San Marino. Dr Dario Manzaroli: “Sanità tradita”

Nel 1846 suscitò grande entusiasmo popolare e fra le elite prerisorgimentali che si battevano per la riunificazione dell’Italia, la nomina di Giovanni Maria Mastai Ferretti con il nome di Pio IX.
Tutti speravano molto nel nuovo pontefice che venne accolto al grido di “Viva Pio IX “.
La delusione fu totale e drammatica quando, nel famoso ‘48, il papa arrivò a dire (mentre i patrioti venivano imprigionati, torturati, massacrati ): “…alcune grida che giungono dal mio popolo, non posso, non debbo, non voglio intenderle…”. Il “viva Pio IX” diventò subito “abbasso Pio IX”
Anche da noi, con personaggi ben più modesti, rivelatesi poi modestissimi ed inconsistenti nella pratica di governo, le speranze di cambiamento suscitate pur in una parte minoritaria della cittadinanza si sono trasformate in un incubo. Lo sgoverno ripete tutti i giorni: non posso, non debbo, non voglio mentre il consenso anche fra i suoi elettori è completamente scomparso e gli epiteti non sono propriamente educati.
Il Paese è al collasso senza prospettive e tasse, balzelli patrimoniali stanno avvitando su se stessa quel poco di economia interna che ancora reggeva il sistema e assestano il colpo mortale al mercato immobiliare che doveva e poteva essere il volano di un nuovo ciclo economico basato su residenze concesse a non sammarinesi, che avessero scelto di vivere in San Marino, portando qui una certa ricchezza da depositare nei nostri istituti bancari e usufruendo non gratuitamente dei servizi disponibili, anch’essi quindi potenziati da una domanda a pagamento.
Il massimo della schizofrenia dello sgoverno in carica è stato raggiunto nel settore sanitario già drammaticamente in crisi dopo una gestione acefala di un progetto complessivo (e la colpa è della politica) ed una gestione tecnica inesistente, attendista ed inefficace, capace di mettere solo pezze costosissime a falle sempre più grandi e disarticolanti il sistema.
Perché schizofrenia ?
Nelle settimane scorse il Consiglio Grande e Generale ha approvato una legge sulla dirigenza medica che concede alcuni aumenti di stipendio e possibilità di sottoscrivere contratti a lungo termine.
Non è sufficiente per invertire la fuga dei medici (nel frattempo anche il dr. Lisi che aveva sostituito il dr. Marinelli se ne è andato e con lui la cardiologia nel suo insieme), ma poteva essere un primo segnale.
Passano pochi giorni è arriva la mannaia sugli stipendi della PA allargata e, ciliegina sulla torta, anche il taglio sugli straordinari che colpisce prevalentemente i sanitari, cioè su quel lavoro extraorario: vale a dire la sicurezza del cittadino ammalato di avere assistenza H 24, la notte, la domenica, il giorno di Natale ecc.
Quello concesso da una mano è stato tolto da una manona ben più avida.
Sembra una furbata, è la logica conseguenza di un pregiudizio ideologico verso il corpo sanitario che è indicato e vissuto come una “casta”, è il fallimento di uno sgoverno che non ha cavato un ragno dal buco, ma ha cavato pesantemente i soldi dalle tasche dei cittadini.
Anche Asmo, la sezione ospedaliera di Repubblica Futura, ha poco da rallegrarsi: il consenso ottenuto in ambito ospedaliero è stato completamente tradito con risultati risibili.
Qui o tutti ci diamo una mossa o saranno solo macerie.
La fuga dei medici ha molte cause e tutte devono essere affrontate contemporaneamente a partire dalla scelta politica che deve essere di lungo respiro sul sistema che San Marino vuole darsi: solo servizi di base o anche servizi ospedalieri, da destinare a chi, e agire di conseguenza.
Fatto questo la politica ha praticamente esaurito ampiamente il suo compito e deve lasciare a tecnici competenti, incaricati non per tessera ma per la loro provata capacità di fare.
loro è il compito di gestione del sistema e di mettere i professionisti nelle condizioni di dare il meglio della propria competenza durante l’orario di lavoro e dopo in una libera professione regolamentata ma a cui tutti possono accedere se lo vogliono a partire dai residenti in territorio come succede in tutti il mondo ad esclusione – forse – della Corea di Kim ILSung. i professionisti rispondono del raggiungimento degli obiettivi e dei risultati raggiunti, solo di questo.
Il sistema previdenziale deve tenere conto dei versamenti reali magari essendo meno generoso con troppe pensioni di invalidità, assegni di accompagnamento non dovuti, giornate di malattia non sempre giustificate e soprattutto prestazioni erogate a finti residenti che non pagano una lira di tassa e prendono (rubano!) solo.
Infine sarebbe utile che nascesse un Ordine dei medici che raggruppasse tutti i medici del territorio con organismi eletti democraticamente ed in grado di fare cultura medica, formazione, controllo disciplinare ed interloquire con le istituzioni senza costringere i singoli professionisti a prostituirsi con il potente di turno che è una della cause volute della mancanza di compattezza e di solidarietà dell’intero corpo sanitario.
In tempi di vacche grasse ha funzionato per certi meccanismi di potere, in tempi di vacche magrissime i risultati li abbiamo sotto gli occhi.

Dario Manzaroli su Repubblica Sm