Era il 19 luglio scorso quando Bonfatti, commissario straordinario, prendeva il microfono in mano per affermare che da quel momento entro 10, 15 al massimo tutto si sarebbe sistemato.
Per l’ennesima volta gli ex correntisti di banca Cis vivono quella che ha il sapore della presa in giro. Era il 19 luglio scorso quando nella cornice di una conferenza stampa Sido Bonfatti, commissario straordinario di banca Cis e amministratore speciale del nuovo istituto, prendeva il microfono in mano per affermare che da quel momento entro 10, 15 giorni al massimo ciascun depositante recandosi nella banca cui il proprio conto sarebbe stato assegnato (Bsi, Bsm, Bac) avrebbe potuto ritirare l’intera propria disponibilità fino ad un limite stabilito in 100mila euro.
E’ stato il nostro giornale che a ridosso di quella ulteriore scadenza ha pubblicato un articolo (sull’edizione di venerdì 2 agosto, ndr) che crediamo abbia sollecitato una doverosa risposta da parte del commissario Bonfatti il quale ha rilasciato le proprie dichiarazioni alla tv di Stato. Per due ordini di ragioni, una di tipo tecnologica e una di tipo giuridica, sarà necessario attendere ancora e prima della restituzione dei denari ai legittimi proprietari potrebbero passare altre due settimane.
“Non c’è alcun tipo di incertezza – ci ha tenuto a far presente Bonfatti – la legge c’è, l’accordo anche ed è questione di fare le cose in modo ordinato e senza errori”.
Viene da chiedersi il perché all’indomani dell’approvazione della legge per la risoluzione delle crisi bancarie Bonfatti si sia affrettato a dichiarare cose diverse. Egli del resto è solito trattare questioni molto delicate con un certo, chiamiamolo così, “ottimismo” come quando alla vigilia del blocco dei pagamenti andò sulla tv di Stato a dire che non ci sarebbe stato alcun blocco e che quella di Cis era una situazione completamente diversa da quella di Asset (come dargli torto!).
Se i correntisti avessero sospettato la chiusura dei conti, avrebbero lasciato i propri depositi in banca Cis?
Restano poi da chiarire le affermazioni del consigliere di Rete Marco Nicolini nonché dipendente di banca Cis che in Consiglio Grande e Generale ha denunciato che un minuto prima del blocco c’è chi dall’interno della banca sarebbe riuscito a portare via i propri depositi.
Tutte cose che non fanno bene a chi da oltre sei mesi attende di riavere indietro i propri soldi.
Ora si prende altro tempo avanzando la ‘scusa’ di voler far bene le cose e in maniera ordinata. E’ ovvio che debba essere così e che il porlo in evidenza abbia l’effetto di far perdere ai correntisti ogni residua fiducia.
La RepubblicaSM