Quanti sforzi hanno fatto i nostri nonni e i nostri genitori, loro che parlavano quasi esclusivamente il dialetto, per insegnare a parlare italiano a figli e nipoti! E dopo tanta fatica, oggi il dialetto rischia di scomparire: pochi lo parlano e ancora meno sono quelli che lo capiscono. Ma prima di scrivere l’epitaffio, il Piccolo Teatro Arnaldo Martelli, con il Patrocinio della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, ha pensato bene di organizzare una conferenza pubblica dedicata. Titolo: “IL DIALETTO DEVE MORIRE? – E dialèt l’á da murì?” L’appuntamento è per venerdì sera, 20 settembre, al Teatro Titano, ore 20,30.
Ad anticipare l’evento, i personaggi e qualche curiosità, i vertici della compagnia teatrale riuniti in conferenza stampa presso il Centro Sociale di Fiorentino, che è molto spesso sede di prove e messe in scena teatrali. Anch’essi, personaggi noti al grande pubblico sammarinese nel loro ruolo di attori e di organizzatori: il presidente Francesco Morganti, il vice presidente Mauro Dellapasqua e l’intramontabile Augusto Casali, politico di lungo corso, ma soprattutto attore, capocomico, anima stessa della compagnia il Piccolo Teatro, tanto da ricevere addirittura un Oscar alla carriera confezionato apposta per lui. Oltre tutto, sempre prodigo di aneddoti.
Come quando fu arruolato dalla mitica Elda Bardelli, attrice professionista e direttrice della Filodrammatica. Lui, un giovane di belle speranze che anelava di giocare a calcio e che invece si trovò a calcare le scene del palcoscenico. E come quando qualcuno gli obiettò che era più commediante che Consigliere, lui aveva risposto: “Ci sono dei Consiglieri che potrebbero entrare nel mio gruppo anche senza fare le prove”.
Tornando all’oggetto della conferenza stampa, i promotori hanno spiegato che, senza accampare velleità scientifiche, si vuole cercare di capire qual è la situazione del dialetto oggi, per preservarlo e tramandarlo alle future generazioni. La serata avrà dunque una parte storica, raccontata dai professori Verter Casali e Valentina Rossi, sulle origini del dialetto e con l’illustrazione del primo testo dialettale giunto fino a noi, datato 1821. Ci saranno letture di poesie e addirittura di discorsi di propaganda politica risalenti alla campagna pro Arengo del 1906. Si andranno ad evidenziare le diverse sfumature dialettali tra Borgo e Serravalle con Augusto Casali e Checco Guidi. E poi arriverà Maurizio Ferrini (l’indimenticabile signora Coriandoli) ormai residente a San Marino e con collaborazioni in loco, il quale farà una panoramica dei dialetti romagnoli. E visto che sul palco ci saranno tanti attori, non mancherà qualche scenetta esilarante. Condurrà il dibattito, che si annuncia scoppiettante, la scrittrice Anna Chiara Macina.
Ma perché tanta attenzione e tanta cura verso il dialetto? “Perché difendere il dialetto – ha chiarito Augusto Casali – è l’esaltazione dell’identità e dell’appartenenza a una comunità, indispensabile per non perdere il ricordo delle nostre origini”. Ecco dunque l’obiettivo della serata: dare inizio ad un percorso culturale per sensibilizzare i giovani e le scuole, magari mettendo in campo iniziative come una rassegna delle diverse compagnie dialettali romagnole. E poi questa serata è una sorta di intermezzo tra le celebrazioni per il 60esimo del Piccolo Teatro Arnaldo Martelli, il cui nome è stato adottato ufficialmente nel 1963, e la prossima commedia per Sant’Agata, anche questo un appuntamento tradizionale con il dialetto. Già dalla prossima settimana cominceranno i lavori per scegliere un testo che si adatti ad una compagnia dove c’è una preponderanza di nuovi ingressi femminili. Quindi, tra le righe ma non troppo, l’appello ai maschi di farsi avanti…
Angela Venturini