La grande intuizione politica che ha portato alla formazione del Partito dei Socialisti e dei Democratici ( PSD ) per realizzare la democrazia dell’alternanza, è stata demolita dai suoi stessi protagonisti, anche perché troppo verticistica. Ma, la sete di potere, le ambizioni personali, gli interessi occulti, la mancanza di cultura politica, hanno destrutturato il PSD e dato il via alla sinistra spezzatino, regalando alla DC la centralità politica contornata da mediocri cespugli.
Gli improvvisati capetti, senza ideali e senza valori, insieme alle loro tribù, si sono ridotti a fischiettare dietro il funerale della sinistra democratica, tradendo un passato glorioso. Il risultato disastroso non viene analizzato e vengono trascurate le cause che l’hanno provocato, perché c’è il tentativo dei responsabili di tornare a galla direttamente o per procura. E allora arrivano le proposte di riaggregazione, di rifondazione, di ripartenza, mentre è in atto un nomadismo senza precedenti. Si parla di tavoli e di tetti, senza dire per fare cosa. Si esibiscono sigle, senza trattare di programmi. Si agitano ” bandiere ” senza affrontare le politiche di cui il Paese ha assolutamente bisogno.
Sono convinto che in questa fase post ideologica si debba costruire l’alternanza democratica fondata sulla sana e onesta amministrazione e sulle indispensabili riforme per migliorare il Paese. A mio parere, va organizzata l’alternativa alla conservazione e all’immobilismo, chiamando a raccolta tutti i progressisti e i riformatori che convergono su un documento politico e su un progetto di cambiamento, rinunciando a tutte le sigle e le tribù operanti attualmente.
Emilio Della Balda