili, si può comunque trovare un lato positivo. “I dati relativi a atti di violenza su donne e minori e in generale a episodi di violenza in ambito familiare sono piuttosto numerosi, ma è verosimile pensare che una maggiore conoscenza dei propri diritti e della non più accettazione dei soprusi, porti al superamento di quella prassi di silenzi su questo genere di casi di violenza.

C’è un’intensissima attività dell’authority per le pari opportunità, sia a San Marino, che a Rimini e dintorni, quindi una grandissima attenzione”, ha spiegato il comandate della Gendarmeria, sottolineando che le tre forze di polizia stanno portando a termine un ciclo di incontri formativi, proprio sulla violenza alle donne, la violenza ai minori e la violenza di genere. “Un numero che non ci deve allarmare, ma un numero che ci deve dire che questi episodi vengono denunciati”, chiosa l’ufficiale. Spiegando poi che la ormai prossima firma della convenzione di Istanbul, comporterà sicuramente un maggior impegno delle forze di polizia. Sono state 21 le denunce per minaccia o ingiuria, perché i sammarinesi sono “avvezzi alla minaccia”, ha detto sorridendo Gentili.

Sono state 26 le denunce per frode o truffa. Prendendo spunto da questo dato e allargando il discorso, il comandate ha spiegato che “nessun paese può dire oggi o in passato, di avere un’organizzazione in grado di sgominare quelle organizzazioni criminali che fanno attività di corruzione, riciclaggio o finanziamento al terrorismo. Si possono contrastare, ma sono troppo legate al modo di vivere e all’economia, per cui si riesce solo a contrastarle e limitarne le capacità e la pericolosità”.

Tornando ai dati, sono state 13 le denunce per guida in stato di alterazione psicofisica e 14 quelle relative alle sostanze stupefacenti. In proposito alle sostanze stupefacenti, ha spiegato Gentili, che c’è un uso, in generale, abbastanza diffuso. Vanno però differenziati coloro che le consumano, tra quelli che si sono avvicinati al mondo degli stupefacenti alla fine degli anni ‘80, sono diventati tossici e oggi hanno circa cinquant’anni, ma hanno anche capacità di acquisto senza difficoltà e, soprattutto, senza bisogno di ricorrere ad attività illecite per approvvigionarsi e che tra l’altro ne fanno un uso morigerato e i giovani, che oltre a farne abuso, spesso non hanno modo di avere potere d’acquisto, per cui ricorrono a furti e altre attività similari. Un dato sorprendente è quello relativo alle chiamate alla centrale operativa: 59.462, circa due chiamate a testa l’anno, per ogni abitante della Repubblica.

“Numero impressionante delle chiamate alla centrale operativa”, dice il generale Alessandro Gentili, “qui chiamano tutti, per ogni cosa. Dal cane vagante, alla persona sospetta. Sono tutti sospettosissimi, sanno tutto e segnalano tutto, mettendo spesso in crisi la gendermeria ma anche il 118”. In chiusura il comandate si è soffermato sull’attivazione del nuovo servizio di pattuglia compiuto con un solo gendarme, servizio istituito dopo l’inizio del suo incarico. “I servizi di pattuglia giornaliera con un solo gendarme – spiega Gentili – vengono svolti anche in Italia in quei luoghi dove non ci sono rischi particolari. Certo il gendarme deve avere una maggiore accortezza, ma i nostri gendarmi hanno tutta la capacità per farlo”.

Di fronte a un eventuale problema o al riscontro di una situazione di particolare pericolosità, le pattuglie semmai possono riunirsi e operare assieme. In chiusura di conferenza stampa, l’attenzione è an- data sulla questione aperta dell’unificazione o meno dei corpi di polizia e soprattutto sul loro riordinamento. Sul primo argomento, l’alto ufficiale non ha dubbi, non si può avere un solo corpo di polizia, ma serve la specializzazione di ognuno di essi, per un lavoro coordinato e congiunto. “La polizia unica – dice Gentili – è tipica dei regimi dittatoriali e questo non mi sembra il caso”. Per quanto riguarda il riordinamento delle forze di polizia ha ricordato che nel ‘94 è stato istituito il dipartimento di Polizia, con il compito di razionalizzare la gestione dei tre corpi e a tal proposito venne creato un consiglio di dipartimento a tutt’ora attivo. Nel ‘98 è stato istituito il coordinatore delle forze di polizia, che però sembra non abbia avuto a oggi molta fortuna e di cui al momento il dipartimento è sprovvisto. Per Gentili è questo il modello che deve essere perfezionato e seguito, “non ci si deve inventare nulla di nuovo qui per forza”, esistono modelli già sperimentati e collaudati in Italia, Francia, Spagna, Portogallo. Bisogna perfezionare il modello attuale.  (…) San Marino Oggi

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