L’attenzione dalla Sanità si è spostata sulle banche e tuttavia a fari spenti i problemi non si sarebbero certo risolti. A denunciarlo nuovamente Barbara Bartolini che intervenendo sul tema dell’assistenza ha parlato di una serie di promesse che la Segreteria Iss avrebbe fatto ma che poi non si sarebbe preoccupata di mantenere. Era l’estate scorsa quando all’interno dell’ospedale veniva denunciato un sistema di caporalato che fu definito racket delle badanti. Un tema che fece clamore e che portò il segretario Santi a dire che “sarà attivato all’interno dell’ospedale un presidio quotidiano da parte dell’ispettorato del lavoro, sia a favore delle famiglie che necessitano di attivare un rapporto lavorativo con personale non sanitario, sia per tutta l’attività ispettiva – di monitoraggio e controllo all’interno dell’ospedale stesso”. Parole alle quali però non sembrerebbe essere seguito alcun fatto. “La situazione – ha detto Barbara Bartolini- è enormemente peggiorata a cavallo tra Natale e l’anno nuovo quando sono arrivati in corsia tanti ragazzi tra i 18 e i 20 anni, a mio avviso assolutamente inadatti a prestare assistenza, probabilmente sudamericani, che non compaiono sulle liste di disponibilità che vengono affisse nella bacheca dell’ospedale messe a disposizione dall’ufficio del lavoro. Persone che non parlano nemmeno l’italiano e che comunicano solo in spagnolo e in inglese, cosa che in parecchie occasioni ha fatto molto arrabbiare il personale infermieristico sia per la non competenza sia per la non capacità di comunicare”. Il problema dei controlli: “Non esiste il controllo – ha proseguito – non sono più stati effettuati controlli da parte dell’ufficio del lavoro. Di notte e di giorno si fa tutto con assoluta spudoratezza. L’ospedale è diventato il suk dove in vendita c’è la carne umana. Si è creata una bolla di impunità, nessuno fa i controlli perché tutti si dichiarano incompetenti, l’ufficio del lavoro dice che deve controllare la sorveglianza sanitaria, l’ispettorato Iss che doveva essere attivato entro luglio non mi risulta sia mai stato attivato”. E ci sarebbe anche un problema di mancati introiti per le casse dello Stato: “chi offre assistenza porta a casa in un giorno 120 euro, senza contare che se poi resta anche la notte vicino ad un altro paziente, ne prende altri 120, magari solo per dormire. Parliamo di 240 euro al giorno sui quali non vengono pagate le tasse. Io che lavoro in regola pagando 7000 euro di tasse l’anno, prenderei a fronte di 10 ore lavorate, sempre 120 euro al giorno mettendo però sul piatto la mia professionalità, la ricevuta fiscale scaricabile e la smac. Da un lato questo governo parla di lotta all’evasione e poi nella realtà ogni giorno vanno via decine di migliaia di euro non fiscalizzate”. “Adesso.sm – ha concluso amara la Bartolini – conosce la situazione che riguarda sia il lavoro irregolare sia altri profili su cui sta indagando la magistratura perché io effettuai la prima denuncia a ridosso dell’insediamento del governo. Feci questa denuncia sottoscritta dall’allora rappresentante di Osla Sandro Pavesi che 15 giorni dopo venne nominato per concorso direttore amministratore dell’Iss. Io ho iniziato appena questo governo si è insediato a chiedere appuntamenti alle segreterie. Ho tentato centinaia di volte di prendere contatto anche con Pavesi, in due anni e mezzo non ho mai potuto non solo ottenere un appuntamento con il cda di Iss ma nessuno mi ha mai richiamato nemmeno per dirmi con una qualche scusa che non mi sarebbe stata data la possibilità di fissare questo incontro”.
Repubblica Sm