Da “La rappresentanza politica. Genesi e crisi del concetto” di Giuseppe Duso traggo quanto lo storico e filosofo Max Weber sosteneva circa la rappresentanza politica
La rappresentanza può essere di tre tipi: appropriata, libera oppure vincolata
– la rappresentanza “appropriata” è quella in cui il rappresentante è un semplice funzionario inviato dall’alto per riferire le posizioni del suo padrone
– la rappresentanza “libera” è quella in cui il rappresentante è libero di scegliere e di votare qualsiasi cosa
– la rappresentanza “vincolata” è quella in cui il rappresentante è tenuto a prendere decisioni in linea con il corpo elettorale, con la base degli elettori che lo ha votato, pena la perdita del seggio e la sua immediata sostituzione con il primo dei non eletti.
Oggi constatiamo che i partiti sono sempre meno espressione della voce popolare e che la loro volontà e gli interessi dei singoli eletti discordano notevolmente dagli interessi dei cittadini elettori. A causa di ciò, i cittadini hanno perso fiducia nei partiti e relativi rappresentanti e, non a caso, l’astensionismo elettorale ha raggiunto percentuali notevoli.
E’ naturale che la RAPRRESENTANZA VINCOLATA aumenterebbe la partecipazione del cittadino, il quale a fine legislatura, non dovrà più limitarsi a non rivotare il rappresentante incoerente, ma potrà controllarlo e revocarlo durante l’intero suo mandato. Ed è questa, una forma di Democrazia Diretta che si affianca alla democrazia rappresentativa, senza sostituirla.
Qualcuno afferma che i membri del CGG, una volta eletti, rappresentino la nazione intera ed esercitino le loro funzioni senza vincolo di mandato, ovvero nella sostanza dice che quel particolare membro del parlamento non rappresenterebbe coloro che lo hanno votato, ma egli rappresenterebbe tutta la nazione e, quindi, non sia tenuto affatto a rispettare il programma scelto dall’elettore o il motivo della sua elezione e che le sue decisioni saranno libere e non possano essere vincolate alle promesse elettorali. Tutto questo è un controsenso al fine dell’esercizio di voto e della delega. Si omette inoltre di dire che i cittadini hanno votato quel programma, hanno votato quella partito o quel movimento e quel candidato in quella lista.
Se ogni rappresentante di qualsiasi lista fosse vincolato al proprio mandato, al relativo programma e alle aspettative dei propri elettori, allora sì che verrebbero rappresentati gli interessi di tutti. Altrimenti, decadrebbe ogni senso politico di proposta programmatica da parte di una lista e ogni votazione elettorale sarebbe inutile.
Rinascita Democratica Sammarinese ritiene che il vincolo di mandato possa garantire una più compiuta Democrazia.