San Marino, elezioni 2024: chi ha vinto e chi ha perso davvero? Smascherato il “bluff” di Repubblica Futura… di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Chi ha vinto, davvero, queste elezioni a San Marino? Indubbiamente, la Democrazia Cristiana, la quale, nonostante, quattro anni di difficilissimo ruolo al governo del Paese, non solo non ha perso consensi, ma li ha addirittura guadagnati, passando dal 33,34% del 2019 al 34,14 di questo 2024. E, nonostante una penalizzazione determinata dal voto estero, bacino in cui il Pdcs ha ottenuto il consenso soltanto del 28,01% dei votanti, ben il 6,65% in meno che nel voto interno.

Ha indubbiamente vinto anche il Partito dei Socialisti e dei Democratici che, con il 12,19%, ha saputo smentire tutte le previsioni della vigilia. E ha vinto, infine, pure Domani Motus Liberi, che passa dal 6,19% del 2019 all’8,47 di quest’anno.

Ma perchè, si chiederà qualcuno, in questa analisi sono utilizzate le percentuali e non i seggi? Semplice, perchè il non raggiungimento del quorum per una cinquantina di voti da parte di Demos, ha regalato tre consiglieri: uno a testa a Pdcs, Psd e RF… Falsando di fatto il reale risultato attinente i consensi ottenuti nel Paese.

E chi le ha perse?

Indubbiamente Demos visto il non raggiungimento -seppure per un drappello di voti, 57 per l’esattezza, che sono nulla visto che i votanti sono stati 19.388- del quorum e, altrettanto indubbiamente, Rete, crollata al 5,07% -appena tredici voti in più dei 909 previsti per il raggiungimento del quorum- dal 18,23% del 2019. Colpa del movimento? Anche, soprattutto se ricordiamo gli anni e le scelte di Roberto Ciavatta, a cominciare dal DG Francesco Bevere, alla guida della Sanità sammarinese, ma, soprattutto, colpa della linea “urlante” che ha caratterizzato Rete fin dalla sua nascita, pescando voti in un bacino di sammarinesi “urlanti”, delusi perchè impossibilitati, poi, di “urlare” ancora quando il Movimento ha assunto un ruolo di governo…

E Repubblica Futura?

Perchè, nonostante il comunicato trionfalistico che ha emanato nei giorni scorsi, non è inserita fra i vincitori nonostante l’aumento di oltre un punto e mezzo percentuale rispetto al 2019 e la conquista di ben 329 voti in più rispetto la precedente consultazione elettorale?

Semplice, perchè la Lista di RF era, in questo 2024, una sorta di coalizione fra Rf e Area Democratica, fino a pochi giorni prima della chiusura delle liste, parte di Libera. Infatti, fra i 43 candidati della lista di RF, spiccano i nomi dei quattro “indipendenti” di Area Democratica, i quali, verosimilmente, visto che fra loro figura addirittura un ex Segretario di Stato del Governo AdessoSm, Augusto Michelotti, sembra valere ben più di un misero 1,6% o di quei 329 voti in più conquistati da RF rispetto al 2019, visto che il solo Enrico Carattoni è stato capace di ottenere ben 250 preferenze.

In gergo pokeristico (prevenendo le solite “stupidaggini” fatte rimbalzare in merito sul Titano, ricordo che il poker da me giocato come professionista “sponsorizzato” per un paio d’anni era quello “Sportivo” nella variante Texas Hod’em, che mi ha portato per alcuni anni consecutivi a giocare European Poker Tour e World Series of Poker a Las Vegas, ovvero Campionati Europei e del Mondo… In gergo pokeristico -dicevo- potremmo concludere che RF ha guadagnato due seggi consigliari semplicemente perchè, pur chiamando un all-in con 7 e 2, ha “sculato” superando, al “board” (le cinque carte comuni scoperte dal “dealer”, dal mazziere) gli Asso dell’avversario.

Infatti, se una sola preferenza in più ottenuta da Matteo Casali (RF) ha fatto la differenza fra il primo dei non eletti della lista (Ercolani), va anche ricordato che il non raggiungimento del quorum, per appena lo 0,3% dei voti, da parte di Demos, ha “regalato” tre eletti in più agli avversari. E indovinate chi, alla fine, ha conquistato il 60° seggio per un “nonnulla” su Alleanza Riformista? Repubblica Futura!

Ad una analisi seria e approfondita, il risultato di RF, quindi, appare tutt’altro che una “grande vittoria” e sembra essere frutto, unicamente, di una evidente -torno al gergo pokeristico- “good-run” (striscia fortunata).

Ma non solo… Se le preferenze fossero rimaste come sono, ma Demos avesse raggiunto il quorum mancato per pochissimo, Casali (RF) non sarebbe stato eletto e i seggi conquistati da Repubblica Futura sarebbero stati sempre uno in meno, ovvero 6 come nel 2019.

Eppure, nelle scorse ore abbiamo letto un comunicato emanato dai “nipotini” di Alleanza Popolare” quanto mai fourviante: “Il risultato elettorale di RF è stato consistente (…) raggiungendo otto seggi con 2179 voti…”. “Consistente…”? Non sembrerebbe, diciamo che RF, ad una analisi approfondita, nonostante il vantaggio di arrivare al voto da un ruolo di opposizione, ha mantenuto i consensi che aveva nel 2019… E forse ne ha perso qualcuno visto il “peso” elettorale che sembra aver avuto Area Democratica, “fusa” nella lista di RF.

Ma la cosa più assurda di quel comunicato (leggi qui) è il solito attacco, verso GiornaleSm e il sottoscritto è l’apparenza, a tutti e nessuno: “Il nostro risultato elettorale spazza via tutto il fango che ci è stato gettato addosso”. Quale “consistente” risultato? Il non aver capitalizzato il vantaggio di essere stati in opposizione in uno dei momenti più delicati e difficili per la Repubblica di San Marino (casse statali vuote lasciate da AdessoSm, sistema bancario distrutto durante il governo AdessoSm, emergenza Covid…)? E ancora: “RF -si legge nel medesimo comunicato- è stato l’unico partito oggetto di attacchi concentrici da maggioranza e opposizione durante l’ultima legislatura, con illazioni di ogni natura, bassezze e tentativi evidenti di denigrare i nostri esponenti politici anche sotto il profilo personale. E’ stata messa in piedi una gigantesca macchina del fango – avviata già dalle elezioni 2016 dalla rabbia di chi voleva che il progetto di RF non nascesse nemmeno – condotta in particolare da siti esteri che in questa campagna elettorale, in spregio alle norme in materia di editoria, hanno denigrato anche semplici cittadini vicini a RF con lo scopo di influenzare l’esito del voto”.

Quindi, per Repubblica Futura -e ciò la dice lunga sul loro concetto di corretta e libera informazione- mettere i candidati di fronte alle responsabilità politiche, di azioni portate a temine in precedenti incarichi politici o interni a enti chiave della gestione dello stato e dell’economia, ricordare agli elettori, alla viglia del voto, queste stesse azioni compiute o non compiute, sarebbe il diffondere “illazioni di ogni natura, bassezze e tentativi evidenti di denigrare (…) anche sotto il profilo personale”…

E’ forse colpa mia, o di Marco Severini, o di GiornaleSm, se gran parte di queste responsabilità -documentabili e documentate chiaramente, supportate da atti pubblici o atti giudiziari- vanno a coinvolgere i candidati della Lista di Repubblica Futura? 

Illazioni…”, “ bassezze”… Se fossero state tali RF non avrebbe avuto alcun problema o difficoltà a pubblicare una chiara smentita per ogni suo candidato coinvolto… Ma non l’ha fatto. Come smentire, del resto, un atto giudiziario o un verbale ufficiale? Come spiegare, ad esempio, perchè l’ex Segretario di Stato Simone Celli, nel pieno della vicenda Stratos-Banca Cis, quando -mi riferisco alla condanna di primo grado per “tentata concussione” nei confronti della Presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti, emessa dal Tribunale pochi mesi fa e agli atti di quel procedimento- lo stesso Celli avrebbe cercato di ammorbidire l’intransigenza della stessa Presidente e dell’intera Bcsm verso quell’operazione di compravendita delle quote Cis, le avrebbe consigliato di avvicinarsi a Nicola Renzi e Mario Venturini di RF? Non ha mai risposto RF…

Come non ha mai risposto, ad esempio, sul perchè i suoi rappresentanti, nei diversi consessi istituzionali quanto pubblicamente, hanno più volte messo in campo una difesa decisa del Commissario della Legge Alberto Buriani, quindi si sono battuti contro il suo allontanamento dal Tribunale e dall’amministrazione della Giustizia, già condannato in primo grado per “abuso di autorità” conseguente all’apertura -presumo dalla sentenza riconosciuta indebita- di una indagine contro, fra gli altri, la Tomasetti; la stessa indagine che poi sarebbe stata usata da Celi come elemento di pressione verso la Presidnete di Bcsm… Oggi, inoltre, Buriani è sarebbe indagato per “associazione a delinquere”, quale sodale al fianco di Daniele Guidi, Marino Grandoni, Francesco Confuorti, Lorenzo Savorelli ecc…

Illazioni…”, “bassezze…”. Come il chiedere perché Nicola Renzi (RF), non ha confermato ma neanche smentito l’autenticità due “screen” di una chat Whatsapp in cui Marino Grandoni scriveva: “Ciao Nicola -è il testo (testuale, senza correzioni)- volevo ricordarti e sottolineare che furbescamente il verbale del cda (si presume si riferisca al Condir di Bcsm; ndr) di ieri è stato modificato precisando che la delibera di approvazione e (è; ndr) condizionata a ratifica .. per cui se non ratificate noi siamo cotti .. bisogna che ratifichiate e poi vi incazzate con presidente e membri cda…”.

Ecco, ricordare questi fatti, così per come sono, senza considerazioni o commenti come fatto nel periodo preelettorale -peraltro in una sorta di approfondimento a puntate che ha coinvolto anche candidati di altri partiti come, ad esempio, Motus Liberi, Psd, Libera- sarebbe una “bassezza” e un tentativo di “denigrare anche sotto il profilo personale”. A mio parere questo è informare, con correttezza, senza timori, nel rispetto del diritto di “sapere” e dell’intelligenza dei cittadini sammarinesi 

Enrico Lazzari