San Marino e pedofilia. Il Governo ricevette la richiesta di estradizione, quindi non poteva non sapere… E domani “scende” in piazza a protestare contro se stesso? – …di Enrico Lazzari

Premessa, quasi non credo a ciò che sto per scrivere… Credetemi, davvero! Non riesco neppure ad immaginare un governo che riceve una richiesta di estradizione dall’Italia per un cittadino sammarinese condannato per abusi sessuali – “aggravati e continuati”, specifica la sentenza, su quattro bambini di 10 e 11 anni durante un campo di calcio estivo nella vicina Carpegna, e non si preoccupa di far verificare se quello stesso pedofilo sia o meno libero di scorrazzare fra i bambini come un lupo fra un gregge di pecore… Che Paese San Marino, dove a prima vista si tutelano i cinghiali e si dimenticano i bambini.

Sì, mi riferisco al caso di quel 27enne, che risponde al nome di Steven Raul James, che si aggirava come una volpe astuta in un pollaio affollato, tra scuola statale e oratorio dei Salesiani di Murata, senza che nessuno – per fortuna – abbia denunciato di aver visto “piume svolazzanti” (o, almeno, non se ne ha notizia). Mi genera incredulità sapere che nel Governo, invece di suonare l’allarme, ci si sia limitati a passare il caso al Tribunale, come fosse una patata bollente di cui sbarazzarsi al più presto e nel minor clamore possibile.

La richiesta di estradizione, poi, è stata negata dal Tribunale in forza e nel rispetto di “precise convenzioni”… Caso chiuso, deve aver pensato qualcuno a Palazzo. Caso chiuso e tutti a casa, come se quella rogatoria fosse una multa per divieto di sosta. Incredible…

Ieri, in conferenza stampa – come racconta la Tv di Stato – il Segretario di Stato alla Giustizia Stefano Canti ce lo ha raccontato, con la faccia da poker: “Ho attuato la procedura, girandola al Tribunale”, sembrerebbe aver detto. Complimenti, un vero capolavoro burocratico. Ma scusate, se arriva una rogatoria per estradizione, non vi viene il dubbio che forse, dico forse, quel tipo sia un pericolo ambulante? O, forse, quel plico giudiziario italiano era arrivato a scuole chiuse, tipo un pacco natalizio fuori stagione, e ingenuamente si è pensato che il “pollaio” fosse ormai smantellato e la volpe non rappresentava più una minaccia?

Partiamo dai fatti, che qui puzzano di marcio come un uovo dimenticato al sole. La condanna definitiva risale ad aprile 2025, emessa dalla Procura di Urbino, e James finisce a marcire in cella a Rimini solo ad agosto. Ma la richiesta di estradizione? Deve essere arrivata prima dell’arresto, o no? Se è piovuta dal cielo all’indomani della sentenza, allora le responsabilità del governo – o almeno di quella parte che gestisce giustizia e sicurezza – si gonfiano come un pallone aerostatico, pronte a decollare e, se si avvicina troppo al sole, ad esplodere. Come diavolo potevano non sapere? O sapevano e hanno preferito fingere di essere ciechi, sordi e muti, lasciando che il volpone continuasse a scorrazzare indisturbato fra oratorio dei Salesiani di Murata e chissà dove?

E attenzione: anche se nella scuola statale, come blatera il governo, “non aveva contatti diretti con gli alunni” (una rassicurazione che sa di cerotto su una milza spappolata), chi si è preoccupato di verificare se quel predatore patentato bazzicasse altri luoghi sensibili, tipo oratori pieni di ragazzini? Nessuno, pare.

Ma cribbio, la rogatoria italiana non ha suonato campanelli d’allarme? Negarla è legittimo, sacrosanto, per carità, grazie agli accordi tra i due Stati, ma ignorarne il contenuto è come ricevere una bomba a orologeria e usarla come fermacarte sulla scrivania di una Segreteria di Stato.

E qui entra l’assurdo supremo, ironico come un “Tafazzi” masochista e velenoso come un morso di vipera: domani, 4 settembre, i genitori sammarinesi marceranno sul Pianello – Piazza della Libertà, sotto il Palazzo Pubblico, sede del parlamento – per protestare contro questo scandalo che grida vendetta. Una manifestazione spontanea, nata dalla paura e dallo sdegno come un’eruzione vulcanica di rabbia legittima, con l’adesione di tutti i sindacati. E chi si unisce al coro di questi genitori? Anche il governo stesso! “…Sottolineando al contempo – si legge nel resconto di San Marino Rtv – come l’Esecutivo sia ‘al fianco’ del Gruppo Genitori Sammarinesi e condivida l’intento della manifestazione del 4 settembre“.

Sì, avete letto bene: il Congresso di Stato ha aderito e “scenderà al fianco” – metoforicamente presumo – in piazza al fianco dei genitori preoccupati. Domani, quindi, assisteremo a uno spettacolo surreale: il governo che manifesta contro se stesso, come un cane che si morde la coda… Protestano, vien da chiedersi, contro le loro stesse falle, contro l’autocertificazione farlocca che ha permesso a James di lavorare indisturbato? O protestano contro l’istanza d’Arengo bocciata nel 2023 – in massa, da maggioranza e opposizione, compresa quella che oggi, da giorni, urla allo scandalo e punta l’indice contro gli avversari di governo (che pena!) che chiedeva un registro dei pedofili, un’idea geniale che poteva evitare questo disastro?

Troppo “cattivo”? Assolutamente, ma quando un sistema intero si trasforma in un colabrodo che lascia passare predatori mentre i bambini giocano ignari, l’irriverenza è l’unico antidoto al veleno dell’indifferenza.

Il Titano, oggi visto come un nano tra i giganti, si vanta di essere un’oasi di pace, ma purtroppo sembra essere stato più un rifugio per lupi travestiti da agnelli. Sveglia, signori del Congresso: invece di marciare contro il vostro specchio, passate ai fatti. E fatelo prima di ieri… Verificate, rimediate, proteggete. Perché se domani la piazza si riempie, non sarà per applaudirvi, ma per ricordarvi che i bambini non sono pedine da sacrificare sull’altare della burocrazia pigra.

Altrimenti, il prossimo scandalo sarà solo un bis, il pollaio rimarrà aperto ai volponi di turno… E le piume potrebbero poi svolazzare davvero fin sopra la terza torre!

Enrico Lazzari

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