San Marino. EMILIO DELLA BALDA: ”Mi domando se non sia ora di scegliere il buen retiro oppure continuare da cane sciolto?”

Dopo che la Consultazione Elettorale del 9 giugno ha segnato una nuova sconfitta dei miei ideali, dei miei valori, del mio progetto di rinnovamento e di cambiamento, mi interrogo sulla sensatezza della politica che sto facendo. Cerco di capire se la mia proposta di rottura di sistema tramite nuovi protagonisti della vita pubblica risponde effettivamente alle esigenze dei cittadini e del Paese. Valuto se sia possibile mettere insieme un collettivo intelligente, appassionato, competente, unitario e disponibile a darsi una formazione politica di buon livello con un orientamento forte verso il progresso e con una visione di futuro. Penso, dopo le tante delusioni, se ha un senso continuare a far politica, pur fuori dalla partitocrazia, da “cane sciolto”, oppure se è meglio scegliere il ” buen retiro ” con la scusa dell’età.
Penso se ho ancora le energie, la volontà e la motivazione per partecipare alla vita pubblica divulgando liberamente le mie opinioni personali oppure scegliere un sereno e tranquillo riposo di testimonianza.
Mi interrogo sulle cause della distruzione dei grandi partiti della sinistra che hanno segnato la storia della Repubblica intestandosi tutte le grandi conquiste sociali del passato. Ma ricerco anche i motivi per i quali gli spezzoni della sinistra sostengono che senza la DC non si può governare, pur avendo essa solo il 34% ( drogato ) dei consensi. Chiedo perché il 34% può governare e il 66% invece non può governare, ma non ottengo risposte. Eppure, nel 1978, le sinistre fecero il governo con il 50,04% ( 111 voti in più dell’opposizione ) e 31 consiglieri.
Ammetto che ho già fatto alcuni tentativi di lasciar perdere la politica, ma sono andati a vuoto in quanto per uno che l’ha praticata per oltre 70 anni la scelta è veramente difficile.
Continuo a interrogarmi.
Emilio Della Balda