Sorridente – e lo fa anche notare – e dichiara di sentirsi meglio, ma di aver comunque accusato il colpo.
Enzo Zafferani, noto professionista sammarinese, a fianco del suo avvocato, Moreno Maresi, non usa giri di parole per esprimere la soddisfazione nell’essere stato completamente prosciolto in un procedimento che lo vedeva imputato a Lecce.
Il pubblico ministero il 14 dicembre scorso ha infatti chiesto al gip di archiviare la posizione di Zafferani in quanto “l’indagato, coinvolto solo nella vicenda relativa alla finta vendita di una abitazione, è totalmente estraneo ai fatti contestati poiché è divenuto commissario liquidatore della Fineuro solo il 2 ottobre 2009, quindi molto dopo i fatti di cui come è emerso dalle indagini, non era assolutamente a conoscenza”.
E il gip ha poi accolto il 21 dicembre, la richiesta del Pm. La comunicazione a Zafferani è arrivata solo il 15 gennaio scorso e ieri ha convocato una conferenza stampa per rendere noti i fatti.
Quando a ottobre scorso infatti, era apparsa sui giornali la notizia, erano emerse versioni completamente diverse e in particolare, in un articolo apparso sul sito del quotidiano Repubblica, si parlava addirittura di più casi attribuiti a Zafferani dipinto addirittura come la “mente” di queste frodi.
Accuse definite gravissime e infamanti per le quali ora, come già annunciato ad ottobre, assieme al suo legale chiede- rà i danni. Se infatti l’inchiesta di Lecce su quanto avveniva nel Tribunale di Bari nella sezione fallimentare va avanti, la posizione del noto sammarinese è com- pletamente estranea ai fatti per il quali era rimasto coinvolto solo in quanto nominato due anni fa liquidatore di una società coinvolta nella compravendita di un immobile.
Poiché la vicenda “si è conclusa nel migliore dei modi – sottolinea soddisfatto anche l’avvocato Maresi – grazie anche alla rapidità degli inquirenti leccesi che va sottolineata, andremo ora a proporre un atto di denuncia querela, nei confronti di chi ha firmato e realizzato l’articolo sul sito di Repubblica.
Quanto pubblicato è inaccettabile. Grave, anzi gravissimo sotto il profilo della lesione della reputazione. La giornalista doveva usare la massima cautela”. Quindi non solo una doppia causa penale (la denuncia mostrata ieri in conferenza stampa sarà depositata in Italia e anche a San Marino), ma sarà affiancata anche da una causa risarcitoria in sede civile il cui ricavato, conferma Zafferani, sarà devoluto in beneficenza. “Il provvedimento del Gip – aggiunge Maresi – conferma che già allora non c’era la benché minima possibilità di affermare che nello studio di Zafferani ci fosse la mente delle operazioni perché Zafferani non era a conoscenza dei fatti.
Per cui presenteremo denuncia e richiesta di risarcimento”. e si parla di una richiesta danni non inferiore ai due milioni di euro.
Nonostante esprima soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda, Zafferani ricorda il tuto l’abbia “toccato molto, nel profondo, perché mi sono visto mettere in discussione nei principi ai quali io mi sono sempre ispirato nei miei 40 anni di professione. Dopo la conferenza stampa di ottobre, ho scoperto di avere un sacco di amici che mi hanno espresso la loro solidarietà e questo vuol dire che c’è gente che mi apprezza. La fiducia nel tribunale di Lecce – aggiunge – era ben riposta, lo confermo. Rimango dell’idea che la campagna mediatica contro San Marino possa aver condizionato il clima anche dell’articolo, ma questa conclusione, mi fa pensare ad una inversione di tendenza, anche se sarà dura ripristinare l’immagine della nostra Repubblica, ma anche questo è un piccolo tassello ver- so l’onorabilità del nostro paese”. (…) San Marino Oggi